- Continente: Europa
- Nazione: Italia
- Abitanti: 198.196 (Bresciani)
- Lingua: Italiano
- Moneta: Euro
- Clima: Subcontinentale umido
- Orario: UTC+1
- Aeroporto più vicino: Brescia-Montichiari
- Periodo migliore per visitarla: primavere-estate
Dove si trova
Brescia sorge nel territorio dell’alta Pianura Padana, circondata dalle Prealpi Bresciane, dalle Prealpi Gardesane, dal territorio della Franciacorta e parte del suo territorio si sviluppa intorno alle pendici del colle Cidneo e del monte Maddalena.
La città, posta a 150m s.l.m., è attraversata da diversi fiumi quali il Mella che giunge da nord, il Gaza che provenendo da nord-est si estende lungo tutto il territorio cittadino, il Chiese che proviene dalla zona ad est di Brescia.
Brescia è un capoluogo di provincia, in Lombardia, posto a pochi km da Milano, Bergamo, Cremona, Monza, Mantova, Como, Varese.
Cosa vedere
Santa Maria della carità
Sorta nella prima metà del ‘600, questa chiesa si sovrappone al precedente santuario dedicato a Maria Maddalena di cui oggi restano i due altari laterali e alcune pale lignee sapientemente riallocati nella nuova struttura.
Data l’importanza della reliquia contenuta all’interno, l’affresco miracoloso della Madonna della Carità, la struttura ha subito diverse opere di recupero e restauro, nel corso del ‘700, che hanno modificato elementi sia esterni che interni.
In relazione alla facciata, bisogna ricordare come il portale d’ingresso sia stato realizzato solamente nel ‘700 come anche le statue posizionate ai suoi lati e raffiguranti figure femminili che reggono una casa, ovvero la Santa Casa di Nazareth, della cui riproduzione la chiesa è custode.
L’interno, a pianta ottagonale, si caratterizza per la presenza di due assi: longitudinale che accompagna il visitatore dall’ingresso all’altare sopra il quale trova spazio l’affresco della Madonna della carità; orizzontale che collega invece i due altari del precedente santuario ove trovano spazio opere raffiguranti le vite dei Santi e la pala della Maria Maddalena.
Tutte le altre opere sono conservate all’interno dell’annesso santuario e della canonica.
Castello di Brescia
A pochi passi dal centro storico cittadino, sulla cima del colle Cidneo, è possibile rinvenire e visitare il Castello di Brescia, di origine medievale è annoverato tra i Castelli più grandi d’Italia e risulta facilmente individuabile dallo sguardo quando si passa per il centro cittadino o i confini del comune.
Il colle, popolato già a partire dall’epoca celtica, viene fortificato solo in epoca romana quando venne costruito il tempio monumentale sostituito poi durante la dominazione dei Visconti ed ancora parzialmente visibile all’interno del Museo del Mastio.
La realizzazione del forte, come noi oggi le conosciamo, risale all’alto Medioevo quando si edificarono le cinte murarie medievali culminanti nella Cittadella Nova, opera dei Visconti per cingere e congiungere il forte con il centro del potere religioso e politico della città.
La nobile famiglia milanese fece erigere anche il Mastio e ben sei torri, collegate tra loro da passaggi coperti e ponti.
Le opere di fortificazione proseguirono sotto il dominio della Serenissima quando cioè diventò preminente la necessità di dotarsi di un più sofisticato sistema difensivo che portò, oltre al rifacimento delle mura cittadine, la modifica della struttura delle torri del castello e l’ampliamento degli spazi necessari alla vita della guarnigione.
La guerra contro gli eserciti transalpini del ‘500 mise in evidenza tutte le crepe delle difese cittadine spingendo i reggenti veneti ad ordinare la creazione di nuovi sistemi difensivi ed il potenziamento dei vecchi, tra cui la realizzazione nel castello del Piccolo e Grande Miglio, oggi sede museali.
Il Castello cadde poi in disuso tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600, venendo solo adoperato come prigione cittadina dalle compagini napoleoniche ed austriache durante gli anni della dominazione straniera.
Ad oggi, dopo esser stato sede di importanti eventi e fiere tecnologiche nel corso del ‘900, è stato recuperato ed è divenuto sede di due esposizioni museali: Museo del Risorgimento e Museo delle armi Luigi Marzoli.
Chiesa san Francesco d’Assisi
L’edificio sorge nel 1265 sopra i terreni ceduti ai frati francescani dal comune per l’attività svolta durante i dissidi interni al potere cittadino.
In merito all’esterno, alla facciata, va sottolineato lo stile gotico-romano caratterizzato dalla presenza di un ampio portale con sopra un rosone in pietra bianca di Botticino e pietra grossa tutt’intorno.
L’interno è invece risulta esser stato affrescato solo a partire dal ‘300 e presenta una suddivisione in tre navata in cui quella centrale collega l’ingresso con l’altare maggiore, in stile gotico, dove si nota: in alto la presenza di una pala lignea raffigurante la Madonna ed i Santi francescani; in basso la scultura Adorazione Caprioli.
Nella navata di destra troviamo invece sette altari adornati da affreschi e dipinti raffiguranti la Pentecoste, la Visitazione e Santa Margherita d’Antiochia; mentre nella navata di sinistra troviamo sette cappelle tra cui quelle in onore dell’Immacolata e della Santissima Trinità.
Duomo Vecchio
La concattedrale invernale di Santa Maria Assunta si caratterizza per l’impianto romanico di cui ha mantenuto i tratti, le forme esterne e la struttura nonostante i notevoli rimaneggiamenti subiti nel corso del tempo.
La struttura originaria era però quella del tempio paleocristiano di Santa Maria Maggiore de Dom, sostituito con la struttura risalente al 1100.
Le prime modifiche alla struttura del neonato Duomo si devono intorno al 1200 quando viene ampliato il presbiterio e vengono decorati gli interni.
A cavallo tra ‘400 e ‘500 si inseriscono invece una serie di importanti interventi strutturali che comportano l’allungamento del presbiterio, la realizzazione del transetto e della Cappella delle Sante Croci, quest’ultima posta ove prima sorgeva la sacrestia e contenente la tomba del cardinale Morosini.
Verso la fine del ‘500 l’architetto Piantavigna realizza ulteriori interventi tra i quali: lo spostamento dell’ingresso come e dove oggi noi lo ritroviamo; la realizzazione della cappella dedicata a Santa Giustina da Padova, per onorare la vittoria della Battaglia di Lepanto; il rifacimento degli affreschi e delle decorazioni della Cappella delle Sante Croci.
Gli elementi barocchi inseriti nel corso del tempo vengono però parzialmente eliminati nel corso degli interventi di recupero e restauro effettuati nell’800 e nel’900.
Importantissimo per la valorizzazione storica del Duomo è sicuramente il recupero della Cripta di San Filastrio, risalente al VI secolo, alla struttura preesistente.
Questa Cripta, alla quale si accede da una scalinata nel presbiterio del Duomo, si caratterizzata per una struttura a tre navate, sorrette da volte a botte intersecate, che terminano in tre absidi collegati a loro volta con nicchie rettangolari e rientranze posti ai lati.
La struttura presenta elementi romanici e bizantini probabilmente appartenuti ad edifici demoliti o in stato di totale abbandono venendo però qui inseriti all’interno di un impianto architettonico che li rivalorizza grazie anche alla presenza di affreschi, raffiguranti scene della vita di Cristo e dei Santi, risalenti a periodi compresi tra il VI e XII secolo.
Monastero di Santa Giulia
Entrato a far parte dal 2011 nella Lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, il Monastero è stato edificato nel 753 d.C. per volere del duca Desiderio e della moglie, al di sopra di un precedente complesso di epoca romana dedicato ai Santi Michele e Pietro.
Consacrato da Papa Paolo I in persona, la struttura divenne, durante il dominio longobardo, fervente centro di scambi commerciali acquisendo nel tempo beni situati fuori dal territorio cittadino.
Con i Longobardi prima e con i Carolingi poi, il Monastero divenne luogo sempre più centrale della vita locale tanto da diventare luogo di custodia delle tombe della famiglia reale longobarda e delle reliquie dei Santi Giulia, Sofia, Agape, Ippolito.
L’edificio ha subito diversi rimaneggiamenti, un primo nel 1100 quando vennero ricostruiti i chiostri, venne allargata la cripta di San Salvatore ed edificato l’oratorio di Santa Maria; un secondo nel 1400 quando vennero nuovamente edificati i chiostri e venne realizzato il coro delle monache.
Infine, dopo un lungo stato di abbandono iniziato nel ‘700, quando la struttura venne adibita prima a caserma e poi a Museo dell’età Cristiana, è divenuta demanio comunale sottoposta ad opere di recupero e restauro negli anni ’60 del secolo scorso.
Sacello di Santa Maria in Solario
Edificio facente parte del Monastero di Santa Giulia, è stato realizzato a cavallo tra il ‘400 ed il ‘500 per contenere prestigiose reliquie tra cui spiccano la Lipsanoteca di Brescia, in avorio, e la Croce di Desiderio, il più grande manufatto di oreficeria longobarda.
Il sacello, a base quadrata, sembrerebbe esser stato progettato sin da subito per ricoprire una posizione centrale lungo lo sviluppo del Monastero, essendo infatti situato tra la chiesa principale, il dormitorio, palazzo abbaziale e chiostro centrale.
Realizzato su due livelli caratterizzati da ingressi autonomi ed uno comunicante, termina in una copertura a una cupola su base ottagonale caratterizzato dalla presenza di colonne con fregi romani e medievali.
L’aula inferiore, che non presenta alcuna decorazione pittorica si caratterizza per la copertura ottenuta dall’intersezione di otto volte a botte che coprono si proiettano nel centro della sala dove trova posto un altare marmoreo romano dedicato al Dio Sole.
L’aula superiore, interamente affrescata tra il ‘400 ed il ‘500, è a sua volta coperta da una cupola e presenta tre piccoli absidi inizialmente dedicati al culto dei Santi Benedetto, Agata e Scolastica
Duomo nuovo
La cattedrale estiva di Santa Maria Assunta viene realizzata agli inizi del ‘600 per sostituire la vecchia e pericolante basilica paleocristiana di San Pietro de Dom.
In realtà ci vogliono all’incirca due secoli per vedere l’opera terminata in quanto diverse dispute sul progetto, il susseguirsi di idee diverse sulle decorazioni, guerre e pestilenze interrompono più volte la sua realizzazione, portando alla luce un edificio stilisticamente iniziato in stile barocco e terminato in stile neoclassico.
L’esterno si caratterizza per l’uso del marmo bianco di Botticino su due diversi ordini, quello inferiore, largo e caratterizzato dagli ingressi laterali, e quello superiore, prettamente decorativo.
Completano la decorazione esterna, le statue dei Santi Faustino e Giovita, nelle nicchie dell’abside; del Santo Giovanni Battista, sulla porta laterale; quelle della Vergine Assunta e dei Santi Pietro, Paolo e Giacomo, sul frontone principale della facciata
L’interno si caratterizza per la pianta a croce greca, uno dei pochi elementi rimasto invariato nei diversi progetti di realizzazione della struttura, con un asse longitudinale che collega l’ingresso con l’abside.
La cupola è rivolta verso il vano centrale ed è sorretta da quattro piloni caratterizzati a loro volta dalla presenza di due colonne libere per lato, permettendo dunque di sostenere il peso di una struttura che giunge a misurare oltre 80m dal pavimento.
La struttura della cupola si impreziosisce poi per la presenza di busti di marmo raffiguranti i Santi evangelisti Marco, Matteo, Giovanni e Luca; e cassettoni con rosette in marmo.
Infine l’ambiente si caratterizza per marmi e stucchi bianchi che permettono di ottenere una luce bianco-azzurra grazie ai raggi solari che penetrano dai finestroni posti in alto lungo la cupola ed i sottoarchi.
Per quanto concerne le opere queste sono da rintracciare: nel Crocifisso del Duomo nuovo, nel primo altare di destra; la pala del Sacrifico di Isacco, nella cappella del SS. Sacramento; l’Arca di Sant’Apollonio, nel terzo altare di destra; gli affreschi raffiguranti la Fede, l’Umiltà e l’Angelo custode nell’altare della navata destra.
Palazzo Broletto
La prima struttura di questo edificio risale agli inizi XII secolo quando il governo cittadino decide di costruire una sede del potere da porre nel centro città tra la torre del Pegol ed il Duomo.
Già verso la fine del secolo però il palazzo fu oggetto di un rifacimento ed i un ampliamento delle dimensioni interne al fine di realizzare il Palatium Novum Maius, oggi corrispondente con l’ala sud del palazzo dell’Amministrazione del comune di Brescia.
Nel XIII secolo il palazzo viene ampliato, una prima volta, con la costruzione di un nuovo salone, del Palatium Novum Minus, caratterizzato dal portico gotico, e di una cinta muraria a protezione del lato nord, ampliato, fino a quel momento lasciato aperto.
Nel ‘400 vengono realizzati il portico con volte a botte intersecate, la cappella palatina di San Giorgio ed i relativi affreschi, oggi andati perduti.
Dal ‘500 in poi il palazzo viene interessato da molteplici interventi volti a modificarne la struttura ed ampliarne il numero di sale, trai quali si annoverano la divisione in più piani del Palatium Novum Maius, la divisione del piazzale con un portico caratterizzato da sette arcate, la realizzazione di una scala interna elicoidale nel portico nord.
Cosa fare
Corso Palestro
Via centrale della città di Brescia, situata nella parte sud del centro storico, si è formata verso la seconda metà del ‘400, in seguito alla demolizione delle antiche mura medievali.
Nominata così durante la grande urbanizzazione della zona, tra ‘800 e ‘900, per rendere omaggio alla celebre battaglia della seconda guerra d’indipendenza italiana, è divenuta nel tempo il salotto della città, centro dello shopping cittadino grazie ai punti vendita di boutique e grandi firme della moda.
Pinacoteca Tosio Martinengo
Il primo fulcro espositivo della Pinacoteca civica di Brescia è quello composto dalle opere cedute nel 1843, al comune, dal conte Tosio che sin dal ’32 aveva realizzato presso la propria abitazione una casa-museo.
Fino al 1884, la struttura si arricchisce di molteplici collezioni private, donate da nobili locali su conte Tosio, di opere esposte in palazzi signorili, municipali e ecclesiastici che nel frattempo erano state abbattute.
Dal 1884 agli inizi del ‘900 la necessità di avere ampi spazi, curati e ben illuminati, dove poter godere delle collezioni del conte, portano le opere ad essere spostate all’interno del palazzo Marinengo, dimora dell’omonimo conte che ivi aveva realizzato la propria casa-museo, ricca di dipinti e di testi antichi raccolti nella biblioteca interna.
Così intorno al 1908, dopo alterne vicende, venne inaugurata la Civica Pinacoteca Tosio-Martinengo all’interno del ristrutturato e riqualificato palazzo Martinengo, sotto la guida del direttore Ariassi.
Il percorso visivo necessitava però di una nuova configurazione, esigenza sempre più preminente in virtù della mole di opere artistiche che nel corso degli anni erano state donate alla nuova Pinacoteca Civica.
Nel 1914 Zappa e Modigliani vengono incaricati di modificare il percorso espositivo al fine di renderlo più logico e lineare.
Ad oggi, dopo molteplici interventi di recupero e restauro, la Pinacoteca è aperta al pubblico e contiene opere di artisti come Raffaello, Moretto, Hayez, Foppa, Canova, Ceruti; unitamente ai dipinti della scuola fiamminga e di artisti del rinascimento europeo.
Torre del Pegol
Alta oltre 50m ed annessa al palazzo Broletto, questa imponente torre in perfetto stile medioevale si caratterizza per la presenza di ben quattro livelli e quattro campane, quest’ultime sostitute dell’antica Campana Militium di oltre 800Kg.
Sorta nell’Alto Medioevo, se ne ha una prima menzione in documenti ufficiali solo a partire dal 1200 in virtù della sua resistenza ad un terribile evento tellurico e della nascita del primo governo cittadino negli edifici circostanti.
Adoperata dagli austriaci come roccaforte difensiva durante il risorgimento, è stata più volte nei secoli recuperata e ristrutturata per volere dei governanti veneziani al fine di preservarne il valore storico e l’importanza strategica per la città.
Il primo livello è realizzato in pietra bianca di Botticino, cava nei pressi del comune di Brescia, che si collega ai due superiori tramite stretti tunnel e da questi al quarto ed ultimo livello attraverso una scala interna di forma elicoidale.
Il Palazzo della Loggia
Realizzato a cavallo tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 per volere dei governanti di dotare la città di una nuova sede del potere cittadino, venne adoperato, durante la lunga dominazione veneziana, come palazzo delle udienze del podestà e sede del consiglio cittadino.
La struttura si compone di più livelli realizzati in varie fasi per via delle lotte e dei sacchi che hanno interessato la città di Bresci nel ‘500.
Il portico si caratterizza per un ingresso ottocentesco preceduto dalla statua parlante della Lodoiga e da una serie di volte a crociera caratterizzate dalla presenza di chiavi di volta raffiguranti i Santi, Apollonio, Faustino, Giovita, la città di Brescia ed il suo stemma.
Sul lato settentrionale del complesso si può invece rinvenire lo scalone cinquecentesco, caratterizzato dalla presenza sulla sommità di una lapide del 1100, con il portale antico che collegavano gli adiacenti vicoli alla sala dei Giureconsulti, prima della realizzazione nell’ottocento dello scalone interno.
Al primo piano si trova invece il salone ottagonale realizzato da Luigi Vanvitelli caratterizzato da un soffitto in legno e dalla presenza, nei quattro angoli, di colonne in mattoni.
Infine è importante sottolineare come la copertura in piombo sia relativamente moderna, essendo stata realizzata in sostituzione del provvisorio soffitto realizzato da Vanvitelli a sua volta sostituente di quello originale in legno andato perduto in seguito ad un grave incendio.
La Torre della Pallata
All’interno del centro storico di Brescia è possibile rinvenire questa antica torre di tipo medievale, conosciuta anche con il solo nome di Pallata, risalente alla prima cinta muraria realizzata in città prima dell’annessione ai territori della Serenissima.
La struttura, di pianta quadrata, si caratterizza per il tipo di materiale usato, pietra di Botticino, e per la presenza di merli, dell’orologio e della fontana, tutti aggiunti in un secondo momento, a cavallo tra il ‘400 ed il ‘500.
La fontana, molto pregiata, si caratterizza per la presenza di quattro statue allegoriche che, a seconda delle interpretazioni, raffigurano i fiumi della città, Mella e Garza, o i laghi lombardi, Garda e d’Iseo.
Parco delle colline
Esteso su un’area di oltre 4000ha questo parco, che occupa una gran parte del territorio cittadino più un’area che interessa altri cinque comuni, è stato istituito nel ’95 per tutelare e preservare le aree verdi locali ed i territori del Monte Maddalena e delle colline a nord-est.
All’interno di questo polmone verde, è possibile realizzare svariate escursioni potendo seguire vecchi e nuovi sentieri che, sparsi per tutto il territorio del parco, consentono di spostarsi da un comune all’altro godendo delle meraviglie del panorama e dei resti della storia locale.
Tra questi si segnalano i percorsi: Sentiero dei brusacc, Sentiero della resistenza, Sentiero delle pozze, Sentiero del bucaneve.
Storia
La storia in breve. Fondata dalle popolazioni dei Liguri intorno al X secolo a.C., diviene prima insediamento dei Galli nel VII secolo e poi castrum romano tra il III ed il I secolo a.C., in seguito alla vittoria su Insubri e Galli.
Durante la decadenza dell’impero fu vittima delle invasioni barbariche e di quei giorni tristi diventando città chiave del regno ostrogoto prima e di quello longobardo poi.
Con la caduta del ducato longobardo ad opera dei Franchi la città riuscì a proclamarsi indipendente e a restarlo per circa un secolo quando, nel 1300 circa, venne annessa ai territori dei Visconti di Milano.
Liberatasi della famiglia milanese decide di entrare tra i possedimenti terrestri della Serenissima, dagli inizi del ‘400 fino gli inizi dell’800, ottenendo l’appellativo di Leonessa come riconoscimento della fedeltà alla Repubblica Veneziana.
Con la Restaurazione viene però annessa ai territori italiani degli austriaci dando vita ad uno degli episodi simbolo dei moti rivoluzionari italiani: le 10 giornate, il cui sacrificio è valso alla città l’ottenimento della medaglia d’oro come Benemerita del Risorgimento.
Annessa nel 1860, la città durante il secondo conflitto mondiale è stata oggetto di alcune bonifiche e ristrutturazioni urbanistiche divenendo centro ministeriale durante la Repubblica Sociale di Salò e venendo duramente bombardata dagli alleati nel ’44 durante la campagna di liberazione dello stivale.
Infine pagina triste della storia locale e di quella italiana è l’attentato di Piazza Loggia dove, nel pieno degli anni di piombo, persero la vita, durante una manifestazione contro il terrorismo, otto persone e oltre cento rimasero ferite.
Temperature
Mesi | Max | Min |
Gennaio | 5.0°C | -1.5°C |
Febbraio | 8.5°C | 0.3°C |
Marzo | 14.2°C | 4.9°C |
Aprile | 18.6°C | 8.8°C |
Maggio | 23.1°C | 12.3°C |
Giugno | 27.8°C | 16.9°C |
Luglio | 30.2°C | 19.3°C |
Agosto | 29.7°C | 18.1°C |
Settembre | 25.8°C | 15.4°C |
Ottobre | 18.3°C | 10.0°C |
Novembre | 11.8°C | 4.5°C |
Dicembre | 6.6°C | 3.2°C |
Dove alloggiare
Centro Paolo VI
Via Genzio Callini 30, 25121, Brescia
Scelta preferita dei viaggiatori che voglio alloggiare a Brescia in un luogo centrale ma allo stesso tempo intimo ed accogliente, grazie anche all’ampio e particolare chiostro interno ove immergere la propria mente nella pace e nella tranquillità, coccolati dal silenzio e dal verde.
La struttura è vicina a qualsiasi attrazione posta nel centro cittadino e si compone di diverse camere caratterizzate da un gusto classico su cui si innestano elementi moderni che aumentano l’aria romantica che si respira all’interno.
Novotel Brescia 2
Via Pietro Nenni 22, 25124, Brescia
Struttura della catena alberghiera Novo Hotel, è situata in una zona ben collegata di Brescia a pochi metri dalla stazione metropolitana e dall’uscita dell’autostrada.
Camere ampie e moderne, parcheggio privato, area fitness e bagno turco, ampia piscina all’aperto con lettini prendisole, un gourmet bar che offre specialità locali e regionali e sale meeting completano la ricca dotazione di questa splendida struttura
AC Hotel Brescia
Via Giulio Quinto Stefana 3, 25126, Brescia
Situata nella parte centrale della città di Eboli, a pochi chilometri dallo svincolo autostradale e la stazione FS, la struttura è stata completamente ristrutturata e ammodernata per garantire agli ospiti un soggiorno unico.
Dal gusto raffinato, elegante e moderno le camere sono dotate di tutti i comfort necessari per consentire ai viaggiatori in visita ad Eboli di vivere un’esperienza unica immersi nella pace e nella tranquillità.
Hotel Ambasciatori
Via Crocifisso di Rosa 92, 25128, Brescia
Per i viaggiatori che vogliono visitare ed alloggiare a Brescia senza rinunciare però ad un ambiente romantico, alla vicinanza ai più rinomati ristoranti della zona ed ai luoghi caratteristici, questa struttura è per fetta.
Camere ampie, intime, curate e ristrutturate, con bagni privati e servizi di ogni genere caratterizzano questo Hotel dove relax e tranquillità sono alla portata di ogni viaggiatore che vi alloggia.
Hotel Master
Via Luigi Apollonio 72, 25128, Brescia
Posto a poche centinaia di passi dalle principali attrazioni locali, nei pressi della fermata metropolitana San Faustino e qualche minuto d’auto dall’uscita autostradale, si caratterizza per lo stile tipico moderno, totalmente ristrutturato, con camere dotate di ogni comfort per un soggiorno rilassante e piacevole.
Completano la dotazione della struttura quattro sale meeting, un ampio parcheggio gratuito, un american bar ed il ristorante interno La Corte.
Dove mangiare
Antica Trattoria del Ponte
Via Indipendenza 1, 25135, Brescia
Convivialità, familiarità, cucina tipica lombarda, rispetto ed esaltazione dell’arte culinaria, prodotti freschi e genuini, esaltazione del gusto e dei sapori caratterizzano questo locale dall’aspetto rustico ma accogliente, arredato secondo i colori ed i canoni tipici dell’osteria.
Il rispetto per l’antica arte conviviale unito all’abbondanza degli abbinamenti rendono questo locale, con cucina di terra, peculiarità tipica della ristorazione toscana, punto d’incontro di genti amanti della buona cucina e dell’ospitalità, nonché uno dei luoghi simbolo del mangiare a Brescia.
Trattoria G.A. Porteri
Via Trento 52, 25128, Brescia
Inserito all’interno della rinomata Guida Michelin, è un accogliente locale dove genuinità, freschezza dei prodotti e ricercatezza di sapori sono i driver principali della cucina.
Esplosioni di sapori e presentazioni eleganti fanno da corredo alla cura ed alla raffinatezza con cui lo chef prepara le pietanze servite.
Ristorante 19/60
Via Milano 55, 25126, Brescia
Piatti semplici ma rivisitati in chiave moderna con gusto ed originalità, esplosioni di sapori, di colori e profumi rendono questo ristorante il posto ideale per un pasto il cui ricordo sarà il metro di giudizio per quelli futuri una volta sedutisi in un locale elegante e sofisticato.
La freschezza e la qualitàdei prodotti adoperati in cucina viene poi sapientemente esaltata dagli abbinamenti curati e raffinati proposti in sala, espressione della cultura e dell’amore della cucina e per il mangiar bene che vivono in questo ristorante.
I Du de la Contrada
Contrada del Carmine 18/b, 25122 Brescia
Accogliente locale dove genuinità, freschezza dei prodotti e ricercatezza di sapori sono i driver principali della cucina.
Abbinamenti ricercati, in un ambiente che esalta la tradizione tipica locale ma che non disdegna la modernità e l’innovazione che nelle mani sapienti dello chef prende forma e vita in un mix di colori e sapori che evocano, nel palato e nella mente, un’esplosione di gusto difficilmente dimenticabile.
Sicuramente uno dei locali dove mangiare a Brescia durante un soggiorno o una breve sosta in città
La Vineria
Via Dieci Giornate 4, 25121, Brescia
Situato nel cuore di Brescia, questo locale accogliente, si caratterizza per un ambiente ed un’atmosfera familiare, accogliente e curata dove viene dato grande risalto alla qualità ed alla freschezza dei prodotti.
Per chi vuole mangiare a Brescia le prelibatezze della cucina locale senza spostarsi molto dal centro questo è una tappa ideale per ogni viaggiatore che decide di visitare la cittadina lombarda
Eden
Via Zadei Guido 6, 25123, Brescia
Locale accogliente, elegante che fa della qualità e della freschezza dei prodotti il timone della propria cucina, gestita in modo ineccepibile dallo chef dalle cui mani nascono abbinamenti e percorsi culinari senza pari.
Piatti tipici
Polenta Taragna
- Farina di mais quarantino
- Farina di grano saraceno
- Sale
- Robiola
- Formagella bresciana
- Burro
- salvia
Casonsèi
- Farina
- Uova
- Pasta di salame
- Pangrattato
- Amaretti
- Prezzemolo
- Pancetta
- Burro
- Carme d’arrosto
- Pera spadona
- Salvia
Bossolà
- Farina 00
- Lievito
- Zuchero
- Acqua
- Burro
- Uova
- Vaniglia
- Sale
- Zucchero a velo
Persicata
- Pesche bianche
- Zucchero
- Pectina
- Acqua
Dove fare shopping
Centro storico
Come arrivare
Aereo
Venendo da fuori regione e scegliendo l’aereo come mezzo di trasporto, l’aeroporto di riferimento è Brescia-Montichiari. Da questi poi la città è facilmente raggiungibile potendo scegliere tra automobile, traghetto e pullman di linea;
Treno
La stazione più vicina è quella di Brescia, fermata lungo la linea Milano-Venezia, punto di origine delle fermate Brescia-Iseo-Edolo, Brescia Cremona.
Autobus
Le linee utili per raggiungere Brescia sono: Flixbus o privati se si proviene da fuori regione; le linee urbane.
Automobile
Qualunque sia il punto di partenza del proprio viaggio, la via più rapida sarà facendo riferimento alle uscite dell’A1 o dell’A4.
Distanze dalle principali città
Distanza da Roma
La distanza che intercorre tra Roma e Brescia è di 552.8 Km.
Distanza da Milano
Milano e Brescia sono a 92.5 Km di distanza.
Distanza da Firenze
Bisogna percorre 282.9 Km per raggiungere Brescia partendo da Firenze.
Distanza da Venezia
La distanza che intercorre tra Venezia e Brescia è di 256.6 Km.
Distanza da Bologna
Bologna e Brescia sono a 154.9 Km di distanza.
Distanza da Napoli
Bisogna percorre 724.5 Km per raggiungere Brescia partendo da Napoli.
Libri guide ed info utili
- MTB nelle valli bresciane. 70 itinerari tra il Lago d’Iseo e il Garda, di Romano Artioli
- Passeggiate geologiche nelle valli bresciane, di Alberto Clerici e Claudio Colombi
- Valli bresciane. Falesie lago d’Iseo, di Daniele Dazzi
- Lombardia slow foot. Montagna per tutte le gambe. Provincia di Brescia, di Giuseppe Miotti
La Leonessa d’Italia
La città di Brescia vanta l’appellativo di Leonessa d’Italia ascrivendo le motivazioni di tale nome a due diversi eventi storico-culturali.
Verso la metà del ‘400 la Serenissima riconobbe l’elevato valore e la grande fedeltà mostrati dalla città di Brescia tutta conferendole il titolo di Brixia fidelis riferendosi al fatto a come Leonessa fosse la sposa del Leone.
Il secondo aneddoto riguardo al nome viene invece dalla letteratura dove prima Carducci e poi Aleardi, nelle proprie opere, attribuirono l’appellativo di Leonessa alla città per rendere omaggio ai suoi abitanti che strenuamente erano insorti ed avevano resistito, per dieci giorni, contro l’invasore austriaco.