Siamo a 18 chilometri da Rieti, nel “borgo di pietra” dalla caratteristica forma a ventaglio.
- Continente: Europa
- Nazione: Italia
- Regione: Lazio
- Numero Abitanti: 356
- Nome abitanti: labresi
- Lingua: Italiano
- Moneta: euro
- Clima: temperato
- Orario: UTC +1
- Aeroporto più vicino: Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci, Fiumicino
- Periodo migliore per visitarla: Tutto l’anno
Labro è un piccolo e pittoresco borgo laziale, al confine le terre umbre e reatine. Si trova vicino a Greccio e poco distante da Leonessa. Sui monti si possono incontrare altre località caratteristiche come Antrodoco, Cittaducale, Castel Sant’Angelo e Micigliano. Sono facilmente raggiungibili anche Montebuono, Stimigliano e Magliano Sabina e, proseguendo ancora verso Viterbo, Civita Castellana e l’affascinante bosco sacro dei mostri di Bomarzo.
Dove si trova
Il piccolo comune di Labro si trova in provincia di Rieti, nel Lazio, a circa 70 chilometri a nord-est da Roma.

Labro sorge su una collina, ad una altitudine di 628 metri, e affaccia sulla valle di Fuscello e sulle rive del lago di Piediluco.
Alle sue spalle ha la catena del Monti Reatini con il protagonista indiscusso: il Monte Terminillo.
Infine, Labro confina con i comuni di: Arrone, Colli sul Velino, Morro Reatino e Terni.
Cosa vedere
La topografia del borgo di Labro è coerente con la classica conformazione dei borghi medievali italiani.

Il borgo, infatti, si articola a gradoni sulla collina. Stradine ed edifici sono in gran parte in pietra locale.
Si gira a piedi, preparate smartphone e macchine fotografiche perché non mancano scorci e panorami da immortalare.
Tornerete a casa con delle vere e proprie cartoline!
A Labro, sono ancora conservare le mura merlate lungo le quali si aprono tre porte:
- Porta Cavour
- Porta Reatina: è quella che consente l’accesso al borgo ed è sormontata da un arco a tutto sesto
- Porta di Piazzale Genzi
La comunità di Labro ha molto a cuore il suo borgo, negli anni si sono susseguiti numerosi interventi di restauro per rivalutare luoghi e edifici e metterli a disposizione dei cittadini.
È possibile individuare tre fasce in cui è diviso il paese:
- La fascia del castello e della torre, la più antica;
- La fascia dei palazzi nobiliari, di tipo signorile;
- La fascia delle case della gente comune, nello specifico di artigiani e contadini.
Di seguito i principali luoghi di interesse:
Castello Nobili Vitelleschi

L’ origine dal castello risale alla seconda metà del Cinquecento.
Voluto da Giordano de’ Nobili, è stato costruito tra il X e il XI secolo sulle pendici sud – ovest dei Monti del Terminillo.
In origine, inoltre, il castello apparteneva al contado reatino. Solo nel Rinascimento fu ceduto ai Vitelleschi.
In realtà nei secoli successivi subì alcuni interventi, uno tra tutti la trasformazione in castello – palazzo.
Il castello, costruito interamente in pietra grigia, si distingue per i gradini pensili attraversati da scalinate, loggette, balconi e merlature.
L’interno del castello conserva ancora l’arredamento d’epoca, le armi utilizzate in battaglia e i ritratti dei membri della famiglia.
In particolare, nel salone principale è possibile ammirare un camino in marno del ‘500.
A differenza di molti altri castelli dei borghi laziali, il Castello Nobili Vitelleschi oggi è ancora abitato da discendenti della famiglia Nobili.
Alcuni spazi del castello, però, sono stati adibiti per attività al servizio della comunità.
Nelle cantine, infatti, c’è un pub, mentre all’ultimo piano un B&B.
Il piano nobile, invece, è stato adibito a location per matrimoni e conferenze.
Per visitare il castello è necessario contattare l’Associazione Culturale Castello Nobili Vitelleschi, sarete accompagnati da un discendete della famiglia Vitelleschi: un vero viaggio nella storia!
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Sorge sulla sommità del paese, in particolare sui resti della rocca antica di Labro.
Rocca che nel 1476 venne trasformata, su ordine del Papa, in chiesa dai signori di Labro (I De’ Nobili.
Nel 1508, inoltre, la Chiesa è diventata collegiata.
Il maestoso portale visibile all’esterno della chiesa originariamente costitutiva la porta d’ ingresso al castello.
Dal punto di vista architettonico, la chiesa presenta un’unica navata e al suo interno è possibile vedere:
- Una tela dell’Assunta sull’altare maggiore;
- Un fonte battesimale quattrocentesco;
- Un’edicola cinquecentesca con candelieri ad altorilievo;
- Un’acquasantiera con figure di pesce scolpite a rilievo;
All’interno della prima cappella a sinistra sono degni di nota:
- Una transenna in legno del XV-XVI secolo molto decorata;
- Un dipinto dell’Annunciazione di scuola umbra.
Nell’ultima cappella a destra, invece, è conservato un paliotto dipinto, realizzato in cuoio a sbalzo.
Cappella del Rosario
La Cappella del Rosario è stata ricavata in un ambiente al piano superiore della chiesa.
È collegata alla chiesa ed è possibile accedervi tramite una scalata situata sul lato destro della navata.
In realtà, la cappella, che è stata edificata dalla famiglia Chiaranti di Terni, ha origini antecedenti rispetto alla chiesa.
La decorazione della cappella, invece, è successiva al XVI secolo.
Il portale esterno della cappella risale al 1494 ed è decorato con lucertole, scorpioni e modanato con un motivo a forma di corda.
All’interno, invece, si trova:
- Una finestra romanica strombata e monofora triloba;
- Un altare dedicato a Santa Caterina, posto sulla sinistra e protetto da un’ edicola.
L’edicola è sostenuta da una colonnina romanica ottagonale decorata con motivi floreali, angeli e serpenti che è stata riutilizzata.
All’interno della cappella è possibile ammirare anche diversi dipinti.
Tra questi un affresco di fine Quattrocento collocato sull’altare principale che rappresenta la Madonna del Rosario.
Invece ai lati sono raffigurate in alcuni ovali scene di vita di Gesù.
Ex Convento dei Francescani Osservanti
Il convento risale alla fine del ‘600 e si sviluppa attorno ad un chiostro.
Si trova all’esterno del paese, nei pressi del cimitero. Lungo la strada che conduce alla località Madonna della Luce.
Il complesso, oltre il convento, comprende la chiesa di Santa Maria della Neve.
Si tratta di una chiesa del Quattrocento che presenta:
- una facciata semplice con un timpano triangolare;
- un rosone con cornice in pietra;
- portale in pietra.
Attualmente il convento è gestito dall’hotel Colle di Costa che per alcuni anni ha condiviso lo spazio con 2013, l’hotel ha condiviso lo spazio con l’Art Monastery Project.
Si tratta di un’organizzazione internazionale di produzione artistica che ha animato la città con spettacoli e mostre regolari.
Il Teatrino Comunale
Il teatrino comunale nasce nel 1985 da un progetto utopistico volto a regalare alla comunità un luogo di cultura, arte e socialità.
Il progetto, curato dall’architetto Pitoni, ha visto la riqualifica di uno spazio tra i sottotetti della Chiesa di S. Maria Maggiore e la cappella di S. Pancrazio.
Una volta ricreata la parte interna con: platea, camerino, sala prova ecc., è stato rivalutato anche lo spazio esterno.
Sfruttando, infatti, la zona antistante il Torrione (una vecchia torre), è stato possibile creare un “foyer” su cui affacciano: l’ingresso del teatrino, il portale della cappella di San Pancrazio e la struttura belvedere del serbatoio dell’acquedotto.
Questo, inoltre, è uno dei punti panoramici del borgo che mostra dai monti del Leonessano fino al Lago di Piediliuco.
Altri elementi ed edifici degni di nota:
- La finestra guelfa e la porta con bugnato a rilievo che nell’architrave ha la scritta “actionum gloria finis”
- Il palazzo Crispolti che al suo interno ha un giardino molto bello e un’antica fonte del XV secolo.
- Il Torrione, vicino il teatrino, dove si può ammirare un imparagonabile panorama.

Cosa fare

La zona circostante il borgo di Labro offre una serie di spunti e possibilità per diverse tipologie di attività.
Eccone alcune:
Percorsi naturalistici
Al confine tra Lazio e Umbria siamo immersi in natura incontaminata, aria pulita, boschi e specie animali.
Insomma, il posto giusto per percorsi, passeggiate e itinerari naturalistici!

Tra i luoghi da non perdere, ci sono:
- La riserva Naturale del lago Lungo e Ripasottile
- Il Lago di Ventina
- Il Lago di Piediluco
- La valle di Avanzana
- L’Altopiano di Leonessa
Sport
Se siete sportivi siete nel posto giusto!
Le possibilità sono diverse, ce n’è per tutti i gusti:
- Trekking
- Equitazione
- Mountain bike
- Canottaggio e la canoa sul velino sul lago di Piediluco
- Ciclismo sportivo, con la salita al Terminillo
- Rafting
- Kayak
- Arrampicata libera
- Parapendio
- Pesca sportiva
Non vi resta che scegliere!
Percorsi spirituali
Il piccolo borgo di Labro vanta una forte storia e, anche in virtù della sua posizione, si presta bene al raccoglimento e alla spiritualità.
Il territorio è attraversato dalle “vie della grande fede” percorse dai pellegrini:
- il bordone
- la borraccia
- la conchiglia
- l’ospitalità
Oggi il borgo è un buon punto di partenza per ripercorrere il Cammino di San Francesco tra sentieri, strade e i Santuari a:
- Greccio
- Fonte Colombo
- Poggio Bustone
Un’ interessante curiosità
Questi luoghi prendono il nome di Valle Santa, qui nel 1223 è nato il primo Presepio della Cristianità, è stato scritta la Regola definitiva dell’Ordine e, presumibilmente, anche il Cantico delle Creature.
Storia
Le origini
Ci sono due ipotesi relative alla storia del nome di Labro.
La prima lega l’origine del nome alla vicinanza al lago, e, quindi, al termine latino “Lavabrum”, che significa “vasca,” “bacino”
La leggenda, invece, narra che Labro sarebbe stata fondata nel luogo dove il signorotto dell’epoca uccise il primo cinghiale in una battuta di caccia.
Il nome deriverebbe, quindi, dal latino “aper”, “aprum” (cinghiale).
Questa interpretazione, inoltre, spiegherebbe la presenza di un animale nello stemma.
È, però, nel 956 che Labro compare per la prima volta nella cronaca.
In quell’anno il re Ottone riunì tutti gli insediamenti sorti nel cincondario avviando l’era feudale del paese.
Nello specifico, ad Aldobrandino de’ Nobili furono concessi Labro e 12 castelli tra il ducato spoletino e il contado di Rieti.
Nel medioevo
Gli anni del Medioevo furono anni di lotte e battaglie con i castelli vicini, una tra le più violente quella contro la roca di Luco.
Nel XII secolo la famiglia Nobili decise di donare a S. Giovanni in Laterano la quarta parte di Labro in cambio dell’appoggio contro i Normanni,
Dalla Seconda Guerra Mondiale ad Oggi
Negli anni della Seconda Guerra Mondiale è degno di nota un evento che ha segnato la storia del piccolo borgo. Si tratta dell’intervento tempestivo della Marchesa Maria Giovanna che, conoscendo il tedesco e possedendo una spiccata abilità diplomatica, riuscì a salvare 51 uomini dall’esecuzione durante una rappresaglia.
Con il dopoguerra, invece, ebbe inizio lo spopolamento del paese.
Labro, però, è stato il primo borgo del Lazio ad essere integralmente restaurato.
Il merito si deve all’intuizione negli anni ’60 di un architetto belga, Ivan Van Mossevelde, il quale scopri il paese in gran parte spopolato a causa della scarsa agibilità e ne curò la riqualifica.
Temperature medie
T. max. media (°C) | T. min. media (°C) | |
Gen | 8 | 1 |
Feb | 10 | 0 |
Mar | 13 | 2 |
Apr | 17 | 5 |
Mag | 22 | 8 |
Giu | 25 | 11 |
Lug | 29 | 13 |
Ago | 29 | 13 |
Set | 25 | 11 |
Ott | 20 | 7 |
Nov | 14 | 4 |
Dic | 9 | 1 |
Dove alloggiare
Alcuni consigli per dormire a Labro:
Casa Luce
La struttura, immersa nel verde, si trova in Via Cavour 25.
Dispone di due camere matrimoniali di cui una con vista piscina.
Inoltre, a disposizione per gli ospiti c’è un grazioso giardino interno.
Gli interni sono arredati con gusto e cura e il panorama lascia senza fiato.
B&B de Charme Torre Agnese
Il b&b si trova in Vocabolo Le Torracce, dispone di 5 camere matrimoniali che affacciano o sul lago di Piediluco o sul giardino,
La struttura è gestita dalla Sig.ra Monica e il Sig. Nanni, la colazione è ottima!
Casa Due Archi
La struttura si trova in Via Vittorio Emanuele 23 A.
Si tratta di un appartamento con 3 stanze con 2 o tre letti singoli.
L’appartamento è arredato in stile rustico, con soffitti con travi in a vista in legno e pavimento in cotto.
È presente un angolo cottura attrezzato.
Gli host parlano 5 lingue: Tedesco, Inglese, Francese, Italiano e Olandese.
Albergo diffuso Crispolti
L’Albergo Diffuso Crispolti si trova nel centro medievale, in Via Vittorio Emanuele 16.
La struttura, che nasce come residenza nobiliare, offre diverse tipologie di stanze, tutte arredate con estremo gusto.
Dove mangiare
Ecco alcuni consigli per mangiare nella zona:
Ristorante “ArcoLuna”
Piazza Nobili Vitelleschi
Il ristorante ArcoLuna nasce all’interno di una storica magione del ‘700. Le parole chiave qui sono: qualità, creatività, tradizione, genuinità.
All’interno è riprodotta la vita sociale e culturale del borgo. Tra gli spazi più suggestivi c’è sicuramente la cantina scavata nella roccia.
Osteria Boccondivino (enoteca)
Siamo in via Garibaldi 9, Labro. Un locale piccolo ma suggestivo nel cuore del borgo.
Pizzeria Le tre porte
Se siete alla ricerca di una buona pizza in zona, questo è il posto giusto,
Via Vittorio Emanuele, 13, il servizio è estremamente semplice, la location molto graziosa.
Piatti tipici
La cucina tipica di queste zone è coerente con i must have della regione Lazio: vini, insaccati, oli, formaggi ecc.
La zona, in particolare, vanta due DOP (Denominazione di Origine Protetta):
- Olio extravergine d’oliva Sabina
- Olio extravergine d’oliva Canino
Una delle esclusive, invece, è rappresentata dalla coltivazione del fagiolo gentile.
Si tratta di una produzione tipica del Labrese, ma la coltura è destinata però solo al consumo familiare.
Tornando ai piatti tipici, abbiamo:
- Broccoli strascinati
- Ciambelle ruzze
- Crostata di ricotta e/o visciole
- Rigatoni con la pajata (la pagliata)
- Il fritto di ricotta
- Sfusellati di Leonessa
Come arrivare
Il modo più comodo per raggiungere Labro è, senza dubbio, in auto.
La strada che conduce a Labro regala emozioni, curve e paesaggi anche ai motociclisti.
In aereo
I due aeroporti più vicino sono:
- Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci, Fiumicino (FCO)
- Aeroporto Internazionale di Roma – Ciampino, “G. B. Pastine” (CIA)
Arrivati a Roma occorre proseguire in treno o poi bus.
In nave
Il borgo di Labro è nell’entroterra, per tanto, è fortemente sconsigliato raggiungerlo via mare.
In treno
Per raggiungere Labro in treno si possono considerare due stazioni:
- Stazione ferroviaria di Labro-Moggio
- Stazione sulla ferrovia Terni – Sulmona , con treni per Terni, Rieti e L’Aquila .
Partendo da Roma è necessario prima raggiungere Terni e poi da lì Labro.
In autobus
Labro è collegato e raggiunto dalle line dei bus che partono o da Terni in direzione Cascia o da Rieti.
In macchina
Come anticipato Labro è comodamente raggiungibile in auto. Ma una volta giunti a destinazione dovrete camminare a piedi.
da Roma:
Partendo da Roma, prendete la strada statale 4 Salaria fino allo svincolo di Rieti Ovest, poi super strada Rieti Terni, uscita Piedimoggio
da Perugia:
Partendo da Perugia, prendete super strada E 45 fino a Terni, poi ex strada statale 79 fino a Piediluco.
da L’Aquila:
Partendo da L’Aquila, prendete strada statale 4 Salaria fino allo svincolo di Santa Rufina, poi super strada Rieti Terni, uscita Piedimoggio.
Distanza delle principali città
- Distanza da Roma:98.9 Km
- Distanza da Milano: 556 Km
- Distanza da Firenze: 255 Km
- Distanza da Bologna: 358 Km
- Distanza da Napoli: 268Km
Nelle vicinanze di Labro
Essendo il borgo di Labro molto piccolo e visitabile in poche ore, il consiglio è di inserire Labro in un itinerario più ampio.
La zona limitrofa offre un angolo di Italia che vale davvero la pena vivere e vedere fino in fondo.
Alcuni spunti:
- La Valle Santa Reatina;
- I santuari di San Francesco;
- La Cascata delle Marmore (Terni);
- La Valnerina;
- La Sabina Solatia;
- Santuario di Santa Rita da Cascia (località Roccaporena, Cascia);
- Parco fluviale del Nera.

Curiosità

- A Labro sono state girate alcune scene del film Il vegetale (2018). Un film diretto da Gennaro Nunziante e interpretato da Fabio Rovazzi.
- Il borgo di Labro ha ottenuto la Bandiera Arancione e il riconoscimento di Destinazione Europea di Eccellenza.