- Continente: Europa;
- Nazione: Italia;
- Regione: Veneto;
- Comune: Belluno;
- Abitanti: 35 505 ;
- Nome abitanti: bellunesi;
- Lingua: Italiano;
- Moneta: euro;
- Clima: rigido
- Altitudine: 389 m s.l.m;
- Cap: 32100;
- Orario: UTC+1;
- Aeroporto più vicino: aeroporto di Venezia Marco Polo;
- Porto più vicino: Porto di Venezia;
- Periodo migliore per visitarla: da maggio a settembre;
Dove si trova
Belluno è un comune italiano e capoluogo della provincia omonima in Veneto. In particolare, è il comune più abitato della sua provincia. L’area più settentrionale del territorio comunale fa parte sia del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi dal 1988 sia del patrimonio dell’umanità delle Dolomiti dichiarato dall’UNESCO nel 2009. Belluno, inoltre, è stata insignita del titolo di città alpina dell’anno nel 1999.
Cosa vedere
Duomo o Cattedrale di San Martino
Un primo edificio sacro, probabilmente paleocristiano, venne intitolato a S. Martino di Tours dal vescovo di Belluno Felice nel 548, durante le guerre gotiche. Sulla facciata frammenti di plutei e pilastrini databili ai secoli IX e X, rinvenuti al di sotto del sagrato antistante.
Degli altari trecenteschi rimangono la cosiddetta arca degli Azzoni, murata all’interno del campanile, e quella degli Avoscano, che oggi fa da mensa all’altare della cripta.
Nel 1471 un incendio fortuito costrinse a rifabbricare il duomo, che prima aveva la facciata rivolta verso il Piave: la nuova cattedrale venne eretta a partire dal 1517, su disegno di Tullio Lombardo, e venne via via arricchita per tutto il XVII e XVIII secolo dai vescovi che si susseguirono alla guida della chiesa bellunese.
Nel 1732 venne innalzato il campanile barocco, progettato da Filippo Juvarra. È basilica minore dal 1980.
All’interno conserva opere di Cesare Vecellio, Andrea Meldolla detto lo Schiavone, Jacopo Da Ponte, Andrea Brustolon, Gaspare Diziani e altri.
Villa Buzzati
Su una precedente dimora cinquecentesca della famiglia Sacello, estinta nel 1735, Cesare fece erigere l’attuale complesso, rappresentativo del gusto romantico del primo Ottocento, con aggiunte neogotiche alla fine del secolo. Gli esterni sono decorati da affreschi ottocenteschi. Fu casa e dimora estiva dello scrittore Dino Buzzati.
La Villa si trova in località Anconetta, lungo la S.P. 1, proprio alle porte di Belluno. Attualmente, Villa Buzzati ospita un bed&breakfast e, insieme al Granaio della villa, fa da cornice a numerosi eventi culturali.
Monte di Pietà
Si trova in piazza delle Erbe: realizzato tra il 1501 e il 1531, conserva ancora le porte originali e parte degli affreschi interni. Sulla facciata il simbolo del Monte, cioè una “Pietà” in pietra di scuola tedesca. Oltre al simbolo originale del Monte e ad un leone veneto parzialmente scalpellato dai giacobini nel 1797, compaiono numerosi stemmi dei rettori veneti che garantirono l’autonomia amministrativa e gestionale del Monte dai ripetuti tentativi di ingerenza attuati dal Consiglio dei Nobili. Le relative epigrafi sono state invece accuratamente scalpellate dagli stessi veneziani nel 1691, in esecuzione di una decisione contraria all’eccessiva esaltazione dei rettori di terra ferma.
Nella annessa chiesa della B. Vergine della Salute sono conservate opere di Andrea Brustolon e Leonardo Ridolfi.
Piazza dei Martiri e I Giardini
Piazza dei Martiri è il “salotto” di Belluno: un palcoscenico, fuori le mura, segnato da quinte di grande diversità e insieme di grande equilibrio, con i suoi palazzi e il passeggio sul “listòn”. Fino al 3 giugno 1945 la piazza si chiamava Campitello, per indicare l’area dove tenere fiere, mercati, tornei, parate. L’attuale denominazione rende omaggio ad uno dei più tragici eventi della Resistenza, l’impiccagione di quattro patrioti il 17 marzo di quell’anno.
Da un lato una fontana, costituita da una vasca circolare di 16 metri di diametro, in cui si rispecchiano gli stemmi dei 69 Comuni della provincia, dall’altro lato il monumento alla Resistenza, opera di Augusto Murer. I giardini di Belluno risalgono agli anni Trenta. Dal 1965 ospitano quattro pannelli in bronzo che rivisitano momenti cruciali della Resistenza: il pane al partigiano, il Vescovo di Belluno che va a baciare i quattro impiccati sui lampioni della piazza, il campo di concentramento, il 25 aprile o meglio il 2 maggio, giorno di Liberazione della città.
Loggia dei Ghibellini
Si trova in piazza delle Erbe: su una preesistente loggia del 1347, nel 1471 la famiglia cadorina dei Costantini eresse il suo palazzo con lo spazio aperto porticato in cui si riunivano i ghibellini. Nel luglio del 1509 ospitò l’Imperatore Massimiliano d’Asburgo durante le guerre cambraiche. Riconquistata Belluno, Venezia vi pose nel 1517 un leone di S. Marco, scalpellato dai giacobini nel 1797.
Palazzo Fulcis
Il complesso di Palazzo Fulcis è il frutto della ristrutturazione del palazzo cittadino dell’aristocratica famiglia bellunese realizzata intorno al 1776 dall’architetto Valentino Alpago-Novello, in occasione delle nozze tra Guglielmo Fulcis e la contessa trentina Francesca Migazzi De Waal: il palazzo, già scrigno di importanti commissioni ad artisti locali e non, come il ciclo di tele dipinte da Sebastiano Ricci per il camerino d’Ercole di Pietro Fulcis alle soglie del secolo, raggiunge in quel momento la sua massima espansione.
Recentemente restaurato grazie al supporto finanziario di Fondazione Cariverona, è stato restituito alla città per ospitarvi le raccolte del Museo Civico, conservate dal 1876 all’interno del Palazzo dei Giuristi, in Piazza Duomo, dove si può tutt’ora visitare quella archeologica. Le raccolte storico-artistiche coprono un arco cronologico che va dal XIV al XIX secolo e si susseguono all’interno delle settecentesche sale del palazzo, caratterizzate dagli eleganti stucchi e dagli elaborati pavimenti in seminato veneziano: uno spazio espositivo di tremila metri quadrati, distribuito su cinque piani e articolato in 24 stanze.
Palazzo Rosso-Municipio
L’attuale edificio venne realizzato in stile neogotico dall’architetto feltrino Giuseppe Segusini (1801-1876) sul luogo e con alcuni elementi architettonici dell’antico palazzo comunale, detto “la Caminada”, demolito a causa dell’impossibilità – all’epoca – di un restauro conservativo. Secondo gli storici locali il palazzo originale era stato eretto fin dal XIII secolo e venne quindi completamente ricostruito nel 1476: era ornato da stemmi e busti dei rettori veneti, ora inseriti nella decorazione esterna del Municipio e, i soli busti, a formare una fascia tutto intorno al Teatro Comunale eretto in quegli stessi anni dal Segusini.
All’interno aveva affreschi di Andrea Mantegna, Jacopo da Montagnana, e Pomponio Amalteo (frammenti al Museo Civico). Ancor oggi sede municipale, nella sala consiliare campeggiano due grandi affreschi storici di Giovanni De Min (1786-1859) ed una serie di ritratti di bellunesi illustri di Antonio Tessari.
Palazzo dei Giuristi – Museo archeologico
La sezione archeologica dei Musei civici, ospitata in due sale situate al piano terra del palazzo del Collegio dei Giuristi, espone reperti che documentano la lunga storia della provincia dal Paleolitico medio all’alto medioevo, frutto di scavi e rinvenimenti effettuati a partire dalla seconda metà dell’800.
Al piano terreno sono esposti importanti reperti archeologici afferenti l’intera Provincia, tra i quali di grande interesse risulta la sepoltura di un cacciatore rinvenuta in Val Cismon (BL) e databile alla fine del Paleolitico Superiore (12.000 anni fa) la cui fossa era ricoperta da pietre dipinte in ocra rossa. Si trovano testimonianze dell’età del ferro, costituite in buona parte da ritrovamenti provenienti dallo scavo ottocentesco di una necropoli nei pressi di Cavarzano (fibule, coltelli e oggetti in bronzo) e da scavi successivi effettuati in aree limitrofe.
Numerosi sono anche i reperti di età romana e dell’Alto Medioevo: da segnalare i due corredi tombali di epoca longobarda, rinvenuti rispettivamente a Mel e a Sospirolo. Il lapidario romano è ospitato nell’androne del vicino Auditorium Comunale: da segnalare la base in pietra calcarea del Cansiglio degli inizi del III secolo d.C. dedicata a Marco Carminio Pudente, che ricoprì importanti funzioni amministrative tra le quali anche quella di patrono del collegium dei dendrophori (addetti alla lavorazione e smercio del legname) e fabri, e la stele funeraria, del II secolo d.C., di Tito Sertorio Proculo che ebbe numerosi incarichi politici e religiosi nel municipium. Alquanto rilevante è poi il sarcofago di Flavio Ostilio e della moglie Domizia del III secolo d.C., visitabile nel cortile di Palazzo Crepadona, sede del Centro culturale cittadino.
Chiesa di Santo Stefano
La chiesa di Santo Stefano di Belluno venne eretta tra il 1468 e il 1491 da maestri comacini per l’ordine dei Serviti, sull’area dove sorgeva una preesistente chiesa di cui rimane, murata sul fianco della navata sinistra, un’interessante epigrafe mortuaria in volgare datata 1349.
All’interno è di particolare interesse la cappella Cesa, eretta nel 1485, con la grande pala lignea di Matteo Cesa (1425-1495) e un ciclo di affreschi attribuito in passato a Jacopo da Montagnana (1440-1499). L’altare della Cappella Cesa rimane un affascinante mistero nella storia dell’arte locale assieme alla sua altissima qualità e alla sua unicità, opera unica nel suo genere presente ancora in territorio veneto. Datato al 1500 ca., viene attribuito a Matteo Cesa, pittore bellunese (1440-1510): sull’altare compare anche lo stemma della famiglia Cesa. L’altare è stato restaurato nel 2013, grazie alla sponsorizzazione dell’Inner Wheel club di Belluno.
La chiesa contiene due grandi angeli reggilampada ed un crocifisso di Andrea Brustolon (1662-1732), provenienti da altre chiese scomparse di Belluno. Ugualmente, il portale gotico sul lato sud, con le statue dei santi protettori di Belluno, venne trasferito nel 1893 dalla soppressa chiesa di S. Maria dei Battuti. Il campanile presenta un grande orologio con il quadrante in pietra originale diviso in 24 ore, all’uso tedesco del XVI secolo.
Porta Dojona
Prende il nome dal vicino torrione (Dojon) con cui costituiva un complesso fortificato, già sede vescovile, all’angolo nordorientale delle antiche mura. L’arco interno venne innalzato nel 1289 da Vecello da Cusighe per il vescovo-conte Adalgerio da Vili alta: tale intervento, all’interno del rifacimento generale della cortina muraria resosi necessario dopo il tramonto del dominio di Ezzelino da Romano, è testimoniato da una lastra in pietra, murata al di sopra dell’arco, che presenta la più antica riproduzione dello stemma cittadino. Il raddoppio rinascimentale è opera di Niccolò Tagliapietra e venne realizzato nel 1553. La copertura di collegamento tra la nuova e la vecchia porta fu decisa ed attuata nel 1622. l battenti in legno originali sono ancora, secondo la tradizione, quelli rifatti dopo l’assedio imperiale del 1509. Il leone veneziano originale venne scalpellato dai Giacobini nel maggio del 1797. AI suo posto venne inserito alla fine dell’800 l’esemplare quattrocentesco che originariamente campeggiava sopra il primo arco e che era rimasto inglobato dalla copertura seicentesca, che lo aveva fortunosamente sottratto alla vista degli scalpellatori napoleonici. La porta è stata oggetto di un recentissimo, accurato restauro.
Cosa fare
Escursioni alla Valle dell’Ardo
Il torrente Ardo è un corso d’acqua che nasce ai piedi dello Schiara, la più elevata cima del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi con i suoi 2.565 metri di altezza. L’Ardo confluisce poi nel Piave in corrispondenza dei borghi a sud della città.
Innumerevoli sono le possibilità escursionistiche che il territorio offre, da quelle immediatamente periurbane (percorso lungo l’Ardo, fra Borgo Pra e la centralina idroelettrica, realizzato dal Comune di Belluno con la Comunità Montana Bellunese) a quelle più impegnative (salita allo Schiara, per vie ferrate, partendo dal caratteristico borgo rurale in pietra di Case Bortot, nelle Valli di Bolzano Bellunese).
Percorsi in bicicletta
Il cicloturismo a Belluno può contare su una rete di ciclabili cittadine ed extraurbane, escursioni su tranquille strade sterrate, percorsi lungo strade poco trafficate dalle dolci pendenze e, per gli sportivi più allenati, pedalate avvincenti su strade caratterizzate dai panorami mozzafiato e dalle pendenze impegnative.
Cosa fare la sera
A causa delle temperature anche abbastanza rigide, a Belluno la movida si concentra all’interno dei locali. Molto frequenti sono le birrerie ed i pub del centro storico, che consentono di fare nello stesso locale cena e after, in compagnia di buona musica.
Festa di San Martino
L’11 novembre è la ricorrenza di San Martino, patrono della città di Belluno e di diversi altri comuni della provincia. In tutta l’Italia settentrionale era il giorno in cui scadevano i contratti e gli affitti agrari e quindi “fare San Martino” è diventato sinonimo di “traslocare”, in ricordo degli spostamenti che le famiglie contadine dovevano fare in questa stagione alla ricerca di un nuovo posto di lavoro e di vita. Nella parte alta della provincia di Belluno la mezzadria e tipologie simili di contratti contadini non esistevano, ma la festa di San Martino era comunque molto sentita come spartiacque nei lavori della campagna e come inizio della stagione invernale.
Rimane ancora oggi l’usanza per i bambini di visitare le case del paese cantando canzoni e filastrocche inneggianti al santo per ricevere in cambio dolci (un tempo principalmente frutta secca) in onore della generosità di San Martino.
Carnevale in provincia di Belluno
Ancora oggi in quasi tutti i paesi della provincia di Belluno è tradizione festeggiare il Carnevale con varie iniziative: fiaccolate mascherate, balli, eccetera. Alcune feste, tuttavia, si distinguono per originalità e fedeltà alla tradizione.
Tra questi da citare sicuramente il caratteristico Carnevale del Comelico, che culmina con la Mascherata di Santä Ploniä a Dosoledo, una colorata e allegra sfilata aperta dalle maschere del Lachè e del Matazin. Negli ultimi anni anche Canale d’Agordo ha recuperato l’antica tradizione del Carnevale con la festa della Zinghenesta, una sfilata di maschere e personaggi caratteristici aperta dalla ragazza più bella del paese, la Zinghenesta appunto, con un abito colorato e ornato di fiori e nastri che guida il corteo fino alla piazza principale dove continuano i balli.
Desmontegade
Quando arriva l’autunno e i boschi delle Dolomiti si accendono di infinite tonalità di giallo e di rosso, molte località ricordano ancora una volta le proprie origini rurali festeggiando il rientro degli animali in paese dai pascoli di alta montagna dove avevano trascorso i mesi estivi. Sono le Desmontegade, che rievocano le feste celebrate spontaneamente un tempo per la smonticazione, come ringraziamento per una stagione agricola ormai agli sgoccioli. Ancora oggi sono numerose le fiere del bestiame organizzate sul territorio; questi eventi nella maggior parte dei casi hanno perso la connotazione di compravendita di animali, trasformandosi in una rievocazione di antiche usanze, esposizioni di animali, specialmente da fattoria, momenti commerciali, gastronomici e di intrattenimento.
Sport sulla neve
Il fascino bianco della neve è protagonista dell’inverno, ma non solo, dell’intera provincia di Belluno. Tra le Dolomiti Patrimonio UNESCO, immacolate distese candide sono lo scenario magico per discese mozzafiato con gli sci o con lo snowboard.
Diciassette comprensori con più di 400 chilometri di piste pronte per accogliere gli sciatori più esigenti e preparati ma anche le famiglie con i bambini, sci nordico con oltre 300 chilometri di piste (anche illuminate), sci alpinismo sulle alte cime, lunghe passeggiate con le ciaspe, corse spettacolari sulle slitte trainate dai cani, piste di pattinaggio e scalate su pareti di ghiaccio, sono solo alcuni spunti per una vacanza all’insegna del puro divertimento tra le innevate vette dolomitiche.
Sport d’acqua
Kitesurf, windsurf e vela sono solo alcuni degli sport d’acqua che gli appassionati possono praticare in tutto il territorio della provincia di Belluno. I laghi sono i luoghi ideali per queste adrenaliniche discipline ed insieme ai torrenti sono la meta ideale per chi ama praticare anche la pesca sportiva all’interno dei 12 bacini di pesca del territorio.
Gole profonde, valli incantate, sentieri deserti, il rumore dell’acqua, la natura viva che nasconde luoghi meravigliosi, sono gli scenari perfetti per una tranquilla passeggiata o per praticare il canyoning accompagnati da esperti guide. Inoltre nelle piscine del territorio bellunese si possono trascorrere alcune ore all’insegna del nuoto o del relax.
Sport d’aria
Parapendio, volo libero, deltaplano sono solo alcuni degli sport d’aria che gli amanti dei brividi in quota possono provare a partire dal Monte Avena nello splendido scenario del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesinel Feltrino, passando per il Monte Serva che domina Belluno, fino ai monti dell’Alpago, primo fra tutti il Dolada e giungendo tra le Dolomiti Patrimonio UNESCO a Cortina d’Ampezzo.
Una proposta per ammirare dall’alto il territorio bellunese adatta agli amanti di questo straordinario e affascinante sport e di chi vuole provare una nuova attività che non mancherà di appassionare i grandi ma anche i più piccoli.
Storia
Origini
Gli storici fanno risalire le origini della città al V sec. a.C, quando i popoli Venetici e Celti si insediarono nel territorio. Dai Celti, inoltre, deriverebbe il nome della città: Belodunum, “altura luminosa”. Plinio la indica come città dei Veneti e, nel II secolo a.C., alleatasi con Roma, divenne municipio romano.
Da Ottone il Grande a Libero Comune
Passò poi in varie mani (Ostrogoti, Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi) finché, con Ottone il Grande (973), divenne feudo dei conti-vescovi fino al sorgere del Libero Comune.
Dal 1200 al Regno d’Italia
Conquistata da Ezzelino Da Romano (1249) e dai Da Camino, nel 1325 passò agli Scaligeri; poi fu la volta dei Carraresi, di Galeazzo Visconti (1388) e, da ultimo, del dominio della Repubblica Veneta durato dal 1404 al 1797. Passata agli Asburgo dopo la parentesi napoleonica, rimase nel Lombardo-Veneto fino al 1866, anno dell’annessione al Regno d’Italia.
Temperature medie
Mese | Massima/minima C° |
Gennaio | 6° / -2° |
Febbraio | 8° / -1° |
Marzo | 12° / 3° |
Aprile | 15° / 6° |
Maggio | 20° / 11° |
Giugno | 24° / 15° |
Luglio | 27° / 17° |
Agosto | 26° / 17° |
Settembre | 22° / 13° |
Ottobre | 17° / 8° |
Novembre | 11° / 3° |
Dicembre | 7° / -1° |
Dove alloggiare
Suites Hotel Astor
Piazza dei Martiri 26/E, 32100 Belluno
Situato nel centro di Belluno, l’Astor Belluno offre un bar e il WiFi gratuito in tutte le aree. Le camere dispongono di aria condizionata, TV satellitare a schermo piatto, minibar e bagno privato con doccia, asciugacapelli, set di cortesia e asciugamani. Ogni mattina vi attende una colazione a base di prodotti dolci e salati, bevande calde, cornetti, formaggi e salumi.
Albergo delle Alpi
Via Jacopo Tasso, 13 , 32100 Belluno
A soli 400 m dalla stazione di Belluno. L’Albergo Delle Alpi si trova nel centro di questa città veneta. Tutte le camere sono dotate di connessione WiFi gratuita, bagno privato, aria condizionata, TV da 40 pollici e minibar. Il comprensorio sciistico Nevegal dista 14 km dalla struttura. L’Aeroporto di Treviso è raggiungibile in 1 ora di auto.
Park Hotel Villa Carpenada
Via Mier 158, 32100 Belluno
In un palazzo secentesco ristrutturato con vista sulle Dolomiti, il Park Hotel Villa Carpenada propone camere con connessione Wi-Fi gratuita, TV satellitare e parcheggio gratuito. Le sistemazioni, caratterizzate da arredi lussuosi con dettagli d’epoca, sono complete di aria condizionata, minibar e tutti i comfort necessari per il vostro relax, come una doccia idromassaggio oppure una vasca più una doccia, gli accappatoi e le pantofole.
Bed & Wellness Fisterre
Via Fisterre, 3, 32100 Belluno
Ubicato a Belluno, a 15 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria, il Bed & Wellness Fisterre offre un campo da tennis, un centro spa e benessere, e camere con WiFi gratuito e sauna e bagno turco privati. In loco e nei dintorni potrete dedicarvi a numerose attività, tra cui lo sci, il ciclismo e la pesca. Il Bed & Wellness Fisterre dista 10 minuti di auto da Ponte nelle Alpi e 11 km dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Casazavi
Via Luigi Zuppani 4 D, 32100 Belluno
Situata a Belluno, la casazavi offre la connessione WiFi gratuita. A vostra disposizione anche una sauna. Tutte le camere sono dotate di bollitore. Le camere del Casazavi sono dotate di aria condizionata e TV a schermo piatto. Al mattino vi attende una colazione all’italiana.
Dove mangiare
La Trappola spaghetteria
Piazzale Cesare Battisti, 6, 32100 Belluno BL
Se siete amanti della ‘pasta’ e dei primi piatti in generale, la Spaghetteria Birreria “La Trappola” di Belluno è il posto giusto per voi. Immersi in un’atmosfera conviviale e accogliente, adatta ad ogni occasione, avrete la possibilità di scegliere tra decine di gustosi primi piatti, serviti ‘in pentola’ direttamente al tavolo e proposti in tantissime varianti e con diversi formati di pasta per riuscire a soddisfare ogni genere di palato, anche il più esigente.
Ristorante delle Alpi Deca
Via Jacopo Tasso, 15, 32100 Belluno BL
Il Ristorante Delle Alpi, adiacente all’albergo, propone le migliori ricette della cucina mediterranea con primi e secondi piatti rivisti e completati da stuzzicanti accostamenti. In un ambiente caratteristico ed elegante, è possibile apprezzare specialità a base di pesce ispirate ai sapori tradizionali della cucina regionale e mediterranea.
Bistro Bembo
Via Loreto, 34, 32100 Belluno BL
A Belluno, il Bistro Bembo non è un bar, non è un ristorante, ma semplicemente il perfetto connubio tra i due. Un luogo che favorisce la comunicazione e lo scambio, un luogo dove si possono apprezzare le prelibatezze di una cucina sempre fornita e con una peculiare propensione per i prodotti tipici del territorio, accompagnati da una vasta scelta di vini alla mescita selezionati in tutto il panorama italiano e internazionale. Il locale ben si presta all’affitto dei suoi spazi per organizzare feste private in un ambiente giovane e confortevole.
Al Borgo
Via Anconetta, 8, 32100 Belluno BL
Una cucina tipica ma raffinata, che sa deliziare i vostri palati con il gusto dei prodotti locali e delle produzioni proprie, accostandole alle ottime etichette di una pregiata cantina dei vini.
La Fenice
Via Camillo Benso Conte di Cavour, 15, 32100 Belluno
La Fenice nasce nel 2007 nel cuore della città, dalla passione di Angelo di Lieto e la moglie Erika. Una cucina semplice e ricca di gusto. Dalla pizza, frutto di anni di studio e ricerca da parte di Angelo, alla cucina, dove i profumi del mediterraneo sono protagonisti.
Terracotta
Via Giuseppe Garibaldi, 61, 32100 Belluno BL
l ristorante Terracotta si trova nel cuore di Belluno, in uno dei borghi storici più suggestivi del centro città, a circa 300 metri da piazza dei Martiri. Una rinnovata ed elegante atmosfera familiare, per una romantica cena a lume di candela, un veloce business lunch o semplicemente una bella serata tra amici.
I Sushi
Viale Medaglie D’Oro, 43, 32100 Belluno BL
Nella splendida cornice della città di Belluno, il ristorante I-Sushi Belluno vi invita a gustare la qualità di piatti realizzati ad arte per soddisfare qualsiasi desiderio culinario.
Ambienti eleganti ed accoglienti saranno la location perfetta per pranzi e cene curati in ogni dettaglio. Concepito per città in continuo movimento, offre la possibilità di gustare il sushi abbinato ad un aperitivo alternativo.
Piatti tipici
Pastin
Ingredienti:
- 1 kg di macinato di maiale
- 500 gr di macinato di manzo
- 200 gr di lardo
- sale q.b.
- pepe q.b.
- uno spicchio di aglio un pizzico di cannella in polvere
Per prima cosa sbucciate lo spicchio di aglio, poi tritatelo insieme al lardo. Trasferite i due tipi di macinato all’interno di una terrina capiente, aggiungete il trito di aglio e lardo, la cannella in polvere, il sale e il pepe. Iniziate a mescolare direttamente con le mani in modo da amalgamare bene la carne agli aromi. Coprite con la pellicola per alimenti e fate riposare in frigorifero per un paio d’ore in modo che la carne si insaporisca per bene.
Dopo un paio d’ore riprendete la carne aromatizzata e formate delle polpette all’incirca delle stesse dimensioni. Schiacciatele leggermente su di un tagliere in modo da ottenere una sorta di hamburger. Cuocete su di una griglia antiaderente o in graticola per dieci minuti circa o fino a quando la carne non risulterà ben cotta. Servite!
Schiz cotto
Ingredienti:
- una fetta di formaggio (Schiz)
- 15 gr di farina di mais
- 10 gr di burro
- Sale q.b.
Fare fondere abbondante burro (meglio se di malga) in una padella antiaderente. Nel frattempo impannare la fetta di Schiz con della farina di mais.
Cuocere prima su un lato e poi sull’altro per pochi minuti, o fino a che sarà dorato. Salare in cottura.
Polenta di mais con funghi

Ingredienti:
- 300 gr di farina di mais
- 2 spicchi di aglio
- 50 gr di burro
- Pepe q.b.
- 60 ml olio evo
- 50 gr di parmigiano
- Timo
- 400 gr di funghi
- 150 gr di mascarpone
- Sale q.b.
Portate a ebollizione un lito e mezzo d’acqua salata in una casseruola capiente e a fondo spesso, aggiungete la farina per polenta versandola delicatamente a pioggia e mescolando vigorosamente. Abbassate immediatamente la fiamma lasciando l’acqua a sobbollire e continuate a mescolare per almeno 30 secondi per evitare la formazione di fastidiosi grumi. Lasciate bollire la polenta per circa 40 minuti, mescolando di tanto in tanto: sarà cotta quando diventerà abbastanza solida e densa da cadere dal cucchiaio in blocco.
Mentre cuocete la polenta, scaldate l’olio in una padella abbastanza capiente e versate uno strato di funghi sufficiente a coprirne la superficie, fateli cuocere a fuoco alto mescolando frequentemente, finché il liquido emesso dai funghi non sarà completamente evaporato. A questo punto potete aggiungere l’aglio e il timo tritato, facendoli rosolare brevemente, poi rimuovete i funghi cotti dalla padella e fate cuocere quelli rimanenti; al termine della cottura, versate tutti i funghi nella padella e ripassateli brevemente aggiungendo il sale necessario.
Quando la polenta sarà quasi pronta riscaldate i funghi e unitevi il mascarpone lasciandolo sciogliere dolcemente, poi mescolate il burro e 50 grammi di parmigiano alla polenta e condite con pepe se volete, versatela nei piatti e guarnitela con i funghi e il parmigiano rimasto.
Spatzle con speck e panna
Ingredienti:
- 360 gr di farina 0
- 600 gr di spinaci
- 80 gr di speck
- 3 uova
- 160 ml di panna fresca
- 60 gr di parmigiano
- Noce moscata
- 2 cucchiai di olio evo
- Sale
Versate le uova in una ciotola e sbattetele leggermente, aggiungete un pizzico abbondante di sale, una grattugiata di noce moscata, gli spinaci, dell’acqua (meno di metà del peso della farina) e frullate con il frullatore a immersione. Aggiungete la farina e mescolate bene con la frusta: il composto dovrà risultare cremoso come l’impasto di una torta. Mettetelo in frigo per 15 minuti circa. Nel frattempo tagliate lo speck a listarelle e fatelo insaporire in una padella piuttosto ampia con un filo di olio, per 3-4 minuti a fiamma media.
In un pentolino scaldate la panna, versatevi il formaggio, fatelo sciogliere e regolate di sale; poi spegnete e tenete in caldo.
Intanto, in una pentola larga, portate a ebollizione abbondante acqua salata. Se avete l’attrezzo adatto, appoggiatelo sulla pentola, versatevi il composto di farina e spinaci, poi fate cadere gli spatzle nell’acqua. Se invece non lo possedete, adoperate un passapatate, usando i fori più larghi e versandovi poco composto alla volta.
Via via che salgono a galla, prelevate gli spatzle con un mestolo forato e trasferiteli in una ciotola con acqua fredda. Infine scolateli e versateli nella padella con lo speck, rimettetela sul fuoco, aggiungete il composto di panna e formaggio e fate andare a fuoco dolce, finché tutto si è ben amalgamato. Servite immediatamente.
Casunziei
Ingredienti:
Per la pasta:
- 300 gr di farina 00
- 2 uova
- 1/2 bicchiere di latte
- 1 pizzico di sale
Per il ripieno:
- 600 gr di barbabietole rosse precotte
- 150 gr di ricotta stagionata
- 1 uovo
- 30 gr di burro
- Pangrattato q.b.
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
Per il condimento:
- 80 gr di burro
- 100 gr di formaggio grattugiato
- Semi di papavero q.b.
Cominciamo a pensare al ripieno: frullate le barbabietole in un mixer e trasferitele in un pentolino. Unite il burro e fate scaldare a fiamma bassa, girando di tanto in tanto. Una volta trascorsi 5 minuti, trasferite il tutto in una ciotola e fate raffreddare. Aggiungete il formaggio grattugiato, la ricotta, un uovo e un cucchiaio di pangrattato, infine salate e pepate. Mescolate bene il ripieno e lasciate da parte.
Passiamo ora alla pasta: realizzate la classica fontana di farina sul vostro piano di lavoro, unite le uova e il latte e cominciate ad impastare con le mani, ricordandovi di aggiungere anche un pizzico di sale. Quando avrete ottenuto un impasto elastico e omogeneo, fatelo riposare per almeno mezz’ora avvolto in un foglio di pellicola trasparente.Passati trenta minuti, stendete la pasta con l’apposita macchina e ricavate dei dischetti o dei quadratini di almeno 5 centimetri. Farcite con un cucchiaio di ripieno e sigillate bene, e una volta pronti, cuocete i vostri casunziei in acqua bollente salata per circa 5 minuti.
Andiamo ora a vedere come condire i casunziei. In una padella fate scaldare il burro finché non si sarà imbrunito per bene. Quando i vostri casunziei saranno pronti, scolateli nella padella con il burro e un mestolino di acqua di cottura e fateli saltare per 1 minuto. Servite i casunziei con abbondante formaggio grattugiato e una spolverata di semi di papavero.
Dove fare shopping
Centro commerciale Veneggia
Via Vittorio Veneto, 293, 32100 Belluno BL
Il centro acquisti Veneggia propone moda giovane, uomo donna e bambino, alimentari, articoli per la casa, ottica, elettrodomestici, cura del corpo, palestra e molto altro.
Store Belluno
P.za, dei Martiri, 27/E, 32100 Belluno BL
Negozio di abbigliamento ubicato a Belluno, presso Piazza dei Martiri.
Primizie Paris
Via dell’Artigianato, 20, 32100 Belluno BL
La missione aziendale è contenuta in queste due parole: “tradizioni dolomitiche”.
Un grande tesoro che Primizie Paris ha recuperato e saputo valorizzare, proponendo antiche ricette e segreti popolari bellunesi.
Come arrivare
In treno
La stazione di Belluno si trova in centro storico. Le principali linee ferroviarie: Padova – Montebelluna – Feltre – Belluno e Venezia – Treviso – Conegliano – Ponte nelle Alpi – Belluno.
In aereo
Aeroporto Marco Polo di Tessera (VE), Aeroporto Sant’Angelo di Treviso: sono collegati a Belluno dalla A27 e distano meno di un’ora di autostrada.
L’aeroporto di Belluno “Arturo Dall’Oro” si trova lungo la Strada Statale 50 ed è dedicato ad aviazione generale e volo sportivo.
In auto
Da:
- Venezia-Mestre: autostrada A27 (uscita Belluno) e seguire le indicazioni per Belluno Centro.
- Trieste: percorrere l’autostrada A4 Torino-Trieste in direzione Torino, proseguire sulla A28 Portogruaro-Conegliano in direzione Sacile, proseguire sulla A27 Venezia-Belluno in direzione Belluno, uscire a Belluno.
- Verona o Padova: autostrada A4 in direzione Trieste, proseguire sulla A27 Venezia-Belluno in direzione Belluno, uscire a Belluno.
Distanza dalle principali città
Roma
617 km
Milano
335 km
Napoli
816 km
Venezia
107 km
Bologna
228 km
Firenze
360 km
Libri guide informazioni utili
Sito ufficiale
Libri
• Belluno e le sue Dolomiti. Le guide ai sapori e ai piaceri. Di Koen Ivens, Gedi Gruppo editoriale.
“Ci sono luoghi d’Italia che hanno sempre provato a difendere la propria identità non svendendola al facile consumo di frettolosi turisti, non sacrificando riti e modi antichi sugli altari di mode provvisorie e ingannevoli. Belluno forse appartiene a questa tipologia di bella Italia che ama la concretezza, che non gioca con le facili suggestioni e preferisce essere amata con parole dolci”
• Belluno ieri e oggi. Cronache del passato. Di Roberto de Nart, indipendently published.
Belluno ieri e oggi, cronache del passato” di Roberto De Nart raccoglie una serie di storie legate alla provincia di Belluno. Una quarantina di articoli e racconti brevi, che iniziano con un episodio del 1400 riguardante i “Longobardi di Cirvoi”, e terminano nel 2008, con le testimonianze e le riflessioni dei parlamentari bellunesi Orsini, Neri, De Paoli e Crema.