- Continente: Europa;
- Nazione: Italia;
- Regione: Veneto;
- Comune: Vicenza;
- Abitanti: 6 386;
- Nome abitanti: asiaghesi;
- Lingua: Italiano;
- Moneta: euro;
- Clima: rigido;
- Altitudine: 1001 m s.l.m;
- Cap: 36012;
- Orario: UTC+1;
- Aeroporto più vicino: aeroporto di Verona;
- Porto più vicino: Porto di Venezia;
- Periodo migliore per visitarla: da maggio a settembre;
Dove si trova
Asiago è un comune italiano della provincia di Vicenza (Veneto). Centro principale dell’altopiano dei Sette Comuni, al confine con il Trentino, fu un tempo capitale della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni.
Cosa vedere
Sacrario militare

Il Sacrario Militare fu progettato dall’architetto Orfeo Rosato, realizzato in marmo bianco del luogo anche con l’opera degli scultori Montini e Zanetti, e venne inaugurato il 17 luglio 1938.
Presenta una base quadrata di 80 m. di lato con soprastante terrazza a cui si accede mediante due scalinate frontali, sul cui parapetto sono apposte frecce che indicano le cime e le località che furono teatro delle più sanguinose battaglie. Un’altra scala permette di raggiungere la parte superiore del maestoso arco trionfale quadrifronte con al centro un’area votiva.
La parte inferiore, meglio definibile come “cripta”, è percorsa da corridoi perimetrali e assiali lungo i quali sono distribuiti i loculi con i resti dei Caduti. I corridoi convergono tutti in una cappella ottagonale con altare; lungo le pareti sono collocati i resti di dodici medaglie d’oro al Valore Militare. Nel Sacrario sono custodite le salme di 33.086 caduti italiani (di cui 12.795 noti e sistemati in loculi individuali e 20.291 ignoti raccolti in tombe collettive); sono stati anche raccolti e tumulati i resti di 18.505 caduti austroungarici (dei quali 12.355 ignoti) provenienti anch’essi da cimiteri di guerra altopianesi.
Nei pressi dell’ingresso della Cripta-Ossario è stato allestito un museo in due settori dove sono esposti molti cimeli, raccolti sui campi di battaglia dell’altopiano, nonché documenti e fotografie dell’epoca che ci riportano una viva testimonianza degli aspri e sanguinosi combattimenti che vi si svolsero.
Calà del Sasso
La Calà unisce l’Altopiano (precisamente Sasso, frazione di Asiago) con Valstagna, la Valsugana e quindi la pianura pedemontana; la caratteristica singolare di questa “via di comunicazione” è appunto la sua architettura, una serie di 4444 gradini (in origine erano, solamente 4422 ma nel 1498, in seguito all’abbassamento del greto del torrente Ronchi, fu aggiunta un’ulteriore rampa di 22 gradini) larghi circa 2 metri, affiancati da un cunettone per lo scorrimento del legname, prezioso prodotto che i paesi dell’Altopiano immettevano sui mercati della pianura e di cui, soprattutto, fornivano i cantieri veneziani per la costruzione delle navi della Serenissima Repubblica di Venezia.
La Calà rappresenta un esempio pressoché unico di ardimentosa opera di ingegneria umana, incastonata lungo le scoscese pareti ed i vertiginosi strapiombi della Val Frenzela; essa fu di vitale importanza per la sopravvivenza delle genti altopianesi, costituendo per secoli un primario veicolo di scambi e commerci con la pianura. Da alcuni decenni in disuso sotto il profilo commerciale, la Calà è stata recentemente rivalutata come percorso di interesse storico-naturalistico.
Duomo di San Matteo
Il Duomo è dedicato a San Matteo Apostolo, patrono della città.
Un primo elemento in muratura di questa chiesa risale al XIV secolo (1393), ma essa fu oggetto di numerose distruzioni e ricostruzioni nel corso dei secoli. L’edificio realizzato tra il 1842 e il 1870 dall’architetto Luigi De Boni, e consacrato dal vescovo di Padova Giuseppe Callegari il 12 settembre 1888, venne distrutto nel 1916 durante la Prima Guerra Mondiale.
Subito dopo il conflitto la chiesa venne ricostruita, aperta al culto nel 1922 e inaugurata nel 1926.
L’esterno, in stile neoclassico a colonnato corinzio, ha struttura a crociera con tre navate ed una cupola centrale. La facciata e la scalinata, opera dell’architetto Vincenzo Bonato, sono realizzate in marmo rosso di Asiago, tagliato e lavorato con lesene, capitelli, cornicione e timpano superiore.
La statua centrale che rappresenta il patrono S. Matteo ed un ragazzo in ginocchio, è opera dell’asiaghese Pallante Pesavento; sopra le due porte laterali figurano le statue della Beata Giovanna Maria Bonomo e di Sant’Antonio da Padova. Numerose opere d’arte sono custodite all’interno. Di grande valore sono le due pale “La Vergine Santissima fra S. Matteo e S. Giovanni”, opera di Francesco da Ponte il Vecchio (posta sopra l’altare maggiore), e “S. Antonio Abate fra S. Giustina, S. Lucia e S. Rocco da un lato, e S. Vito e S. Modesto dall’altro”, opera di Francesco da Ponte il Giovane (posto sopra l’ingresso alla Cappella del Sacro Cuore).
Da rilevare anche una “Via Crucis” del Palazzi e l’organo con 3600 canne che si deve alla famiglia Ruffatti di Padova.
I Giardini e la fontana del fauno
I Giardini di Piazza Carli ospitano la Fontana del Fauno, un essere mitologico che porta un tocco di magia in pieno centro di Asiago. Eretta nei giardini pubblici negli anni 1927/1928, la fontana ha una base ottagonale realizzata in marmo rosso di Asiago; lungo i lati sono collocate quattro sculture in bronzo rappresentanti quattro animali dei boschi: il gallo cedrone, la volpe, l’aquila, lo scoiattolo.
Al centro della vasca c’è la statua principale raffigurante un fauno, divinità protettrice delle greggi e dei campi con orecchie appuntite, corna e piedi caprini, che cavalca un capriolo. Tutte le opere in bronzo sono state realizzate dallo scultore vicentino M. Zanetti.
I giardini sono recentemente tornati al loro aspetto originario: la sostituzione degli alberi ad alto fusto con esemplari di dimensioni più ridotte ha ridato apertura e respiro a questo spazio luminoso e rilassante del centro asiaghese.
Monumento a Roberto Sarfatti
Sta su un colle dell’Altipiano di Asiago, attorno a pascoli e prati un tempo stravolti dalla guerra. È lontano da insediamenti ed avvolto ad un panorama di catene montuose e pendi, dove piccoli oggetti all’orizzonte incuriosiscono l’osservatore. In questi posti il tempo cambia repentinamente colori e atmosfere.
Il piccolo monumento compare quasi inaspettatamente. È stato commissionato negli anni ’30 da Margherita Sarfatti a Giuseppe Terragni, in memoria del figlio Roberto, caduto da combattente in questo luogo.
È una T stesa su un prato. Alta oltre due metri, formata da conci di pietra locale su una struttura in calcestruzzo, una scalinata di 15 gradini, un gigante cubo monolitico sovrastante con incise sintetiche frasi commemorative, una piccola foto, un inopportuno “recinto”, nient’altro.
I conci sono di pietra di Asiago trattati a spacco di cava per il basamento, mentre levigati per il monolite cubico (di due blocchi). L’opera fruibile è orientata rispetto l’asse nord-sud.
Forti dell’Altopiano

Teatro di aspre battaglie durante la Grande Guerra, Asiago e l’Altopiano conservano tra le testimonianze di quel periodo anche le numerose fortificazioni, che in molti casi mantengono in gran parte intatta la loro struttura originaria, e in altri casi sono stati oggetto di restauro.
Al Forte Verena, posto alla sommità dell’omonimo monte, è attribuito l’onore di aver sparato, alle ore 4 del 24 maggio 1915, il primo colpo di cannone sul fronte italiano.
Le caratteristiche del Forte Campolongo sono simili a quelle del vicino Forte Verena, assieme al quale si caratterizza come una delle più moderne realizzazioni fortificate che il Regno d’Italia fece costruire. Il Forte Lisser è uno dei forti più moderni realizzati dagli italiani e forse oggi, il meglio conservato. Infine il Forte interrotto sorge in una bellissima posizione, poco sotto l’omonima sommità, e domina l’intera conca centrale dell’Altopiano dei Sette Comuni.
È una costruzione che somiglia più ad una robusta caserma in pietrame che ad un forte, non avendo i requisiti tecnici tipici delle altre opere fortificate.
Museo archeologico dell’altopiano
Il Museo Archeologico dell’Altopiano dei Sette Comuni Vicentini si trova a Castelletto di Rotzo, a soli 500 metri dal parco archeologico del Bostel.
Il Museo Archeologico nasce dalla volontà di riunire in un unico edificio i numerosissimi reperti rinvenuti in anni di ricerche sistematiche e ritrovamenti casuali avvenuti nel territorio dell’Altopiano. Tali ritrovamenti sono testimonianza di una forte unità storico-culturale di questo particolare ambiente montano, che ha assistito ad una millenaria frequentazione da parte dell’uomo, sin dalla preistoria antica, per lo sfruttamento delle risorse ambientali, dalla selce alla selvaggina, dalla pastorizia al commercio di diverse tipologie di produzioni. In questo modo, l’Altopiano si distingue come area peculiare, dotata di una profonda omogeneità dal punto di vista dell’antropizzazione, con una storia molto articolata, ricca di aspetti unici e ampiamente caratterizzanti, meritevoli dunque di una importante opera di valorizzazione e promozione.
Le collezioni esposte sono la prima e diretta testimonianza dell’antichità dell’Altopiano e della sua specificità culturale: una sala è dedicata alla Preistoria antica, con strumenti in selce che narrano la frequentazione dell’Altopiano da parte dell’uomo di Neanderthal, per giungere poi a stanziamenti risalenti al Paleolitico Superiore e al Mesolitico, finalizzati all’approvvigionamento della selce e alla caccia della selvaggina. Alcune testimonianze si riferiscono poi al Neolitico; per quanto riguarda la Preistoria recente invece, sono cospicui i ritrovamenti che testimoniano villaggi stagionali legati alla pastorizia e alla transumanza. L’età del ferro, infine, è ben rappresentata dal villaggio del Bostel di Rotzo, noto sito archeologico oggetto di ricerche da parte dell’Università di Padova che ha messo in luce alcune strutture del villaggio risalente alla seconda età del ferro (V-I secolo a. C.), a cui è dedicata un’intera sala.
Cave dipinte di Rubbio
L’idea del recupero delle Cave di Rubbio nasce all’artista Bassanese Toni Zarpellon dopo una mostra personale del 1988, allestita nel “Garage di via Chiesa” a Rubbio.
Proprio in quell’occasione nacque l’interesse e lo stimolo per l’artista, che in breve diventò una sfida personale con l’ambiente della cava, degradato ed abbandonato dall’uomo dopo un uso sconsiderato.
La sfida fu quella di vedere se da quei massi di pietra grigia poteva, con l’uso del colore nascere un mondo di immagini antropomorfiche e forme che potessero in qualche modo essere collegate ad un immaginario bestiario.
Nell’inverno del 1989 ebbero inizio i lavori di recupero della prima delle tre cave, la “Cava dipinta“. Vicino alla “Cava Dipinta” si trova la “Cava Abitata” eseguita nel 1991 e così definita perché al suo interno sono stati collocati circa 150 serbatoi di auto di varie forme e dimensioni i quali, grazie a tagli e fenditure ottenuti con scalpelli e sgorbie hanno assunto sembianze umane e animali.
La terza ed ultima cava “Laboratorio” è uno spazio aperto all’immaginazione, un luogo di sperimentazione all’interno del quale ogni intervento è lasciato alla libera interpretazione dei visitatori.
Museo Le Carceri
Il Museo Le Carceri è nato nel 2001, dalla ristrutturazione delle vecchie prigioni di Asiago. In disuso da decenni, la struttura è stata restaurata nel 2001, mantenendo praticamente inalterato il suo aspetto.
Oggi questo spazio ospita numerose esposizioni d’arte. La sua conformazione interna, rimasta identica all’originale, consente di organizzare le mostre in modo originale, distribuendo le opere artistiche anche nelle stanze che un tempo erano le celle.
Museo naturalistico didattico
Gli ambienti dell’Altopiano vengono fedelmente riproposti in uno spazio museale dedicato soprattutto alle scuole, ma non solo. Il Museo Naturalistico Didattico si trova nello stabile delle scuole elementari “Monte Ortigara” di Asiago, in Viale della Vittoria.
Si compone di 2 sale espositive, 5 ambienti prealpini, 8 espositori tematici, 1 aula didattica di educazione ambientale.È meta di centinaia di scolaresche e migliaia di visitatori. Grazie ai diorami, cioè ricostruzioni di scenari, sono stati ricreati ambienti naturali quali il bosco misto e la faggeta, il bosco di abete rosso, il pascolo alpino con la pozza d’alpeggio e l’ambiente di alta quota.
Le attività proposte sono molteplici, in museo e all’aperto, commisurate al livello di conoscenza di chi si avvicina a questo ambiente: bambini in età prescolare, bambini della scuola elementare, ragazzi che frequentano le scuole medie e gli istituti superiori, turisti.
Cosa fare
Visita all’Osservatorio astronomico
Ad Asiago si è più vicini alle stelle, che da qui si lasciano ammirare in tutto il loro splendore. Non solo dagli animi più romantici, ma anche dagli scienziati e da chi semplicemente vuole avvicinarsi all’astronomia. Inaugurato nel 1942 in occasione del terzo centenario della morte di Galileo, l’osservatorio fu fatto costruire dall’Università di Padova per iniziativa del suo rettore Carlo Anti. Venne scelta Asiago per le condizioni di limpidezza dell’atmosfera e del cielo, che avrebbero consentito un interessante e proficuo lavoro.
In località Pennar, all’interno della Sala Multimediale situata nella cupola costruita negli anni sessanta per contenere il telescopio Schmidt 67/92 (ora trasferito in sede più idonea), si organizzano giornalmente incontri informativi per il pubblico, conferenze per studenti, aggiornamenti per insegnanti, osservazioni guidate del cielo. Lo scopo principale degli incontri è far conoscere come si svolge il lavoro degli astronomi, come vengono realizzati i telescopi, quali sono oggi gli strumenti di punta e le più recenti scoperte nei vari settori della ricerca astronomica, dall’esplorazione del sistema solare ai pianeti extrasolari, dall’universo su grande scala alla cosmologia.
In volo sull’altopiano
Ad Asiago si trova uno dei pochi aeroporti di montagna italiani, e fra i più antichi del nostro Paese. Il “Romeo Sartori” è dotato di pista in asfalto per velivoli a motore da aeroturismo, oltre che delle piste in erba per alianti. L’Altopiano di Asiago è una zona particolarmente indicata per la pratica del volo a vela, grazie alla felice posizione geografica, alle favorevoli correnti ascensionali e termiche e alla costante assenza di venti e nebbie.
Acropark Laghetto di Roana
Sulle rive del laghetto Lonaba, l’Acropark di Roana offre l’emozione di diversi percorsi acrobatici, per lanciarsi tra gli alberi del bosco e sorvolare il bellissimo specchio d’acqua balneabile.
http://www.acropark.it/acropark-laghetto-roana.
Sport invernali
D’inverno, l’Altopiano diventa un grande tappeto innevato, con 500 km di piste per lo sci di fondo in mezzo a paesaggi mozzafiato, decini di itinerari classici, e altrettanti più impegnativi per lo sci alpinismo, itinerari e vie alpinistiche su cascate di ghiaccio, impianti per lo sci da discesa, piste per lo snowboard e percorsi per le ciaspole. Due stadi del ghiaccio uno ad Asiago, e uno a Roanaaperti tutto l’anno.
Escursioni e sentieri
Asiago e il suo Altopiano offrono infinite possibilità per chi ama camminare, dalle tranquille passeggiate attorno al paese, alla scoperta delle antiche contrade, fino ad escursioni più impegnative in alta montagna.
Il trekking è il modo più naturale ed economico per godersi la splendida natura di questi luoghi, percorrendo gli infiniti chilometri di sentieri a disposizione o deviando per prati e boschi, inoltrandosi nella natura più incontaminata. Puoi scegliere se partecipare a una delle tante escursioni che vengono organizzate, soprattutto d’estate, o avventurarti da solo in mezzo al verde.
Villaggio degli Gnomi
In un ambiente naturale, tra boschi d’abete e verdi pascoli, si snoda una rilassante passeggiata che ti permetterà di trascorrere un’emozionante giornata respirando un’aria da Favola, tra antiche gallerie teatro di preziosi ricordi dell’amato scrittore Mario Rigoni Stern ed il misterioso mondo degli Gnomi! Si narra vivano nascosti nel bosco, amino il silenzio e gli animali: uno di loro si chiama Siben ed è il simbolo dell’Altopiano di Asiago. Per la gioia dei più piccoli sarà una Magica avventura e per i grandi un piacevole Relax in un suggestivo viaggio tra Natura, Storia e Magia.
La grande rogazione
Asiago, ore 5 del mattino. Le campane del Duomo iniziano a suonare e gli asiaghesi si alzano dal letto.
Alle 6 una immensa processione parte dal centro e percorre tutti i confini del paese, attraversando boschi e prati, fino al ritorno in chiesa dodici ore dopo. È la Grande Rogazione, che gli asiaghesi amano definire il “giro del mondo” e che si svolge ogni anno il sabato prima dell’Ascensione.
Un’usanza frutto probabilmente di una stratificazione e un intreccio di rituali, dalle antiche celebrazioni della primavera e della fertilità, dal legame ancestrale con la natura del luogo fino alla preghiera cristiana, come ringraziamento per lo scampato pericolo di un’antica pestilenza.
Durante la giornata si cantano le antiche litanie, e le donne regalano agli uomini uova colorate con erbe e fiori, preparate il giorno prima. È una ricorrenza sentita in modo ancora estremamente forte da parte degli asiaghesi, che partecipano ogni anno in migliaia.
Festa del Prunno
È la festa dedicata ai turisti e si tiene il giorno di San Rocco, il 16 agosto. Giochi e appuntamenti sono organizzati alla Piana del Prunno, verde anfiteatro nel bosco, a due chilometri da Asiago, sulla strada per Bassano del Grappa. Nel pomeriggio si svolge l’elezione della “Reginetta del Bosco” e delle damigelle, prima della caratteristica sfilata per le vie del centro, all’imbrunire. Infine, fuochi d’artificio.
Schella Marz
Schella Marz è il modo che hanno gli abitanti di Asiago per chiamare la primavera dopo il lungo inverno. Si svolge la sera del 28 febbraio e inizia con bambini e ragazzi che trascinano lungo le vie del paese file di “bandoni” (cioè bidoni di latta e altre cianfrusaglie metalliche, purché rumorose) per svegliare con il loro chiasso la bella stagione. La serata si conclude in piazza con il rogo della “vecia”, un grande pupazzo che impersonifica l’inverno.
Storia
Origini
Visitare Asiago e l’Altopiano significa fare un viaggio tra le testimonianze di diverse epoche storiche, ognuna delle quali ha lasciato la sua “firma” sul territorio e sulle montagne. Incisioni rupestri indicano che questi luoghi sono stati abitati fin dalla preistoria.
La Spettabile Reggenza dei Sette Comuni
Sui popoli che nelle varie epoche si sono succeduti, la storia si intreccia ancora oggi con la leggenda e la tradizione: reti, cimbri, goti, scandinavi, bavaresi… In molti sembrano essere passati di qui lasciando le loro impronte, una grande eredità di tradizioni, una mitologia tipicamente nordica e un dialetto germanico chiamato”cimbro” ancora oggi presente nei toponimi, nei soprannomi delle famiglie e in molte parole di uso comune.
Dal 1310 al 1807 la Spettabile Reggenza dei Sette Comuni fu un governo autonomo e comunitario, alleato della Repubblica di Venezia.
Dalla Prima Guerra Mondiale alla rinascita
Durante la Prima Guerra Mondiale (1915-1918), Asiago gli altri centri dell’Altopiano vennero completamente rasi al suolo dai bombardamenti, e le loro popolazioni evacuate. Questa triste pagina di storia viene ricordata come “il profugato”.
Nel dopoguerra il ritorno tra le montagne, la ricostruzione dei paesi, la rinascita e lo sviluppo turistico di Asiago e del suo Altopiano.
Temperature medie
Mese | Massima/minima C° |
Gennaio | 1° / -7° |
Febbraio | 3° / -6° |
Marzo | 8° / -2° |
Aprile | 11° / 1° |
Maggio | 17° / 7° |
Giugno | 21° / 10° |
Luglio | 23° / 12° |
Agosto | 22° / 11° |
Settembre | 18° / 8° |
Ottobre | 12° / 3° |
Novembre | 6° / -3° |
Dicembre | 1° / -6° |
Dove alloggiare
Asiago Sporting Hotel & Spa
Corso IV Novembre, 77 – 36012 Asiago
26 ampie camere curate nei minimi dettagli, dalla scelta di stoffe e materiali pregiati ad un arredo studiato e attento ai comfort del momento. Le suites sono pronte per coccolarvi e soddisfare le Vostre esigenze. Spazi generosi e viste panoramiche con la comodità di essere nel centro di Asiago.
Europa
Corso IV Novembre, 65 – 36012 Asiago
L’hotel è di categoria 4 stelle superior, ristrutturato e ubicato in centro ad Asiago, all’interno dell’isola pedonale, e si affaccia a sud sulla Piazza Pertile, offrendosi al sole da mattina a sera. Per i residenti o per chiunque si trovi a passare dall’Altopiano e stia cercando un ristorante tipico ad Asiago o un Centro Benessere SPA ad Asiago, l’Hotel Europa Residence offre la soluzione giusta.
Linta Hotel Wellness & Spa
Via Linta, 6 – 36012 Asiago
Situato in una posizione privilegiata che gli garantisce una splendida vista panoramica sulle montagne circostanti e sulla città di Asiago, il Linta Hotel Wellness & Spa sposa con maestria una location naturale da sogno e i comfort più moderni. Oltre al servizio e ai magnifici ambienti, il punto di forza della struttura è il centro benessere di 2000 mq completamente rinnovato e ampliato, completo di saune, bagno turco, stanza del sale, cascata di ghiaccio, piscina interna e piscina esterna con vista panoramica sullo splendido altopiano circostante.
Ai tre larici
Via Ekar, 74 – 36012 Asiago
In posizione panoramica ed immersa nel verde dei pascoli altopianesi, dotata di tre camere con bagno esclusivo, wi-fi gratuito, tv ed ingresso indipendente, la struttura, a confine con la famosa “Via Tilman” offre la possibilità di un totale relax ed è punto ideale di partenza per rilassanti escursioni in ogni periodo dell’anno.
Clama Uno
Via Clama, 1 – 36012 Asiago
Bed & Breakfast con 3 stanze dotate di ogni comfort, a due passi dal centro di Asiago. L’abitazione è immersa nel verde dell’antica contrada Klama, luogo di assoluto relax e base di partenza ideale per suggestive passeggiate nelle contrade di Asiago.
Dove mangiare
Agritur Rendola
Via Rendola, 2 – 36012 Asiago
Agritur Rendola può essere descritto così: piatti dalla tradizione della cucina Altopianese e Veneta, preparati con cura ed attenzione, lo scorcio suggestivo sul laghetto le cui acque provengono dalla sorgente Rendola, i pesci che popolano quelle acque e gli splendidi cigni che custodiscono gelosamente questo luogo.
Campomezzavia
Via Campomezzavia – 36012 Asiago
La struttura è un piccolo albergo a due stelle con annesso ristorante situato sull’Altopiano di Asiago, nato come locanda nel 1903 e gestita da generazioni dalla fam. Rigoni. Il servizio in ristorante sarà deliziato da piatti locali e nazionali con la possibilità di scegliersi la portata al momento dal “menù alla carte”, quindi libertà di pranzare e cenare al meglio secondo le proprie esigenze.
La Locanda
Via Monte Valbella, 31 – 36012 Asiago
La Locanda si trova in pieno centro ad Asiago, sull’Altopiano delle meraviglie e dista solo 100 metri da Corso IV Novembre, il cuore pulsante dello shopping. Comoda a tutti i servizi e alle principali attrattive turistiche del capoluogo, è la soluzione ideale per trascorrere una piacevole serata tra amici o un soggiorno con la famiglia tra natura, relax e divertimento in montagna.
La Baitina
Via Kaberlaba – 36012 Asiago
La Baitina è uno storico locale dell’Altopiano di Asiago che si distingue per l’ambiente caratteristico e per il panorama mozzafiato. È il luogo perfetto per chi ama la montagna e la tranquillità: una vera isola di pace, completamente immersa nel verde.
Lo stile di montagna e la tradizione qui stanno di casa: dall’ambiente, rimasto volutamente fedele alle sue origini, alle proposte della cucina, strettamente legate al territorio e ai suoi prodotti.
la terrazza
Via Kaberlaba, 19 – 36012 Asiago
Alla Terrazza Casa Rossa vi sentirete come a casa vostra. I giusti ingredienti ci sono tutti: dalla carne di prima qualità, all’amore per i prodotti locali; dalle birre scelte e spillate senza CO2, allo splendido panorama.
Pan&Ciccia
Via Matteotti, 63 – 36012 Asiago
Legno e colori della natura, pezzi di artigianato e di grande design convivono per dare una accoglienza calda, comoda, piacevole, nella sala interna e nella piccola e calda veranda riscaldata, perfetta per accogliervi in ogni stagione. Le migliori carni sul mercato costituiscono l’orgoglio della proposta gastronomica. Preparazioni originali, attente e moderne ci consentono di proporvi piatti da ricordare.
Stube Gourmet
Corso IV Novembre, 65/67 – 36012 Asiago
Aperta solo a cena dal mercoledì alla domenica, la Stube Gourmet di Asiago raccoglie in sé una cucina nata dal binomio perfetto di idee e creazioni, da dove escono piatti prelibati, pronti a soddisfare i palati più esigenti e raffinati. L’ampia scelta enogastronomica è uno dei punti di forza del ristorante, che si presenta tutto l’anno agli ospiti con un menù di quattro antipasti, quattro primi, quattro secondi, quattro dessert e menù di degustazione di 5 o 8 portate con possibile abbinamento vini.
Piatti tipici
Penne con crema di asiago, noci e pinoli
Ingredienti:
- 320 g di penne
- 500 ml di latte intero
- 30 g di burro
- 30 g di farina 00
- 150 g di asiago
- 100 g di noci
- 20 g di pinoli
- 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- q.b di sale
Per iniziare la preparazione delle penne con crema di asiago, noci e pinoli mettete una pentola capiente di acqua sul fuoco. Aspettando che l’acqua arrivi a bollore, prendete un mixer e tritate le noci insieme ai pinoli. Se vi piace sentire la loro croccantezza lasciate il composto più grossolano. Versate in un tegame i 4 cucchiai di olio e il trito, fate insaporire e lasciate riposare il tutto.
Nel frattempo prendete l’Asiago, tagliato a pezzettini, il latte e portate il tutto a bollore, mescolando per far sciogliere il formaggio. In un altro pentolino, scaldate il burro incorporando la farina con una frusta. Quando l’Asiago e il latte inizieranno a bollire, potranno essere aggiunti al composto di burro e farina continuando a mescolare con il frustino per amalgamare tutti gli ingredienti. Quando la crema inizierà ad addensarsi o arriverà di nuovo a bollore sarà pronta per essere tolta dal fuoco. Ora dovrete assaggiarla per stabilire se sia necessario l’aggiunta di un po’ di sale.
Versate nell’acqua, dopo averla salata, le penne e fate cuocere per il tempo indicato sulla confezione. Appena le penne saranno cotte, scolatele e fatele saltare insieme al trito di noci e pinoli. Aggiungete poi la crema di Asiago e mantecate la pasta. Il vostro piatto è pronto per essere gustato in tutta la sua bontà.
Salsa al Cren
Ingredienti:
- 100 gr di radice di cren
- 100 ml di aceto bianco
- Un cucchiaino di zucchero
- Sale q.b.
Lavate la radice di rafano fresca sotto acqua corrente, asciugatela e rimuovete la scorza con il coltello o con la pelapatate. Ora grattugiate il rafano oppure passatelo al mixer dopo averlo fatto a pezzetti. Sistematelo in una ciotola e aggiungete al rafano un pizzico di sale, lo zucchero e mescolate. Inserite la salsa all’interno di vasetti di vetro e aggiungete l’aceto, tanto quanto ne occorrerà per coprire interamente la superficie.
Pasticcini di riso
Ingredienti:
- 1 kg di pasta frolla pronta
- 350 g di riso
- 1/2 litro di latte
- 130 g di zucchero
- 120 g di mandorle pelate
- 4 tuorli
- un bicchierino di rum
- 1 vasetto di amarene sciroppate
- una bustina di vaniglina
- zucchero a velo
Lavate il riso, lessatelo per 10 minuti, scolatelo al dente. In una casseruola versate il latte freddo, aggiungete il riso lessato, un pizzico di sale, ponete sul fuoco e cuocete fino all’assorbimento del latte. Aggiungete lo zucchero, mescolate e spegnete. Velocemente amalgamate al composto ancora caldo un tuorlo alla volta, le mandorle finemente tritate, la bustina di vaniglina e il rum, poi lasciate raffreddare.
Stendete la pasta frolla allo spessore di 3 millimetri e con lo stampino ritagliatevi 32 dischetti del diametro dei vostri stampini. Foderate i sedici stampini leggermente imburrati con i dischetti e riempiteli con riso freddo. Al centro “affondate” un’amarena. Ricopriteli con i restanti dischetti, bucherellate la superficie e pressate il brodo. Trasferite in forno caldo a 200° e cuocete i pasticcini per 45 minuti. Ritirateli, sformateli e spolverizzateli con lo zucchero a velo.
Patate ripiene con asiago e porcini

Ingredienti:
- 8 patate medie da 50-70 g l’una
- 200 g di formaggio Asiago
- 100 g di porcini freschi (interi o a fette)
- salvia
- rosmarino
- olio extravergine di oliva
- pepe in grani
Lava bene le patate e lessale con la buccia fino a portarle a cottura. Mantieni la consistenza soda, cuocile magari circa 5 minuti in meno. Scola, lascia raffreddare qualche minuto e tagliale a metà. Prepara una teglia con carta da forno e riponi le patate tagliate. Togli la crosta del formaggio, taglialo a cubetti molto piccoli e ricopri le patate.
Intanto spazzola i porcini, tagliali a fette o a metà a seconda della dimensione e passali alla griglia da ambo i lati fino a portarli a cottura. Togli dalla griglia, aggiungi olio e sale.
Passa le patate sotto il grill del forno per 5 minuti. Togli, metti nei piatti, copri con i funghi grigliati. Aggiungi olio e pepe macinato al momento, qualche erba aromatica per profumare il tutto e servi ben caldo.
Risi e bisi
Ingredienti:
- 800 g di piselli
- 300 g di riso
- 50 g di pancetta magra o prosciutto crudo
- 40 g di parmigiano
- 1 litro di brodo
- 1/2 cipolla
- prezzemolo
- olio
- sale
- pepe
Sgusciate i piselli e teneteli da parte. Lavate i baccelli, lessateli in acqua salata e passateli al mulinetto oppure frullateli, alla fine deve risultare un composto fluido. In un tegame scaldate due cucchiai d’olio, fatevi dorare la pancetta e la cipolla ben tritate, dopo 5 minuti aggiungete il riso, mescolate bene e bagnatelo con il frullato caldo dei baccelli, mescolate con cura. Dopo 5 minuti unite i piselli, mescolate e portate a cottura il riso versando un mestolo di brodo alla volta. Alla fine deve risultare un composto piuttosto morbido, ossia “all’onda”. Regolate sale e pepe, aggiungete prezzemolo tritato e servite con il parmigiano a parte.
Dove fare shopping
Pesavento Asiago
Via Monte Val Bella, 36012 Asiago VI
Qualità, consulenza tecnica e unicità: queste sono le caratteristiche di Pesavento Mountain Store. Tra moltissimi marchi di alta qualità potrai trovare il prodotto giusto per te e per il tuo sport preferito.
La bottega del Crucolo
Località Lagarine, 20, 38050 Scurelle TN
Un angolo suggestivo dove trovare prodotti tipici di produzione locale come: salumi, formaggi, parampampoli, grappe e idee regalo
Apicoltura Guoli
Via Cairoli, 20 36012 – Asiago
Insignita dal prestigioso premio “APE D’ORO” come riconoscimento destinato al miglior MIELE ITALIANO, la PREMIATA APICOLTURA GUOLI prosegue ancor oggi la sua secolare attivita’ proponendo ai propri clienti un’ampia gamma di prodotti tipici di qualita’, numerosi tipi di miele, idee regalo, funghi di bosco, cosmetici e curativi naturali. Vere e proprie eccellenze alimentari.
Come arrivare
In treno
Da Milano e da Venezia fino a Vicenza, anche proseguendo fino a Bassano del Grappa o Thiene. Poi prendere il pullman.
In aereo
Venezia a 110 km, Treviso a 130 km, Verona a 105 km.
Su richiesta è disponibile un servizio di transfert dagli aeroporti fino ad Asiago.
Ad Asiago è inoltre presente un aeroporto turistico con pista in asfalto per velivoli leggeri.
In auto
Dall’Autostrada A4 Serenissima (Milano-Venezia), in prossimità dell’uscita Vicenza Est si imbocca la comodissima Autostrada A31 Valdastico fino a Piovene Rocchette; da qui si prende la Strada Provinciale del Costo n. 349.
Dall’Austria, per Bolzano e Trento, passando per Lavarone e per l’Altopiano di Vezzena.
Distanza dalle principali città
Roma
575 km
Milano
250 km
Napoli
772,8 km
Venezia
120 km
Bologna
198 km
Firenze
300 km
Libri guide informazioni utili
Sito ufficiale
Libri
· Escursioni sull’Altopiano di Asiago. Di Patrizio Rigoni, Cierre Edizioni.
Questa pubblicazione, giunta alla quarta ristampa, descrive 25 itinerari che si svolgono sull’altopiano di Asiago. Si tratta di una selezione che permette di conoscere alcuni tra i luoghi più belli e più significativi di questo territorio. Ogni itinerario, oltre alle specifiche informazioni logistiche, contiene alcune annotazioni che suggeriscono possibili osservazioni su rilevanti fenomeni naturali o singolari segni della storia che si possono incontrare lungo il cammino.
Sante Bortolami dimostra che l’impulso allo sviluppo degli insediamenti, allo sfruttamento del territorio e all’organizzazione civile ed ecclesiastica della comunità avvenne, prima che per opera dei Cimbri, grazie ai monasteri vicentini e alle famiglie signorili del Pedemonte, come i da Romano. Il saggio di Paola Barbierato invece, secondo una metodologia che è stata applicata con particolare intensità al versante meridionale delle Alpi venete, si concentra su una minuta analisi della toponomastica storica, attenta tanto ai macro quanto ai microtoponimi dell’Altopiano, che è parte integrante della ricerca sull’insediamento umano.