- Continente: Europa
- Nazione: Italia
- Abitanti: 8.956
- Lingua: Italiano
- Moneta: Euro
- Clima: Mediterraneo
- Orario: UTC+1
- Aeroporto più vicino: Salerno Costa d’Amalfi
- Porto più vicino: Porto Turistico di San Marco
- Periodo migliore per visitarla: giugno – settembre
Dove si trova

Castellabate è un comune in provincia di Salerno il cui territorio rientra interamente all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dal ’98 patrimonio dell’umanità UNESCO, le cui acque sono divenute dal 2009 area marina protetta Santa Maria di Castellabate.
Il comune, che si compone di diverse frazioni, si estende in prevalenza lungo la costa, quasi alla punta del Golfo di Salerno, tra punta del Saùco a nord ed il fiume Rio Arena a sud, unico corso d’acqua permanente e non soggetto alle precipitazioni annuali.
Castellabate è comune in provincia di Salerno, in Campania, a pochi km da Battipaglia, Eboli e Padula, nell’entroterra; e Pollica, Capaccio-Paestum lungo la costa.
Cosa vedere
Castello dell’Abate
Il castello viene edificato intorno al 1120 d.C. per volere dell’Abate della Badia di Cava, Costabile Gentile, e del principe normanno di Salerno, Guglielmo I, con l’intento di realizzare un sistema di difesa a protezione delle genti dai pirati Saraceni.
La costruzione viene però portata a termine dal suo successore, Abate Simeone, che ne fortifica la cinta muraria e dota la struttura di due imponenti cisterne per la raccolta dell’acqua, oggi visibili al di sotto del piano d’ingresso.
Data la sua posizione centrale, sopraelevata, sul colle Sant’Angelo, il castello è stato più volte, duramente, attaccato riuscendo sempre a resistere ai colpi degli attaccanti e cadendo solo verso la fine del ‘200 per mano degli Aragonesi.
In questa fase, e prima della riconquista agioina del ‘300, la struttura, pesantemente danneggiata, è stata recuperata e fortificata con l’aggiunta di ben quattro torri difensive, un imponente sistema murario, ponti e passaggi coperti per lo spostamento delle truppe da una zona all’altra.
Il castello rimane nella disponibilità dell’Abadia di Cava fino agli inizi del ’600, con una breve parentesi laica agli inizi del ‘300 per volere del Re Carlo II d’Angiò, quando diviene una struttura adibita ad abitazione estiva nobiliare.
Ultimo episodio degno di nota è certamente il tentativo nel 1806 dei Corsari inglesi di insinuarsi nel territorio, per destabilizzarlo, che ha visto gli stessi uscir sconfitti dopo una cruenta battaglia contro la popolazione locale posta a difesa nel fortino.
Ad oggi la struttura è pervenuta a noi quasi intatta permettendo di ammirare sia le fortificazioni del periodo normanno, con il torrione centrale e parte della cinta muraria, sia quelle aragonesi, con le torri difensive ad est, che guardano all’abitato, ed i cunicoli sotterranei tra di esse.
Basilica pontificia di Santa Maria de Giulia
La chiesa è stata elevata a rango di Basilica minore solo dal 1988 nonostante il ruolo centrale rivestito sin dalla sua costruzione e consacrazione nel 1138, per volere dell’Abate Simeone dell’Abadia di Cava.
La struttura iniziale, in stile tardo romanico, come il campanile, si caratterizzava per la presenza interna di due navate, le monofore ed il soffitto a cassettoni, tipico delle costruzioni di questo periodo.
La grande trasformazione degli ambienti e degli elementi stilistici, che l’ha resa così com’è giunta a noi, avviene nel ‘600 quando viene recuperata la facciata in stile barocco, vengono ampliati gli spazi interni con l’aggiunta di una navata e due serie di quattro archi, vengono realizzati il transetto e l’abside.
La chiesa presenta all’interno importanti decorazioni tra cui spiccano il pavimento maiolicato con decorazioni di origine araba, le pale lignee raffiguranti la Madonna con il Bambino, la Crocifissione e le scene dell’Annunciazione.
La navata di destra presenta diversi dipinti tra cui risaltano: la Madonna del Carmelo, la Madonna con il Bambino, San Michele Arcangelo; e trovano spazio la fonte battesimale in marmo e la scultura lignea Mater Christi.
Nella navata di sinistra trovano spazio l’affresco di Sant’Antonio, il mosaico con San Costabile e la Madonna, ed il busto bronzeo di San Costabile.
Santuario di Santa Maria a Mare
Notizie relative alla struttura originaria di questa chiesa risultano da documenti risalenti al XII secolo d.C. dunque ancor prima dei primi insediamenti nella frazione di Santa Maria di Castellabate.
La denominazione iniziale era di Santa Maria presso il lido del mare divenuta poi verso la prima metà dell’800 Santa Maria a Mara in virtù dell’impegno delle famiglie locali, provenienti da Maiori, di realizzare un luogo di culto dedicato alla santa protettrice del borgo natio.
La chiesa, elevata a santuario mariano diocesano solo nel 2007, presenta internamente una pianta a tre navate divise da arcate e pilastri ed esternamente un imponente campanile a base esagonale e per le storie della santa raffigurate in rilievo sul portone bronzeo d’ingresso.
La peculiarità risiede nella statua dedicata a Santa Maria a Mare presente nell’abside in virtù della leggenda che la vede esser stata ritrovata agli inizi dell’800 da un gruppo di pescatori nelle acque del borgo, forse caduta da qualche nave di passaggio al largo del Golfo.
La Santa, patrona del borgo, viene festeggiata il 15 agosto di ogni anno.
Palazzo Belmonte
Palazzo Belmonte è un palazzo nobiliare realizzato nel 1733 come tenuta di caccia dei Borbone di Napoli e divenuto poi abitazione dei principi Granito Pignatelli di Belmonte, importantissima casata nobiliare che annovera un Santo ed un Papa tra gli appartenenti ai rami della famiglia.
Lo stile è quello tipico delle costruzioni borboniche e si caratterizza per essere stato costruito accorpando edifici preesistenti che ne caratterizzano la mole e l’imponenza.
La struttura, in parte oggi adibita ad alloggi per turisti, si presenta internamente ricca di elementi e reperti storici di altissimo pregio, come l’armatura Samurai risalente al ‘400, donata dal governo giapponese, gli oltre duemila volumi rari presenti nella biblioteca, la Bacheca contenente le firme dei sovrani spagnoli e tanti altri trofei e documenti storici.
Completano la dotazione del palazzo un’ampia sala da pranza intitolata a Carlo di Borbone ed un giardino privato di oltre 2ha ricco di diverse specie di arbusti e piante in fiore che ospita il cimitero dei cani.
Cava dei Rocchi
Questa cava a cielo aperto, situata nel lembo di costa tra località Lago e Santa Maria, è molto importante da un punto di vista storico-culturale essendo il luogo ove nell’antichità, i greci prima ed i romani poi, estraevano i blocchi di arenaria per la costruzione dei templi a Paestum e sul monte Tresino.
L’area è stata riscoperta solo nel 2010, essendo una buona parte sommersa dalle acque del Golfo, e dal 2014 sono state avviate le pratiche per renderla zona d’interesse archeologico definendo così guide e percorsi alla scoperta di una delle più antiche testimonianze del passaggio delle civiltà nel Cilento.
San Marco
La frazione San Marco, oltre ad essere rinomata zona turistica è ricca di storia e cultura come testimoniano le diverse tenute nobiliari sparse per il territorio ed i ritrovamenti risalenti alle popolazioni antiche.
Palazzo De Angelis, è un imponente palazzo Nobiliare sul cui portone d’ingresso spicca un’epigrafe dell’Ottocento di autore ignoto probabilmente risalente ad un epitaffio posto su una delle tombe rinvenute nella antica necropoli locale.
Torretta, rientra tra i possedimenti della nobile casata dei Granito di Belmonte ed era originariamente adibita a punto di avvistamento e di difesa, divenendo poi residenza di alcuni nobili che ivi producevano prodotti agricoli.
La Necropoli, si trova nella in una porzione particolare del territorio della frazione essendo per parte estesa al di sotto di abitazioni e terreni privati e per parte invece al di sotto della passeggiata che collega San Marco con località Pozzillo lasciando solo poche tombe, delle 151 stimate e rinvenute, nella disponibilità degli storici per studi e ricerche.
Cosa fare
Villa Matarazzo
Appartenuta all’industriale Francesco Matarazzo, emigrato in Brasile e divenuto uno dei più importanti industriali al mondo, si caratterizzava per la presenza di un imponente edificio che oggi ospita il Centro di promozione Riserve marine e del Paesaggio mediterraneo.
La struttura prospiciente il mare, si caratterizza sin dalla sua costruzione per gli splendidi e curati giardini in fiore, per le ampie sale interne e per i diversi reperti storici, tra documenti, diari ed effetti personali, custoditi all’interno.
Oggi la struttura rientra all’interno della gestione del Ente Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano ed Alburni che ne ha gestito la manutenzione e la ristrutturazione permettendo dunque la salvaguardia delle piante officinali del Cilento e dell’ampio roseto presente all’interno dei giardini.
Nella struttura, caratterizzata anche per la presenza di una statua in bronzo raffigurante il figlio, è possibile oggi rinvenire uffici, aree congressuali ed una sala Cinema 3D per un’immersione totale nel mondo marino e dei suoi abitanti.
Trekking
Tra le diverse attività da fare durante una visita a Castellabate ci sono le lunghe passeggiate tra i pendii degli appennini, posti all’interno del Cilento, e zone collinari che più si avvicinano alla costa.
Sicuramente i principali sentieri risultano essere Ogliastro Marina – Pozzillo, che accompagna il cammino e lo sguardo del viaggiatore lungo la costa e la pineta interna; San Marco e Licosa, che permette di ammirare i resti sottomarini del porto vecchio di San Marco e conduce fin sopra la riserva marina di Licosa.
Altro percorso interessante è certamente quello di Lago, Tresino, San Pietro, lungo oltre 10 Km, accompagna il visitatore nei paesaggi interni del Cilento, tra fiumi e cascate.
Snorkeling
La presenza di molteplici aree marine protette a balneazione e traffico nautico limitati permette di godere certamente degli splendidi fondali della costa cilentana, nonché delle diverse e molteplici specie marine che li popolano e colorano.
Nella zona di San Marco di Castellabate, le escursioni consentono di godere dei resti dei primi insediamenti delle antiche civiltà greca e romana, nella parte sud, e i fondali della grotta emersa, nella parte nord, ove sono stati rinvenuti reperti appartenuti alle genti del neolitico.
Nella zona di Punta Licosa è poi possibile godere degli splendidi fondali e delle acque limpide della baia, delle nuotate tra i banchi di ricciole che vivono la zona e della presenza del Flush del Cilento, ovvero una rara tipologia di roccia.
Isola di Licosa
L’Isola di Licosa, prospiciente il piccolo centro abitato di Licosa posto sull’omonimo promontorio, si caratterizza per essere Zona a Protezione Speciale rientrante nel Parco Maino di Santa Maria di Castellabate.
La particolarità risiede nel fatto che l’Isola, di piccole dimensioni, presenta ad un’attenta analisi del terreno e dei fondali chiari segni di un precedente collegamento terrestre, andato perduto in seguito all’innalzamento del livello delle acque verso il I secolo d.C.
Le testimonianze della peculiarità del luogo vanno rintracciate nella presenza, nei fondali, di un’antichissima villa patrizia di epoca romana e nei molteplici resti risalenti alle diverse fasi del paleolitico, quando la zona risultava già abitata.
Oltre ai reperti archeologici, l’isolotto ospita fauna e flora unica come testimoniano la presenza della pianta Dendropoma petraeum, l’unica specie oltre i coralli in grado di realizzare bicostruzioni superficiali, e di animali come la Lucertola campestre endemica, dalle tonalità verdi ed azzurre, e la colonia del Gabbiano corso.
Mare e sole
La presenza di diversi riconoscimenti circa la pulizia e lo splendore delle acque che bagnano la costa cilentana è certamente un attestato molto importante che testimonia la cura e la dedizione delle genti a mantenere inalterato e preservare il paesaggio circostante.
Le spiagge, inserite, all’interno del Parco Marino di Santa Maria di Castellabate sono molteplici e di diversa natura, permettendo di godere non solo delle molteplici bandiere blu ma anche e soprattutto di paesaggi unici da togliere il fiato.
Tra le diverse spiagge sicuramente vanno ricordate quella del Lago, di tipo sabbioso e conosciuta anche con il nome di Giglio bianco, eletta la più bella d’Italia da Legambiente; quella di Pozzillo, che si estende da Santa Maria a San Marco.
Altre spiagge molto belle e suggestive dove trascorrere la giornata sono sicuramente quella nei pressi della Grotta emersa e quelle che sorgono all’interno delle insenature lungo tutto il costone roccioso del promontorio di Punta Licosa.
Punta Tresino
Il promontorio di Punta Tresino si trova a confine tra Agropoli e località Lago di Castellabate e dal secolo scorso è stato progressivamente abbandonato in favore delle località confinanti rimane zona ricca di storia.
Qui possono essere rinvenute tracce del passaggio delle antiche popolazioni greche che spostatesi da Sibari avevano fondato le città di Paestum e di Tresino, edificando molteplici templi in onore dei loro dei.
Ad oggi, oltre ai resti del tempio dedicato a Nettuno, possono essere visitati diversi edifici, alcuni in completo stato di abbandono, ricchi di storia, come le due Torri, una angioina ed una aragonese, o la Sorgente di San Giovanni, abbeveratoio di animali.
La Chiesa di San Giovanni risalente all’anno Mille, nonostante l’incuria che lo caratterizza, presenta chiari elementi collegati al rifacimento settecentesco, periodo in cui la zona era ancora fortemente abitata e florida.
Villaggio di San Giovanni, costruito intorno al Mille, diede i natali a Costabile Gentilcore, fondatore del Castello dell’Abate a Castellabate paese, si caratterizza per la presenza, ancora oggi, di finili, stalle ed abitazioni risalenti al ‘600 quando cioè la maggior parte della popolazione ancora abitava quei luoghi.
L’intera area rientra nell’area marina protetta Santa Maria di Castellabate e nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni ed è meta di molti turisti alla scoperta delle civiltà antiche e delle bellezze tipiche di questa fascia costiera segnata dall’erosione del mare e delle intemperie.
Storia
La storia in breve. La zona dell’attuale comune di Castellabate risulta esser stata abitata sin dalla preistoria, nel neolitico, come dimostrano i molteplici reperti storici rinvenuti sul territorio.
La prima popolazione di cui si ha notizia è quella degli Enotri, stanziati qui intorno all’VIII secolo a.C e scacciati tre secoli dopo dai greci trezeni, che scacciati da Sibari, edificarono un importante nucleo abitativo nella zona di Punta Licosa.
La zona inizia ad affermarsi pian piano come snodo cruciale nei commerci con le civiltà dell’attuale Lucania, aumentando la propria importanza durante il periodo romano, quando vennero edificate molteplici ville patrizie lungo la costa.
Con la caduta dell’Impero e le devastazioni portate dai barbari il castrum vive un periodo di forte incertezza ed instabilità che danneggia gravemente la sua economia salvata solamente dall’avento dei Goti e dei Bizantini.
Con l’anno Mille la città torna a vivere un periodo di grande espansione e ricchezza grazie ai domini longobardi e normanni che ne riconoscono il ruolo centrale e strategico, fortificano le difese ed ampliano i commerci.
Le coste erano però sempre e costantemente oggetto di scorribande da parte dei pirati Saraceni il che spinse l’Abate della Badia di Cava, tra i cui possedimenti la città rientrava, a chiedere ed ottenere la costruzione di un castello medioevale, sul colle Sant’Angelo, per difendere le genti locali.
Tra il ‘200 ed il ‘600 la città ed i suoi possedimenti divennero centrali nello scacchiere delle diverse potenze mondiali che occuparono l’Italia Meridionale, diventando in poco tempo la più importante baronia della del Cilento.
Pur cambiando i nobili feudatari (Aragonesi, Angioini e Borboni) la centralità del borgo rimaneva a tal punto da diventare uno dei centri più ferventi dei moti rivoluzionari tra il 1828 ed il 1848, venendo anche attaccati dai corsari inglesi che cercarono a più riprese di infiltrarsi nella zona e destabilizzarla.
Durante il ‘900 il territorio di Castellabate e le sue coste furono teatro di scontri a fuoco tra i tedeschi, di stazione a Punta Licosa, e gli Alleati che invece sbarcarono sul litorale per dar vita alla campagna di liberazione dell’Italia.
Dagli anni ’70 in poi tutta la zona è stata oggetto di profondi mutamenti che ne hanno decretato il ruolo centrale nel turismo campano.
Temperature
Mesi | Max | Min |
Gennaio | 11.9°C | 5.6°C |
Febbraio | 12.6°C | 5.9°C |
Marzo | 15.3°C | 7.8°C |
Aprile | 18.6°C | 10.5°C |
Maggio | 22.9°C | 13.9°C |
Giugno | 27.0°C | 17.6°C |
Luglio | 30.2°C | 20.0°C |
Agosto | 30.7°C | 20.0°C |
Settembre | 27.0°C | 17.6°C |
Ottobre | 22.3°C | 14.2°C |
Novembre | 16.8°C | 10.3°C |
Dicembre | 13.7°C | 7.5°C |
Dove alloggiare
Approdo Resort Thalasso Spa
Via Porto, 84048, San Marco di Castellabate (SA)
Struttura moderna ed innovativa, dotata di percorsi di bellezza e wellness senza eguali grazie alla presenza di personale altamente qualificato ed all’attenzione posta nella definizione dei percorsi di salute offerti.
Completano la struttura un elegante ristorante, camere ampie e moderne dotate di ogni comfort ed una vista mozzafiato grazie alla posizione centrale della struttura posta all’interno della splendida cornice del lungomare di San Marco di Castellabate.
B&B Cuore del Cilento
Via Silvio Maurano, 84048, San Marco di Castellabate (SA)
Struttura posizionata in luogo centrale a pochi passi dal centro, nei pressi della fermata autobus e a pochi minuti d’auto dal mare.
Immerso interamente nel verde, questo B&B, grazie anche alle camere moderne ed attrezzate, ai terrazzini privati ed alla piscina con angolo idromassaggio ed annesso solarium, consente di godere di un soggiorno all’insegna della pace e della tranquillità.
Hotel Mareluna
Via Carlo De Angelis, 84071, San Marco di Castellabate (SA)
Hotel posto a picco sul mare con vista sul Golfo e sul lungomare di San Marco di Castellabate, con camere ampie e moderne dotate di tutti i comfort necessari ad un soggiorno all’insegna della pace e del relax, grazie anche alla presenza della piscina interna, con annesso solarium, e di uno splendido ristorante interno.
Hotel Palazzo Gentilcore
Via Amendola 1, 84048, Castellabate (SA)
Boutique Hotel posto nel centro storico di Castellabate con stanze moderne e ristrutturate ottenute in una location unica, un antico e pregiato palazzo nobiliare che dagli anni ’60 è stato adibito a struttura alberghiera.
Interni curati, caratterizzati da alternanza di maioliche, cotto e pietra viva che aumentano i sentori di ricercatezza ed eleganza espressi dai colori mediterranei che caratterizzano la location ed il ristorante interno, luogo dove degustare specialità tipiche locali.
Villa Liberti
Via Silvio Maurano 5, 84048, San Marco di Castellabate (SA)
Una struttura posizionata in una zona centrale immersa nel verde e con vista sul Golfo, dotata di ampie camere moderne complete di tutti i comfort, un’ampia piscina con solarium, zona barbecue con annesso orto e parcheggio privato interno.
Hotel Ristorante Il Colleverde
Via Corrado Grande 15, 84048, Santa Maria di Castellabate
Struttura immersa nel verde con camere ampie e moderne, con tutti comfort necessari per un soggiorno all’insegna della pace e del relax, ampi balconi privati vista mare, ristorante interno e servizio navetta per la spiaggia.
Dove mangiare
Donna Elvira – Ristorante dal 1952
Via Porto 49, 84048, San Marco di Castellabate (SA)
Ristorante à la carte della struttura ricettiva Approdo Resort Thalasso Spa che offre un’esperienza culinaria senza eguali grazie alla freschezza ed alla genuinità delle materie prime adoperate, sapientemente valorizzate dall’esperienza e dal gusto dello chef.
Cantina Belvedere
Via Belvedere 1, 84048, Castellabate (SA)
Location moderna, romantica, calda ed accogliente, con vista panoramica sul Golfo e sulle colline tutt’intorno, perfetta per gustare le prelibatezze create e proposte dalla cucina che esaltano il gusto e la freschezza del pescato adoperato.
Il Calesse
Via Gioacchino Murat, 84048, Castellabate (SA)
Ristorante con cucina a base di pesce, posto a pochi passi dal Castello dell’Albate e con vista mozzafiato a perdersi sul mare del Golfo e sulle colline, in una location immersa curata interamente immersa nel verde del giardino, alberato, in fiore.
Il Parnaso
Via Alta Difesa, 84048, Castellabate
La cucina, tradizionale, esalta il gusto dei prodotti tipici locali che nelle mani dello chef diventano gemme preziose da incastonare le mosaico di ricordi del viaggiatore che decide di cenare in questo locale, godendo al contempo della vista sul mare del Golfo dall’ampia terrazza esterna.
Le Gatte
Porte delle Gatte, 84048, Santa Maria di Castellabate (SA)
Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento trova posto un’oasi del gusto e dell’arte culinaria, dove sapori tradizionali e modernità si fondono nell’amore per la cucina.
Il locale con cucina prettamente a base di pesce, si caratterizza per ambienti curati ed accoglienti, un’atmosfera familiare e calda, una vista sul mare senza eguali, abbinamenti ricercati ed una carta di vini completa e selezionata.
Osteria 1861
Lungomare Perrotti Via Adolfo Cilento 1. 84048, Santa Maria di Castellabate (SA)
Ristorante elegante e sofisticato, cucina raffinata e di alta qualità offre un servizio ed un’esperienza senza eguali con abbinamenti moderni che esaltano il gusto, la freschezza e la genuinità delle materie prime adoperate.
La cucina è poi accompagnata e servita sia nel Dehor esterno, che si affaccia sulla meravigliosa cornice della Costiera Cilentana, sia nel locale interno, moderno, elegante e raffinato.
Piatti tipici
Pizzelle di fiori di zucca
- Fiori di zucca
- Farina
- Uova
- Sale
- Pepe
- Olio
- Lievito
I fiori di Zucca. Lavarli, eliminare il pistillo ed asciugarli.
La pasta. In una ciotola porre la farina, l’uovo ed il lievito sciolto in acqua tiepida, impastare ed amalgamare il tutto fino ad ottenere un composto morbido. A questo punto aggiungere i fiori di zucca, il sale, il pepe e lasciare lievitare la pasta per almeno due ore.
La frittura. In una padella, versare l’olio per fritture e far friggere i pezzi di pasta, in precedenza ottenuti, finchè non si dorano completamente. Prima di servirli farli asciugare in una carta assorbente e salare.
Ziti al pomodoro
- Pomodori
- Pasta
- Olio
- Sale
Per la pasta: cuocere e salare gli ziti in una pentola. Per il sugo: spellare e tagliare i pomodori, in una pentola unire i pomodori all’olio, all’aglio, al sale e far cuocere per una decina minuti. Scolare la pasta e farla saltare nella padella preparata in precedenza.
Pasta di San Giuseppe
- Pasta
- Aglio
- Acciughe
- Pangrattato
- Pinoli
Mentre bolle la pasta, far rosolare in una padella l’aglio, aggiungere acciughe fino a farle sciogliere completamente. Tostare il pangrattato con pinoli. Scolare la pasta e versarla nella padella con le acciughe, aggiungere i pinoli ed il pangrattato. Saltare e servire.
Gamberi alla Vesuviana
- Cipolla
- Carota
- Burro
- Gamberi
- Vino bianco
- Pasta
- Prezzemolo
Tritare la cipolla e la carota. Versare il tutto in una padella e far dorare nel burro. Aggiungere prezzemolo tritato, sale e pepe. Unire i gamberi, lavati e sgusciati, versare il vino bianco e cuocere per 20′ a fuoco lento. Scolare la pasta, precedentemente messa in una pentola a bollire, versarla nella padella, mescolare e far insaporire la pasta con il sugo. Servire.
Dove fare shopping
Centro storico
Suggestivi sono le molteplici botteghe artigianali sparse lungo le diverse viuzze del borgo cilentano, ove è possibile acquistare prodotti tipici locali e regionali.
Oltre ai classici negozi di souvenir non è difficile rinvenire botteghe ove si lavora la pelle con tecniche tramandate dalla tradizione, degustazioni di liquori locali ed artisti che lavorano oggettistica e quadri
Come arrivare
Aereo
Venendo da fuori regione e scegliendo l’aereo come mezzo di trasporto, l’aeroporto è Salerno Costa d’Amalfi. Da questi poi Castellabate è facilmente raggiungibile potendo scegliere tra automobile, treno e pullman di linea;
Treno
La stazione centrale più vicina è certamente quella di Salerno mentre quella locale più vicina è Centola-Palinuro, da qui poi sarà necessario spostarsi in macchina o con gli autobus;
Porto
Via mare il molo di riferimento è il porto turistico di San Marco. Sarà poi necessario usare la macchina o gli autobus di linea;
Autobus
Le linee utili per raggiungere Castellabate sono: le linee private con partenza dalla fermata Piazza della Concordia, a pochi passi dalla stazione centrale di Salerno e le linee Flixbus se invece si proviene dalle principali città dello stivale poste fuori regione;
Automobile
Qualunque sia il punto di partenza del proprio viaggio, la via più rapida sarà facendo riferimento alla A1, Autostrada del Sole. In alternativa si può fare riferimento alla strada europea E45.
Distanze dalle principali città
Distanza da Roma
La distanza che intercorre tra Roma e Castellabate è di 327.8 Km.
Distanza da Milano
Milano e Castellabate sono a 875,8 Km di distanza.
Distanza da Firenze
Bisogna percorre 574,4 Km per raggiungere Castellabate partendo da Firenze.
Distanza da Venezia
La distanza che intercorre tra Venezia e Castellabate è di 827.1 Km.
Distanza da Bologna
Bologna e Castellabate sono a 677.4 Km di distanza.
Distanza da Napoli
Bisogna percorre 118.9 Km per raggiungere Castellabate partendo da Napoli.
Libri guide ed info utili
- Le cucinelle. A tavola nel Cilento, di Luisa Cavaliere
- Mountain bike in Cilento. 50 percorsi tra il mare e i monti nel Parco Nazionale, di Antonello Naddeo
- A piedi nel cilento… tra Alburno e Valle del Calore, di Donato D’Ambrosio, G. Cavaliere, Giacomo Cacchione e Francesco Coppola
- Cilento. Le spiagge, il parco e Paestum, edizioni Touring