- Continente: Europa
- Nazione: Italia
- Abitanti: 36.500
- Lingua: Italiano
- Moneta: Euro
- Clima: Subappeninico
- Orario: UTC+1
- Aeroporto più vicino: Aeroporto Ancona-Falconara
- Porto più vicino: Porto San Giorgio
- Periodo migliore per visitarla: Maggio – Ottobre
Dove si trova
La città di Fermo sorge alle pendici del Monte Sàbulo, di formazione arenacea, ed il suo territorio risulta essere delimitato dal fosso di San Biagio e dal fiume Tenna.
Divisa in due diverse parti, una storica di tipo medievale rimasta intatta ed una di nuova costituzione, si caratterizza per l’occupazione delle abitazioni lungo il territorio comunale secondo l’uso dell’economia agraria mezzadrile ovvero un nucleo familiare per ogni appezzamento di terreno.
Fermo è un comune delle Marche posto a pochi km da Ancona, Pesaro, Ascoli Piceno e Teramo.
Cosa vedere
Duomo di Fermo
Anche conosciuto come Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Duomo sorge intorno al ‘200 sulle ceneri della basilica paleocristiana del VI secolo, come testimoniano dai ritrovamenti del ‘900 che hanno portato alla luce il pavimento absidale decorato con pavoni araldici ai lati di un cantaro sormontato dal monogramma di Cristo.
La struttura originaria in gotico è visibile solo nella torre campanaria e nel prospetto in quanto è stata demolita e ricostruita, verso la fine del ‘700, in stile neoclassico dall’arcivescovo Antonio Silverio Minucci.
Esternamente si presenta in pietra d’Istria con il portale d’ingresso sormontato da una cuspide che protegge la statua della Vergine al disopra della quale poi troviamo un rosone decorato con dodici colonnine e tessere policrome.
A sinistra troviamo la torre campanaria, in stile gotico, la cui presenza conferisce asimmetricità verticale alla facciata e le cui campane in ferro sono state fuse, nei secoli, in bronzo, antimonio e piombo.
Internamente rinveniamo tre navate, divise da archi a tutto sesto, di cui la centrale termina in un ampio abside dove trova spazio l’altare maggiore barocco in marmi policromi e la scultura raffigurante l’Assunzione di Maria in Cielo.
Di grande impatto sono sicuramente le reliquie dei Santi custodite nella cripta ed il sarcofago paleocristiano, risalente al IV secolo, adornato da quindici figure in altorilievo raffiguranti scende sacre tratte dai Vangeli.
Pinacoteca Civica
Il percorso espositivo, con sede al secondo piano del Palazzo dei Priori, si compone di cinque diverse sale espositive dove trovano spazio opere del Rubens, del Lanfranco, del Fiore, che spaziano lungo un arco temporale che va dal ‘200 al ‘600.
Di particolare importanza sono la Sala degli ori, dove vengono esposte le opere in stile gotico, tra cui il pollittico di Andrea da Bologna; la Sala del ‘600 o Sala Rubens e la Sala del Rinascimento, con l’esposizione delle opere comprese tra il ‘400 ed il ‘500.
Infine rilevante è la presenza della Sala del Mappamondo ovvero l’antica Sala delle Commedie fatta realizzare da cardinale Decio Azzolini verso la fine del ‘600 interamente in legno di noce con soffitto a cassettoni in abete.
All’interno, oltre alla collezione di riviste e libri appartenute a Spezioli, trova posto il mappamondo disegnato dall’abate Moroncelli di Fabriano, cosmografo veneziano, e realizzato in legno, ferro e carta reale di Fabiano.
Palazzo dei Priori
Il Palazzo dei Priori è uno degli edifici più noti all’interno della prospiciente Piazza del Popolo di Fermo, ed è stato realizzato verso la metà del ‘600 adoperando una struttura a ventaglio posta su un piano rialzato di circa 3m. rispetto alla base degli edifici attigui.
La loggia centrale ospita il busto bronzeo di papa Sisto V, risalente alla seconda metà del ‘500, mentre la torre campanaria, realizzata in concomitanza con il palazzo, risulta esser stata demolita nel ‘700.
Il palazzo è stato realizzato unendo due edifici preesistenti con lo scopo di creare la dimora del Capitano del Popolo, figura attiva durante il periodo del Libero Comune di Fermo, e divenuto poi sede de Collegio dei Priori, che ivi rimane fino alla rivoluzione francese.
Ad oggi l’edificio ospita gli uffici della Polizia Municipale, la biglietteria dei Musei Civici, la collezione del Museo Archeologico, la Sala dei Ritratti, affrescata ed adibita a sala concerti, la Sala del Mappamondo e la Sala consiliare affrescata dal Panfili nel ‘700.
Cisterne romane
Queste antiche cisterne romane risalgono al 40 d.C. e si trovano al di sotto del manto stradale, sopra una vasta area edificata dove in origine doveva sorgere il foro del castrum romano.
La struttura, in funzione fino agli anni ’80, si estende per un’area di oltre 2000 m2 ed è composta da oltre trenta camere per la raccolta dell’acqua, soprattutto di quella proveniente dalle sorgenti dei monti Sibillini.
L’ottimo stato di conservazione permette ancora oggi di ammirare, oltre alla grandezza dell’opera, le tecniche costruttive adoperate, l’uso dell’opus caementicium e dell’opus signinum, e la presenza dei pozzetti di areazione e dei canali per la depurazione dell’acqua.
A queste poi vanno affiancate le Piccole cisterne, costruite a poche centinaia di metri dalle altre, al di sotto del palazzo comunale, poste ad altezza superiore rispetto alle prime ed anch’esse ben conservate.
Biblioteca Spezioli
La nascita della biblioteca affonda le sue radici con la nascita nel ‘300 dell’Ateneo di Fermo per volere di Papa Bonifacio VIII che da grande lustro alla città ed attira le donazioni delle più importanti famiglie locali ed europee.
Il primo fondo che costituisce il ricco della Biblioteca risale alla seconda metà del ‘600 quando il cardinale Decio Azzolino necessita di un luogo dove riporre la propria personale collezione di libri unitamente a quella donatagli dalla regina Cristina di Svezia, di cui era consigliere.
Il secondo fondo è invece donato dal medico Romolo Spezioli nel ‘700 che decide di destinare la propria raccolta di riviste e libri, di medicina e non, composta lungo tutto l’arco di vita e durante gli anni di servizio come medico personale della Regina di Svezia a Roma.
A cavallo tra ‘800 e ‘900 la Biblioteca acquisisce i fondi dei fratelli De Minicis, le opere dell’architetto Carducci e degli studi del Duranti di Montefortino, e custodisce le donazioni di don Gabriele Filoni, degli eredi dei Conti Gigliucci, la collezione del professor Valentini e del compositore Alvaro Sifonia.
Ad oggi la biblioteca di Fermo è tra le più importanti ed imponenti d’Italia e conta oltre 400.000 reperti tra cui si annoverano, data la loro unicità ed importanza: il Libro delle Ore, con colori e miniature di scuola francese o fiamminga; il Portolano, atlante geografico marittimo composto da 4 tavole; il Codice manoscritto n.16, risalente al X secolo.
Chiesa di San Francesco
La chiesa di San Francesco è la seconda per grandezza dopo il Duomo ed è esempio lampante di architettura gotica pur essendo stati ricostruiti all’inizio del ‘700 sia la facciata che il tetto in seguito agli ingenti danni dovuti al terremoto.
L’interno diviso in tre navate con quella centrale che termina in un’imponente abside poligonale ove trovano posto importanti affreschi e raffigurazioni risalenti al ‘300 ed al ‘400, scopeti solo di recente a causa dello strato di stucco del ‘600 che li copriva.
Il campanile risale agli inizi del 400 ma quello che spicca per importanza è certamente la cappella dell’Immacolata Concezione del ‘500 che accoglie la tomba del condottiero Ludovico Euffreducci, signore di Fermo.
Cosa fare
Museo della Pipa
Il Museo della Pipa di Fermo è espressione della tradizione e della particolare rilevanza che ha la produzione delle pipe per la città ed il territorio cittadino e che affonda le radici nei secoli precedenti.
Dedicato alla memoria del medico Nicola Rizzi, grande appassionato di pipe e donatore della sua personale ed ampia collezione, il museo indaga e mette in mostra l’antica arte locale di produrre pipe che inizialmente sorgono per puro diletto degli artigiani e vasai, lontani dalle botteghe.
Piccole, medie e grandi, decorate con motivi floreali, con volti di illustri personaggi o con semplici colori lucidi, le pipe sono da sempre associate a grandi personalità come testimonia l’esposizione dedicata alla pipa a schiuma, adoperata da Garibaldi, Pertini, Curzi, Lama ed altri.
Vengono poi esposte, infine, pipe rudimentali, pipe realizzate per il divertimento dei bambini e pipe antiche provenienti da terre lontane, come quelle delle collezioni del Azzella e del Pascual, come testimonia la presenza delle pipe pre-colombiane.
Museo polare etnografico Silvio Zavatti
Fondato nel 1969 dall’esploratore Silvio Zavatti, a cui è stato dedicato, questo museo è l’unico dedicato alle ricerche polari italiane ed è posto, dopo il terremoto del 2016, temporaneamente all’interno del Palazzo Paccaroni.
All’interno del museo possiamo rinvenire un percorso esplorativo senza eguali diviso in ben sei sale dedicate al mondo polare, agli oggetti adoperate nelle spedizioni, alle numerose imprese esplorative di Silvio Zavatti ed alle popolazioni incontrate durante gli studi del polo e delle sue meraviglie.
Oltre alle video proiezioni delle spedizioni esplorative, il museo ospita la Biblioteca Polare, con oltre 3000 monografie e 16000 riviste a carattere polare, e l’Istituto Geografico Polare, che ha dato il via a ben tre esplorazioni polari tra il 2001 ed il 2009.
Torre Matteucci
Risalente al ‘200, questa antica torre medievale, posta al di fuori delle mura cittadine, riveste un ruolo centrale all’interno del panorama storico-culturale della città di Fermo poiché è l’unica ancora esistente.
Costruita a pianta quadrata con merlatura ghibellina ed otto feritoie per la difesa con il moschetto, la torre è stata realizzata per scopi difensivi e di avvistamento durante gli scontri con la vicina Fermo.
Nel corso del tempo è entrata a far parte prima dei possedimenti della famiglia Matteucci e poi di quella dei Vitali, venendo recuperata ed adoperata come torre colombaia.
Ad oggi, nonostante i lavori intrapresi agli inizi del ‘900 per recuperarla, la torre risulta esser stata dichiarata inagibile a causa degli ingenti danni subiti in seguito al terremoto del ’97.
Teatro dell’Acquila
Inaugurato verso la fine del ‘700, questo teatro rappresenta una delle più importanti ed imponenti rappresentazioni di teatro italiano del settecento, grazie alla sua sala ovale a scena a tre bocche che può ospitare oltre 1000 persone, con ben 5 ordini di palchi.
Internamente il soffitto presenta un grande lampadario di cristallo e ferro dorato dell’800, di fattura parigina, posto al centro del dipinto raffigurante i le tre Grazie, le sei Ore notturne danzanti ed i Numi dell’Olimpo, Giove e Giunone, che ammirano Apollo cantante.
Il sipario invece raffigura Armonia che consegna la cetra al genio fermano e costituisce un pezzo di arte di inestimabile valore insieme ad alcuni fondali dipinti dal Sanquirico agli inizi dell’800, ancora oggi conservati.
Piazza del Popolo
Tra le cose da fare a Fermo risulta essere di grande impatto per il visitatore la vista dei vicoli e delle viuzze del centro storico che, oltre ad arricchirsi e colorarsi di botteghe artigianali, mostrano i chiari segni, visibili, del passaggio di molteplici popolazioni sul suolo cittadino.
Nella parte antica del centro storico, vi è Piazza del Popolo conosciuta in virtù della caratteristica struttura quattrocentesca ricca di logge e porticati e costruita per volere di Alessandro Sforza durante la permanenza della cognata Bianca Maria Visconti.
La struttura attuale della piazza risale agli interventi urbanistici risalenti al 1463 ed al 1659 ed oltre ad essere considerata il salotto della città è il punto di fuga degli occhi che si affacciano dai balconi dei palazzi nobiliari e storici che la cingono.
Abbazia di San Marco alle Paludi
La Chiesa di San Marco alle Paludi è stata costruita in stile romanico per volere dei frati Militi di Sant’Agostino intorno all’anno Mille per poter prestare opera di carità ai malati, ai poveri ed ai lebbrosi lazzaretto realizzato nelle sue vicinanze.
Internamente si caratterizza per una pianta rettangolare a tre navate, con le pareti in muratura di mattoni illuminate da piccole finestre dove trovano posto iscrizioni che riportano l’impegno profuso nel restauro da parte della nobile famiglia dei Conti Vitali, proprietari del terreno ove si trova la costruzione.
Esternamente è possibile rinvenire sulla facciata, sopra al ligneo portone d’ingresso un rosone con all’interno un cerchio circondato da sei punte, mentre sul lato sinistro è possibile ammirare la torre campanaria con tetto a piramide ove trovava posto piccolo spazio di osservazione, subito sopra la cella campanaria.
Storia
La storia in breve. Le origini della città di Fermo risalgono al periodo tra il IX e VIII secolo a.C. quando la zona era abitata dalla civiltà Villanoviana, anche conosciuta come proto-etrusca.
Divenuta poi colonia romana intorno al 200 a.C., la città ottiene la cittadinanza romana in seguito alla Guerra Sociale nel 90 a.C.
Con la decadenza dell’Impero Romano, Fermo viene conquistata prima dai Longobardi e poi dai Franchi vivendo un periodo di espansione economica che la porta ad essere il centro della Marca fermana.
Il periodo del Libero Comune di Fermo e delle Signorie vede la città contrapporsi più volte alla vicina Fermo per il controllo del territorio e dei commerci.
Le notizie storiche riportano poi la città come fulcro attivo delle Guerre d’Indipendenza nell’800 e delle lotte di liberazione dall’occupazione tedesca nel ‘900.
Temperature
Mesi | Max | Min |
Gennaio | 9.0°C | 4.0°C |
Febbraio | 10.1°C | 5.1°C |
Marzo | 13.7°C | 7.0°C |
Aprile | 16.0°C | 10.0°C |
Maggio | 20.0°C | 15.0°C |
Giugno | 25.5°C | 18.0°C |
Luglio | 28.0°C | 21.0°C |
Agosto | 27.8°C | 20.0°C |
Settembre | 23.0°C | 17.1°C |
Ottobre | 19.5°C | 13.9°C |
Novembre | 14.6°C | 9.0°C |
Dicembre | 9.4°C | 5.7°C |
Dove alloggiare
Hotel Astoria
Viale Vittorio Veneto 8, 63900, Fermo
Hotel posto in zona centrale rispetto ai principali snodi cittadini e a pochi passi dalle attrazioni e dai luoghi d’interesse locali, caratterizzato da una struttura moderna, con Spa privata interna ed ampie camere con vista dotate di ogni comfort.
Villa Lattanzi
Contrada Cugnolo 19, 63900, Fermo
Posto all’interno di un’antica dimora ristrutturata, questo Hotel è dotato di camere ampie, moderne, accoglienti e raffinate con bagno privato tecnologico e pulito, il tutto all’interno di una cornice unica che garantisce un soggiorno tranquillo e sereno.
Monterosato Country House
Contrada Lavandara 7, 63900, Fermo
Inserita nella splendida cornice di un’antica dimora ristrutturata, si trova questa struttura curata in ogni dettaglio, camere ampie e moderne, con la possibilità di godere del panorama dai balconi privati o dal Dehor esterno.
Hotel Palmensis
Via Della Stazione 56, 63900, Fermo
Nel cuore di Fermo, una struttura elegante e raffinata, calda ed accogliente, curata nei minimi dettagli con ampie camere moderne dotate di ogni comfort necessario a godere della visita alla città.
La casa dell’artista
Via Cecco Bianchi 8, 63900, Fermo
Camere ampie, intime, curate e ristrutturate, con bagni privati e servizi di ogni genere caratterizzano questa struttura ricettiva dove relax e tranquillità sono alla portata di ogni viaggiatore che vi alloggia.
Dove mangiare
Fiore di Campo
Contrada Montone 124, 63023, Fermo
Agriturismo caratteristico posto all’interno dell’antico borgo storico nei pressi di Fermo, caratterizzato da una location curata, calda ed accogliente dove provare il gusto e la genuinità della cucina tipica locale e dei prodotti adoperati.
Ristorante Emilio
Via Bianca Visconti, 63900, Fermo
Location elegante e raffinata, calda ed accogliente, curata nei minimi particolari ove ogni minimo dettaglio rimanda note di eleganza e ricercatezza.
Lo chef, con sapienza e nel pieno rispetto dei sapori, propone abbinamenti ricercati ove una cucina tipica con rivisitazioni moderne esalta gli ingredienti e l’antica arte culinaria guida ed attrae il viaggiatore che vuole mangiare a Fermo gustando i colori ed i sapori locali.
Locanda del palio
Piazzale Azzolino 6, 63900, Fermo
Convivialità, familiarità, cucina tipica fermana, rispetto ed esaltazione dell’arte culinaria, prodotti freschi e genuini, esaltazione del gusto e dei sapori caratterizzano questo locale dall’aspetto moderno ed accogliente.
Il rispetto per l’antica arte conviviale unito all’abbondanza degli abbinamenti rendono questo locale, con cucina di terra, peculiarità tipica della ristorazione locale nonché uno dei luoghi simbolo del mangiare a Fermo
Trattoria degli Artisti
Corso Camillo Benso Cavour 140, 63900, Fermo
Accogliente locale dove genuinità, freschezza dei prodotti e ricercatezza di sapori sono i driver principali della cucina.
Abbinamenti ricercati, in un ambiente che esalta la tradizione tipica locale ma che non disdegna la modernità che nelle mani sapienti dello chef prende forma e vita in un mix di colori e sapori che evocano, nel palato e nella mente, un’esplosione di gusto difficilmente dimenticabile.
Sicuramente uno dei locali dove mangiare a Fermo durante un soggiorno o una breve sosta in città.
Osteria Orsolina
Piazza Dante 5, 63900, Fermo
Posizione centrale, ambiente caldo ed accogliente curato nei minimi particolari ed una cucina moderna caratterizzata dall’utilizzo di prodotti tipici freschi e genuini sapientemente preparati e proposti dallo chef.
Piatti tipici
Coniglio in porchetta
- Coniglio
- Finocchietto selvatico
- Rosmarino
- Salvia
- Sale
- Pepe
- Fettine di pancetta
- Olio
- Aglio
- Vino bianco
Vincigrassi
- Lasagne all’uovo
- Cipolle
- Sedano
- Parmigiano
- Pepe nero
- Maiale
- Pancetta
- Pollo
- Carote
- Passata di pomodoro
- Manzo
- Brodo di carne
- Sale
- Olio
Dove fare shopping
Centro storico
Suggestivi sono le molteplici botteghe artigianali sparse lungo le diverse viuzze della città, ove è possibile acquistare prodotti tipici locali e regionali.
Oltre ai classici negozi di souvenir non è difficile rinvenire botteghe ove si lavora la pelle con tecniche tramandate dalla tradizione, degustazioni di liquori locali ed artisti che lavorano ceramiche, maioliche e quadri
Come arrivare
Aereo
Venendo da fuori regione e scegliendo l’aereo come mezzo di trasporto, l’aeroporto di riferimento è l’Aeroporto di Ancona-Falconara. Da questi poi Fermo è facilmente raggiungibile potendo scegliere tra automobile, pullman di linea;
Treno
La stazione più vicina è quella di Porto San Giorgio-Fermo, sulla linea Adriatica;
Porto
Via mare il molo di riferimento è Marina di Porto San Giorgio,
Autobus
Le linee utili per raggiungere Fermo sono: Flixbus o privati se si proviene da fuori regione.
Automobile
Qualunque sia il punto di partenza del proprio viaggio, la via più rapida sarà facendo riferimento all’uscita autostradale della A14 o dell’A1
Distanze dalle principali città
Distanza da Roma
La distanza che intercorre tra Roma e Fermo è di 251.2 Km.
Distanza da Milano
Milano e Fermo sono a 484.5 Km di distanza.
Distanza da Firenze
Bisogna percorre 297.1 Km per raggiungere Fermo partendo da Firenze.
Distanza da Venezia
La distanza che intercorre tra Venezia e Fermo è di 417.6 Km.
Distanza da Bologna
Bologna e Fermo sono a 268.1 Km di distanza.
Distanza da Napoli
Bisogna percorre 364.7 Km per raggiungere Fermo partendo da Napoli.
Libri guide ed info utili
- Musica dai vicoli. Umanità e vita vissuta a Fermo nel dopoguerra, di Anna Cardinali
- Sistemi turistici locali come reti sociali. Il caso della Marca Fermana, di Cristina Fabi
- Fermoimmagine. Studio sulla felicità urbana, di G. Piccinato
- Fermo e il fermano, di A. Livi
- Il gotico internazionale a Fermo e nel Fermano, di G. Liberati