- Continente: Europa;
- Nazione: Italia;
- Regione: Emilia Romagna;
- Comune: Modena;
- Abitanti: 188 125;
- Nome abitanti: modenesi, geminiani;
- Lingua: Italiano;
- Moneta: euro;
- Clima: freddo
- Altitudine: 34 m s. l m.
- Cap: 41121-41126;
- Orario: UTC+1;
- Aeroporto più vicino: aeroporto Marconi di Bologna;
- Porto più vicino: Porto Di Venezia;
- Periodo migliore per visitarla: da aprile a settembre;
Dove si trova
La città di Modena è situata nella Val Padana, in un territorio pianeggiante. Confina a nord con la Lombardia, a est con la provincia di Ferrara e la città metropolitana di Bologna, a sud con la Toscana (provincia di Lucca e provincia di Pistoia), a ovest con la provincia di Reggio Emilia.
Cosa vedere
Aedes Muratoriana
Nel cuore di Modena, in una delle zone più suggestive della città, si trova la Aedes Muratoriana, che comprende la chiesa di Santa Maria della Pomposa e la casa-canonica di Lodovico Antonio Muratori(1672-1750) con il giardino. La chiesa conserva opere di notevole interesse, tra cui dipinti di Bernardino Cervi e Jean Boulanger e bellissime scagliole che ornano gli altari. Adiacente alla chiesa c’è la canonica che fu la casa abitata dal Muratori dal 1716 al 1750, dove si trovano la Confraternita di San Sebastiano, la Deputazione di Storia Patria per le antiche Province Modenesi e il Museo Muratoriano.
La Confraternita di San Sebastiano, antico sodalizio che risale al cinquecento, tuttora vivo e operante, si dedica alla custodia e fruibilità della chiesa.
La Deputazione di Storia Patria per le Antiche Province Modenesi, istituita nel 1860, studia la storia dei territori appartenenti all’antico ducato estense (folklore, dialetto e tradizione storico-artistica).
Il Museo Muratoriano, aperto nel 1931, mostra alcuni cimeli del Muratori scrittore, storico, consigliere e bibliotecario ducale, nonché parroco della chiesa di Santa Maria della Pomposa.
Casa museo Luciano Pavarotti
La residenza terminata nel 2005 è il luogo in cui il Maestro insieme alla sua famiglia ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. La villa è collocata nell’area che egli aveva acquistato molti anni prima, a metà anni Ottanta. In quella stessa area Pavarotti ha coltivato la sua grande passione per i cavalli, costruendo scuderie ed aprendo una scuola di equitazione. Ancora oggi, la casa del Maestro riflette in ogni dettaglio la personalità di colui che l’ha ispirata e custodisce gli oggetti di cui amava circondarsi. Si potranno ammirare i suoi abiti di scena più famosi, le foto e i video che hanno scandito la sua carriera, gli innumerevoli premi e riconoscimenti. La visita è organizzata mediante l’ausilio di audio guide.
Parco archeologico Novi Ark
I rinvenimenti archeologici più significativi dell’area riguardano i livelli di età romana che hanno restituito un settore periferico della città di Mutina attraversato da una grande strada in ciottoli. Oltre alla strada, lo scavo ha portato in luce una necropoli con numerose tombe e monumenti funerari, due edifici rurali, vasche e impianti produttivi, e tre grandi discariche contenenti scarti di anfore e altri materiali archeologici. Nel complesso i rinvenimenti si collocano in un arco cronologico compreso fra il I secolo a C. e il V d.C.
La realizzazione del parco ha comportato lo smontaggio delle strutture di età romana dal piano originario, posto a 5 metri di profondità, e il loro successivo rimontaggio in superficie. Nel NoviArk sono stati rimontati anche i resti di due edifici rurali, un pozzo con imboccatura in pietra, una vasca rettangolare con pavimentazione in ciottoli, forse utilizzata per il lavaggio delle pecore prima della tosatura, e un grande bacino circolare con pareti in mattoni che doveva servire probabilmente per l’allevamento delle carpe. Le stele funerarie esposte a fianco della strada, in un’ipotetica ricostruzione di una necropoli di età imperiale, raccontano storie di antichi modenesi, vissuti nel I secolo d.C. Sull’altro lato della strada è stato ricostruito per l’esposizione uno dei contesti funerari di età tardoantica, epoca in cui per fare fronte alla scarsità di materia prima, le stele di età imperiale venivano smontate e riutilizzate come copertura di nuove tombe.
Polo museale Unimore: museo e teatro
La nascita del Museo Anatomico è legata alla volontà di Francesco IV arciduca d’Austria Este che nel 1817 decise di ampliare gli spazi destinati all’insegnamento delle discipline mediche. Le sale conservano ancora oggi l’allestimento ottocentesco e sono dedicate, a partire dall’ingresso, la prima ai preparati osteologici, la seconda a quelli artro-miologici, la terza agli apparati digerente, respiratorio, circolatorio, escretore e riproduttore e la quarta agli organi di senso, alla neurologia, all’embriologia e alla teratologia.
La costruzione del Teatro Anatomico è collegata ad Antonio Scarpa e fu costruito su modello di quello di Padova. Era un anfiteatro completo, ad ellissi allungata perpendicolarmente all’atrio, meno alto e meno stretto di quello realizzato a Padova e con gradinate più larghe e fornite di panche: poteva contenere quattrocento persone. Dopo la Restaurazione, Francesco IV Arciduca d’Austria Este dispose, a partire dal 1817, che sopra il Teatro Anatomico venisse costruito un nuovo piano, nel quale potesse essere realizzato il Museo Anatomico. Il teatro assunse la forma attuale di cavea semicircolare.
Chiesa della Madonna del Voto
La Chiesa sorse per l’adempimento del Voto fatto dai modenesi alla Madonna della Ghiara, affinchè facesse cessare la terribile peste del 1630. I lavori iniziarono nel 1634 e si conclusero intorno al 1640 sotto la direzione dell’architetto Cristoforo Malagola detto il Galaverna, che prese a modello la chiesa bolognese di San Salvatore. La cupola ricorda quella della basilica reggiana della Madonna della Ghiara, in cui si venera la miracolosa immagine della Vergine. Fra i dipinti qui esposti figura la Pala della Peste di Ludovico Lana in cui, per immagini, si narra la vicenda che portò alla costruzione della Chiesa. Di grande interesse sono poi due dipinti di Francesco Stringa, raffiguranti il Transito della Vergine e la Morte di San Giuseppe.
Duomo di Modena

Venne realizzato come “domus Clari Geminiani”, casa di San Geminiano, Patrono di Modena. Il 9 giugno 1099, data importantissima per la città di Modena, venne posata la prima pietra del Duomo. Una cronaca contemporanea sostiene che la scelta dell’architetto avvenne per miracolosa ispirazione divina: il clero e la cittadinanza modenesi affidarono l’incarico di progettare la Cattedrale a Lanfranco, il quale diede vita a un’architettura nuova e ardita, che costituì un modello per l’arte romanica fiorita dopo di lui. Per il rivestimento lapideo dell’edificio fu utilizzato materiale di reimpiego proveniente da Mutina romana.
La struttura si presenta come una basilica a tre navate, decorata dalla scultura di Wiligelmo. A lui e ad altri scultori attivi agli inizi del XII secolo si deve la splendida decorazione che popola di motivi vegetali o di esseri fantastici ogni capitello della loggia e delle semicolonne e ogni mensola dei sottostanti archetti. Ancora, il Portale Maggiore e anche la maggior parte delle sculture collocate sulla facciata, raffigurazioni sacre e profane, celestiali e mostruose: riassumono l’intero mondo spirituale dell’uomo medievale (la fede, le speranze, i timori, le certezze e i dubbi). Infine i Rilievi della Genesi, scolpiti da Wiligelmo su grandi lastre di pietra, anch’esse di reimpiego. Le vicende di Adamo ed Eva, di Caino e Abele, dell’arca di Noè conservano ancora oggi una forte intensità e una straordinaria capacità narrativa.
Torre Ghirlandina

A fianco dell’abside del Duomo, con i suoi 89,32 metri, si trova la torre Ghirlandina, il simbolo della città di Modena. La Ghirlandina è stata battezzata dai modenesi con questo nomignolo per il doppio giro di balaustre che incoronano la guglia, “leggiadre come ghirlande”. Edificata come torre campanaria del Duomo, la torre ha tuttavia rivestito fin dalle sue origini un’importante funzione civica: il suono delle sue campane scandiva i tempi della vita della città, segnalava l’apertura delle porte della cinta muraria e chiamava a raccolta la popolazione in situazioni di allarme e pericolo. Le sue possenti mura custodivano la cosiddetta “Sacrestia” del Comune, dove erano conservati i forzieri, gli atti pubblici e oggetti di alto valore simbolico come la celebre trecentesca “Secchia rapita” (oggetto di contesa tra modenesi e bolognesi).
L’esterno della torre è caratterizzato da un ricco apparato scultoreo e un rivestimento lapideo. Al quinto piano si trova la cosiddetta Stanza dei Torresani, un tempo abitata dai custodi della torre, nella quale si possono ammirare degli importanti capitelli. La Ghirlandina, insieme al Duomo e a Piazza Grande, dal 1997 fa parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità tutelata dall’UNESCO.
Piazza Grande
La Piazza del Duomo, nata nel XII secolo, ha assunto l’appellativo di Grande dalla seconda metà del XVII secolo. È da sempre il luogo da cui si gestisce il potere politico dei rappresentanti dei cittadini, ma anche quello religioso. Essa era uno spazio che un tempo i cittadini sentivano proprio, tanto che negli statuti spesso si vietava di andarvi a mangiare o a ballare. La Piazza era principalmente il luogo esclusivo del mercato. Era la Comunità che stabiliva tempo e luoghi dello scambio e la disposizione dei banchi sulla Piazza, strutture mobili e provvisorie che il sabato e negli altri giorni dovevano essere allineate in lunghe file parallele. In Piazza si amministrava anche la giustizia, per lo più nel giorno del mercato di sabato. Lo spettacolo terribile della giustizia si mostrava in Piazza attraverso l’uso della forca, del ceppo, degli strumenti di tortura, della Pietra Ringadora, sulla quale si depositavano per l’identificazione i cadaveri degli sconosciuti, raccolti sotto i portici, o ripescati nei canali, o calati dal cappio che pendeva dal Palazzo.
Piazza Grande era anche il luogo principale da cui partivano numerose processioni; talvolta in queste occasioni il sacro e il profano si alternavano. La Piazza, infine, era protagonista dei grandi fuochi d’artificio per festeggiare eventi gioiosi che coinvolgevano la città, come la nascita di principi o l’elezione al cardinalato di un illustre cittadino.
Palazzo Ducale

L’attuale palazzo sorge sul luogo un tempo occupato dal castello fatto erigere nel 1291 da Obizzo d’Este, marchese di Ferrara, poi ricostruito mezzo secolo più tardi. Dopo la devoluzione di Ferrara al Papa, Modena nel 1598 divenne capitale del ducato estense e il duca Cesare d’Este si sistemò nel castello medievale, che apparve inadatto alle esigenze di una corte europea. Pertanto suo nipote duca Francesco I d’Este fece realizzare un nuovo palazzo a partire dal 1634 su progetto dell’architetto Bartolomeo Avanzini. Il Cortile d’Onore, con elegante loggiato a due piani, è un capolavoro dell’architettura barocca. Da qui si accede allo Scalone d’Onore ornato da statue romane, che porta al Loggiato e alle numerose sale dell’Appartamento di Stato.
Dopo l’esilio degli Estensi e l’annessione dell’ex ducato al Piemonte, il Palazzo passò alla Casa Reale dei Savoia. Fu il re Vittorio Emanuele II, in occasione della sua prima visita a Modena del 4 maggio 1860, a concederlo in dono alla Scuola Militare di Fanteria, aperta dal Generale Manfredo Fanti.
Teatro comunale Luciano Pavarotti
Dotato di un ampio portico per le carrozze all’esterno, di numerosi locali di servizio (tra cui la spaziosa sala per la scenografia utilizzata sino a pochi anni fa), di una sala dalla pianta a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi e una galleria e di un soffitto riccamente decorato s’inaugurò la sera del 3 ottobre 1841 con l’opera Adelaide di Borgogna al Castello di Canossa, musicata da Alessandro Gandini. Da quella data l’edificio non ha subito radicali mutamenti. La facciata neoclassica è arricchita da una decorazione plastica costituita dai bassorilievi di Luigi Righi nei fianchi del porticato e in corrispondenza delle finestre del primo ordine. Il soffitto, da cui pende il grande lampadario collocato con l’introduzione della luce elettrica ,nel 1887, è abbellito con decorazioni di Camillo Crespolani e con figure di Luigi Manzini.
Gallerie Estensi
Le Gallerie Estensi sono un grande polo museale strutturato su 5 diversi siti in tre città: Modena Sassuolo e Ferrara. Offrono al visitatore la panoramica completa dell’esperienza intellettuale e culturale degli Estensi. A Modena sono custoditi all’interno del Palazzo dei Musei nel centro storico: la Galleria Estense, una delle più antiche e importanti Gallerie Nazionali d’Italia, la Biblioteca Estense Universitaria e il Museo Lapidario Estense. Gli altri siti delle Gallerie Estensi sono la “delizia barocca” del Palazzo Ducale di Sassuolo e la Pinacoteca Nazionale a Ferrara.
Il Palazzo Ducale di Sassuolo rappresenta un gioiello della cultura barocca dell’Italia settentrionale ed è chiamato “Delizia” per la sua architettura impreziosita da fontane e circondata da spazi verdi, per la bellezza delle decorazioni nei suoi ambienti e per il felice inserimento nell’ampia vallata della Secchia. Il grande complesso del Palazzo include anche la cappella palatina dedicata a San Francesco e la magnifica Peschiera. Alla costruzione contribuirono l’architetto romano Bartolomeo Avanzini, ispirato nel rinnovamento strutturale e nelle soluzioni decorative barocche da Gian Lorenzo Bernini, e scenografi di fama, come il reggiano Gaspare Vigarani, attivo anche presso la corte di Luigi XIV.
Dallo Scalone d’Onore si accede al piano nobile dove si visitano gli Appartamenti Ducali: la Galleria di Bacco, l’Appartamento del Duca, il Salone delle Guardie, l’Appartamento stuccato e quello della Duchessa. Completano il percorso del piano nobile, tredici nuove sale restaurate tra 2009 e il 2012 e tra il 2014 ed il 2015 ospitano 374 opere (311 dipinti e 63 sculture) provenienti dai depositi della Galleria Estense di Modena.
Museo Casa Enzo Ferrari
Un posto davvero stupefacente, tanto per i ferraristi e gli appassionati di motori, quanto per i profani: il Museo Enzo Ferrari è una vera eccellenza italiana e uno splendido omaggio della città di Modena al suo illustre cittadino Enzo Ferrari, pilota e fondatore della casa automobilistica Ferrari. Il Museo si divide in due zone: la casa natale, appunto, in cui il visitatore potrà ripercorrere la vita di questo grande personaggio attraverso filmati interessantissimi, foto e gli oggetti più disparati, e poi l’area espositiva vera e propria, scintillante nel suo guscio futuristico e piena zeppa di meraviglie ingegneristiche che hanno fatto la storia del nostro Paese.
Foro Boario
Nato con l’intento di garantire ai mercanti di bestiame un luogo che si adattasse ai loro commerci e realizzato dall’architetto modenese Francesco Vandelli, oggi il Foro Boario ospita la sede della Facoltà di Economia. Al centro delle arcate, maestose ed eleganti, sarà il grande l’orologio a catturare l’attenzione del passante prima di ogni altro elemento. E, proprio accanto, si trova il parco archeologico Novi Ark.
Acetaia Comunale
L’aceto balsamico di Modena (DOP e IGP) ha una tradizione antica: condimento usatissimo nella cucina emiliana, che conquista i palati anche dei più scettici. Prima di gustarlo in uno degli ottimi ristoranti modenesi, nel sottotetto del Palazzo Comunale, è d’obbligo andare a vedere l’Acetaia Comunale che nasce a cura della Consorteria dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena, e ospita tre “batterie”: le due più piccole hanno i nomi dai fiumi Secchia e Panaro, mentre quella grande, da dieci botticelle, ha il nome della Torre Ghirlandina. Il visitatore ha il privilegio di entrare in contatto con un mondo interessante, poco noto ai non addetti al lavori.
Museo della Figurina
Il Museo della Figurina è nato grazie a Giuseppe Panini, nome per antonomasia legato a questo ambito. Nel museo ci si trova di fronte a una collezione davvero immensa che riunisce, oltre alle figurine più classiche, anche stampe antiche, calendari o scatole dei fiammiferi stampate. Gli espositori sono dei grandi album da sfogliare e tutto qui ha un’atmosfera magica, sospesa tra sogno e realtà, tra passato e futuro. Un luogo senz’altro adatto ai bambini, ma anche per i più grandi è un momento di cultura e svago, al contempo: tra calciatori e personaggi dei cartoni animati, si ripercorrono anni bellissimi e momenti di storia italiana.
Cosa fare
Festa del Patrono di Modena
Il 31 di Gennaio Modena festeggia il Patrono della città, San Geminiano, che secondo la leggenda salvò la città dagli Unni guidati da Attila. La giornata si anima di solennità religiose e feste popolari. Il centro storico si riempie di bancarelle dalle prime ore del mattino. Nella storia di Modena San Geminiano fu il secondo vescovo, ma di fatto, per la sua grandezza morale e pastorale, è considerato il protovescovo.
Carnevale modenese
Sandrone, la maschera tradizionale modenese, rappresenta il contadino del passato, rozzo ma furbo e scaltro. E’ portavoce del popolo più umile e maltrattato ed è affiancato dalla figura della moglie Pulonia e del figlio Sgorghiguelo. Ogni Giovedì Grasso Sandrone, Pulonia e Sgorghiguelo escono dalla Stazione delle Ferrovie dello Stato, fingendo l’arrivo del leggendario Bosco di Sotto, (residenza abituale dei tre), preceduta da una fanfara carnevalesca seguita da altre maschere provinciali, regionali e nazionali. Le maschere sfilano poi per le vie cittadine su di una carrozza ottocentesca trainata da due cavalli, circondate ed applaudite dagli spettatori, che in questa mascherata vedono l’ultimo simbolo del folclore modenese.
Terminate le visite ufficiali (alle autorità religiose, civili e militari), Sandrone appare al balcone municipale con la famiglia e comincia il suo “sproloquio” in dialetto modenese sui più importanti avvenimenti accaduti in città durante l’anno. Nei cinque giorni che seguono, cioè fino alla fine del Carnevale, la Famiglia Pavironica si recherà in visita a scuole, asili, ospedali, portando allegria.
Dama Vivente
Ogni anno, a settembre, Castelvetro di Modena torna indietro nel tempo attraverso due rievocazioni storiche che si alternano negli anni. La Dama Vivente e la Festa a Castello sono infatti i due attesi eventi che catapultano il visitatore nel Rinascimento.
La loro cornice è la suggestiva piazza a lastre bianche e nere, detta “della Dama”, su cui affacciano i palazzi storici del Borgo: la Torre dell’Orologio, Palazzo Comunale e Palazzo Rinaldi. La Dama Vivente si svolge negli anni pari e ricorda i festeggiamenti dei marchesi Rangone in onore del poeta Torquato Tasso, rifugiatosi a Castelvetro nel 1564. Su Piazza Roma del Borgo Antico di Castelvetro, si anima la singolare partita a dama, dove fanciulle e ragazzi si trasformarono in pedine e damoni, mossieri con dame e cavalieri vestiti con abiti in stile rinascimentale rievocano una festa organizzata dai Nobili Rangoni.
Festa a Castello
La Festa a Castello si svolge negli anni dispari e consiste in un fastoso banchetto rinascimentale. I partecipanti durante la serata, rigorosamente vestiti con abiti in stile cinquecentesco, potranno immergersi nell’atmosfera dell’epoca gustando cibi tradizionali serviti da popolani e fantesche, assistendo a spettacoli, giochi di fuoco e danze storiche.
Festival Filosofia
Nel mese di settembre si tengono lezioni magistrali ed eventi culturali legati alla filosofia.
Ogni anno vi partecipano nomi illustri e docenti universitari di primo piano. Piazze e cortili, centri storici e siti monumentali, divengono luoghi di ascolto e partecipazione, dove residenti e visitatori possono condividere accesso alla conoscenza e situazioni di relazione densa.
Node Festival
Node è un festival musicale dedicato all’incontro delle arti visive con la musica, il cinema e le nuove tecnologie. l festival si caratterizza per la rilevanza nazionale ed internazionale degli artisti ospitati, nell’ambito della musica elettronica, delle arti visive e performative.
Fiera di Sant’Antonio
Il 17 gennaio di ogni anno viene celebrata la Festa di S. Antonio Abate, protettore degli animali, con le tradizionali bancarelle per la vendita di prodotti extralimentari, degustazioni di prodotti tipici, piadine, zucchero filato, frutta caramellata e tanto altro ancora.
Stuzzicagente
Stuzzicagente Autunno è la manifestazione enogastronomica creata da Modenamoremio, società di promozione del centro storico. Tra un assaggio di gustose pietanze e un bicchiere di buon vino, il percorso enogastronomico si snoda tra gli angoli e le prospettive più belle del centro storico, offrendo a tutti la possibilità di gustare in compagnia le migliori specialità preparate con cura e passione dagli esercenti partecipanti, comodamente seduti al tavolo o passeggiando tra le strade della città vecchia. Stuzzicagente è anche una competizione gastronomica: ogni partecipante può votare il proprio piatto preferito con la scheda di valutazione. Chi riceverà più voti si aggiudicherà una cesta con le eccellenze enogastronomiche del territorio e il pubblico votante potrà vincere due biglietti omaggio per la prossima edizione di Stuzzicagente.
Fiera dell’artigianato
Nel mese di marzo a Modena, presso il Castello di Gusciola di Montefiorino,si tiene la fiera dell’artigianato. Un’occasione di aggregazione e coinvolgimento, dove il passante può ammirare come si possono costruire opere di grande interesse con poche e povere materie prime. Inoltre si offre la possibilità di dar forma, insieme agli artisti, ad alcuni materiale come il legno, la carta, la creta e la pietra. Infine ci sarà la possibilità di indossare abiti a tema per ricreare la giusta atmosfera medievale. Gli ospiti dell’evento sono i rapaci del castello: Gufo Barbagianni, Acquila e Falco.
Storia
Origini
Mutina fu proclamata colonia romana nel 183 a.C., ma le origini della città risalgono probabilmente al periodo etrusco. Con l’arrivo dei Romani la città ebbe un nuovo impianto urbano, connesso direttamente all’asse viario della via Emilia, che diventò il decumano massimo.
Da prospero municipio in età imperiale, con la crisi dell’Impero incominciò la decadenza, segnata dalle guerre fra Costantino e Massenzio (312 d.C.) e soprattutto da eventi alluvionali, fra cui il peggiore, nel VI secolo, costrinse gli abitanti a trasferirsi al di fuori della città. In seguito il borgo cominciò a riformarsi e nell’891 fu cinto da mura grazie ai vescovi.
Avvenimenti politici e dinastie
Nell’XI secolo la città diventò libero comune, partecipò alla crociata indetta da Pietro l’Eremita e nel 1099 si iniziò la costruzione del Duomo laddove sorgeva la basilica.
Il XII e il XIII secolo videro Modena impegnata nei fatti politici più importanti (la Lega Lombarda, la dominazione degli Svevi, le guerre intestine fra guelfi e ghibellini, la disfatta di Fossalta) con anni di grande espansione alternati ad anni di crisi.
Nel XIV secolo si succedettero nel Comune diverse signorie, dagli Estensi ai Gonzaga, al dominio del Papato, fino alla definitiva affermazione degli Este.
Dagli Estensi all’Unità d’Italia
Nel 1598 Modena diventò capitale del Ducato Estense, Gli Estensi governarono la città quasi ininterrottamente fino al 1796, anno in cui Ercole III d’Este si ritirò dalla città di fronte all’avanzata francese. Dal 1796 i francesi dominarono, tra alterne vicende, fino al 1814. A partire da quell’anno i duchi austro estensi Francesco IV e Francesco V governarono lo Stato fino al 1859. Decaduta la sovranità estense, la città entrò a fare parte del Regno d’Italia.
Temperature medie
Mese | Massima/minima C° |
Gennaio | -7° / -0° |
Febbraio | 9° / 1° |
Marzo | 15° / 4° |
Aprile | 19° / 8° |
Maggio | 24° / 12° |
Giugno | 28° / 17° |
Luglio | 31° / 19° |
Agosto | 30° / 19° |
Settembre | 26° / 15° |
Ottobre | 19° / 10° |
Novembre | 12° / 5° |
Dicembre | 7° / 0° |
Dove alloggiare
B&B Hotel Modena
Via Emila Est 441, 41122 Modena
Il B&B Hotel Modena offre camere spaziose e dotate di numerosi comfort moderni, come la connessione WiFi gratuita e un garage privato. L’hotel sorge alle porte del centro storico di Modena ed è facilmente raggiungibile dalla tangenziale e dall’autostrada A1.
RMH Modena des arts
Via L. Settembrini 10, 41126 Modena
Situato a Modena, a solo 9 km dall’Autostrada A1, l’RMH MODENA DES ARTS offre servizi gratuiti come la connessione WiFi e un parcheggio, e camere climatizzate con minibar, TV satellitare e bagno privato. Il ristorante Fuori Menù propone specialità emiliane e ricette della tradizione nostrana. Consigliata inoltre la prima colazione continentale a buffet.
Hotel Castello
Via Armando Pica 321, 41126 Modena
Ubicato in un’antica ed elegante residenza nobiliare in stile castello, l’Hotel Castello occupa una posizione tranquilla a 4 km dal centro storico di Modena e offre camere raffinate, un giardino privato e biciclette gratuite a noleggio. Tutte le sistemazioni sono climatizzate e dotate di TV a schermo piatto, bagno interno con asciugacapelli e set di cortesia, connessione Wi-Fi gratuita e vista sul giardino o sul paesaggio circostante.
Hotel La stella d’Italia
Via Paolo Ferrari 3, 41121 Modena
Moderno hotel arredato con eleganza e ubicato a soli 5 minuti a piedi dalla stazione di Modena, La Stella D’Italia offre un solarium e camere con aria condizionata e TV satellitare LCD. Con viste sulla città, le sistemazioni dispongono di mobili contemporanei, pavimenti in parquet, bagno privato e minibar.
Hotel San Geminiano
Viale Gaetano Moreali 41, 41124 Modena
Situato in un’elegante zona residenziale nel centro di Modena, l’Hotel San Geminiano offre un parcheggio senza costi aggiuntivi e camere arredate in modo semplice con Wi-Fi gratuito, e dista 10 minuti a piedi dal Duomo di Modena. Tutte le sistemazioni del San Geminiano sono dotate di TV a schermo piatto, mobili in legno chiaro, e nella maggior parte dei casi includono un bagno privato con doccia o vasca e asciugacapelli.
Dove mangiare
Ristorante Green Village
Via Maestra di Bagazzano, 5, 41015 Nonantola MO
Il Ristorante Green Village è da 45 anni un santuario delle antiche ricette della tradizione emiliana e delle carni di altissima qualità, ma con un locale ed uno staff completamente rinnovati. Un ambiente curato e informale immerso nella campagna, ma a due passi dalla città, dove passare momenti piacevoli in compagnia.
Trattoria il fantino
Via Donzi, 7, 41121 Modena
La Trattoria Il Fantino ti aspetta nel pieno centro storico di Modena, a due passi dalla Ghirlandina, per proporre le migliori ricette della tradizione emiliana, dallo gnocco fritto alle tigelle con salumi e formaggi locali, dai primi piatti di pasta fresca ai brasati, tutti rigorosamente espressi. Il locale è informale ma arredato con gusto e semplicità.
Trattoria Madonnina
Via Sandro Cabassi, 58, 41123 Modena
La trattoria Madonnina è attiva dal 1974 sulla storica Via Emilia a Modena. Grazie alla sua lunga storia, fatta di piatti ricercati, è un punto di riferimento per i modenesi e non che ricercano la migliore offerta di cucina tradizionale emiliana.
Trattoria Via Ferrari
Via Paolo Ferrari, 21/25, 41122 Modena
Tra i ristoranti tipici Modena, la Trattoria Via Ferrari è una rinomata location che offre i sapori tradizionali della cucina regionale emiliana. Aperta a pranzo e a cena, il ristorante Modena centro è perfetta per trascorrere del tempo all’insegna del relax in coppia o in famiglia o per un meeting di lavoro. I piatti sono in grado di stupire il palato di ciascun cliente con una ricca offerta culinaria che include pietanze tipiche della tradizione regionale locale, il tutto riletto in una chiave più moderna, ma non per questo lontana dalle ricette di una volta. Per offrire alla clientela la possibilità di tuffarsi nei sapori tradizionali della regione tutto è all’insegna della qualità, dal cibo alla carta dei vini, dall’arredamento alla preparazione dei cuochi e dei loro assistenti.
Trattoria Tagliatella
Via Masone, 16, 41121 Modena
Trattoria casereccia dall’atmosfera familiare e intima, raccolta in un piccolo ambiente per nulla dispersivo e arredato in uno stile rustico, di quelli che infondono il calore della tradizione. Inoltre si trova in un vicolo del centro storico, un punto invitante per una passeggiata di “contorno” dopo un pranzo o una cena tradizionale modenese.
Tigellino- Tigelleria Ducale
Largo S. Giorgio, 95, 41121 Modena
Tigellino Modena – Tigelleria Ducale nasce con l’intento di proporre nel cuore del centro di Modena una delle specialità culinarie del territorio; le Crescentine conosciute anche come Tigelle. A Modena, in un ambiente caldo e accogliente, è possibile gustare queste specialità proposte con una variegata scelta di farciture, dalle classiche, alle vegetariane, alle sfiziose fino alle dolci.
Ristorante da Danilo
Via Coltellini, 31, 41121 Modena
Le migliori specialità della tradizione culinaria di Modena, preparate con passione ed estro dal personale del Ristorante Da Danilo. Ogni piatto viene preparato con cura, scegliendo le migliori materie prime offerte dalla regione.
Piatti tipici
Crescentine (Tigelle)
Ingredienti:
- Farina
- Olio d’oliva
- Latte
- Lievito secco
- Zucchero
- Sale
Sciogliere il lievito in ½ bicchiere d’acqua tiepida e aggiungere un cucchiaino di zucchero. Lasciare riposare 10 minuti per far gonfiare il lievito. Su una spianatoia disporre a fontana la farina e aggiungere al centro il lievito, il latte e il sale. Impastare bene tutti gli ingredienti fino a formare una palla liscia e compatta.
Riporre e lasciare lievitare per 2-3 ore in una ciotola coperta. Lavorare l’impasto creando tante piccole palline della dimensione di una noce. Stendere ogni pallina col mattarello per ottenere dei cerchietti di pasta dello spessore di mezzo centimetro. Cuocere le tigelle nell’apposita piastra preriscaldata, avendo cura di farle dorare bene.
Servire ben calde con affettati, formaggi e lardo.
Calzagatti
Ingredienti:
- fagioli secchi
- farina di granturco
- cipolla
- sedano
- carota
- conserva di pomodoro
- olio
- sale
- pepe
I fagioli borlotti vanno mesi a bagno la sera prima. Dopo la bagnatura metterli in una pentola con acqua fredda, sopravanzando di cm 6 i fagioli, perchè, cuocendo, continueranno a gonfiarsi. Portare a bollitura, schiumare il brodo e far cuocere lentamente, coperto, per circa due ore e mezza. In un tegame capiente a parte, o nel paiolo, mettere l’acqua di cottura dei fagioli che servirà per cuocere la “farinata”.
Si usano circa 200 gr di farina di granturco, macinata grossa, per litro di brodo. Si versa la farina quando il brodo sta per bollire, si mescola di continuo per una mezz’ora. A parte si prepara il soffritto con un po’ di olio, la cipolla, il sedano, la carota, la conserva di pomodoro e i fagioli cotti.
Fare stufare e insaporire per una decina di minuti. Aggiustare di sale e pepe e versare nella farinata che continuerà a cuocere a fuoco lento fino a giusta consistenza. Deve essere un po’ più tenera di una normale polenta. Si serve calda come una comune minestra oppure da fredda si taglia a fette che si possono abbrustolire o friggere.
Gnocco fritto

Ingredienti:
- farina
- strutto o olio
- bicarbonato
- sale
Impastare con acqua o con latte. Il latte rende lo gnocco più morbido ed elastico. Deve essere lavorato a lungo e l’impasto deve risultare sostenuto, la pasta elastica. Deve essere tirato in una sfoglia sottilissima, dopo avere lasciato l’impasto in riposo, almeno mezz’ora. Se verranno rispettati questi passaggi lo gnocco si gonfierà immediatamente nel friggere, resterà asciutto e assorbirà poco olio.
Si mangia accompagnato con salumi, formaggi, anche con marmellata, oppure come tipica colazione, freddo con il caffelatte.
Bensone
Ingredienti:
- farina 00
- uova e tuorlo
- burro
- zucchero
- scorza di limone
- lievito per dolci
- latte
- uovo sbattuto per spennellare
- marmellata
Su un tagliere disporre la farina a fontana, versare al centro tutti gli ingredienti, amalgamarli con una forchetta e quindi impastare con le mani fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Stendere l’impasto su un foglio di carta da forno cercando di dargli all’incirca la forma di un quadrato di e distribuire sopra la farcitura scelta lasciando liberi i bordi.
Ripiegate il bensone e girare sottosopra il dolce aiutandosi con la carta da forno in modo da lasciare in basso la giuntura tra le due estremità della pasta (in questo modo si eviterà la fuoriuscita della farcitura). Praticare una leggera incisione centrale con un coltello a lama liscia, lucidare con un uovo sbattuto o un po’ di latte. Spolverare con granella di zucchero e cuocere per circa 35/40 minuti a 180°.
Amaretti di Modena
Ingredienti:
- albumi
- zucchero a velo
- zucchero semolato
- mandorle pelate
In un mixer tritare finemente mandorle e zucchero semolato fino ad ottenere una farina.
Separare i tuorli dagli albumi e montare questi a neve ben ferma. Aggiungerli alla farina di mandorle mescolando delicatamente fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Lavorare l’impasto formando delle palline della dimensione di una noce, appiattirle leggermente e “impanarle” nello zucchero a velo.
Disporle ben distanziate su una teglia ricoperta di carta da forno. Infornare in forno preriscaldato a 190° per circa un quarto d’ora.
Estrarre dal forno quando gli amaretti cominciano a dorare.
Dove fare shopping
Mercato Albinelli
Via Luigi Albinelli, 13 Modena
Al centro della città, tra via Albinelli e piazza XX Settembre, si trova il Mercato storico di Modena. Ciò che dà una particolare attrattiva a questo luogo del cuore per molti modenesi, è lo spettacolo, immutato nei decenni, che offre quotidianamente, che perpetua quella tradizione secolare di vita mercantile e popolaresca.
Dalle fila di botteghe e banchi, 62 per la precisone, sciorinanti le loro merci, il mercato si protende verso il centro circostante.
Pedrazzi
Via Luigi Albinelli 9, 41141, Modena
In questa bottega è possibile trova spezie rare, caramelle, dolciumi gustosi e un vasto assortimento di liquori. Entrando si respira un’atmosfera di altri tempi, grazie al suo arredo originale dei primi del ‘900.
Barbieri costumi
Via Carteria, 50, 41121 Modena
L’atmosfera della bottega è tra il teatrale e il carnevalesco. Barbieri Costumi è un’attività commerciale che noleggia costumi dai primi del ‘900-, ed è uno degli atelier più forniti del Nord Italia.
Come arrivare
In treno
Per Modena transita la linea ferroviaria Milano-Bologna. La stazione ferroviaria di Modena è in piazza Dante Alighieri.
Per l’orario dei treni, consultare il sito delle Ferrovie dello Stato.
In aereo
L’aeroporto più vicino alla città è lo scalo intercontinentale “G. Marconi” di Bologna-Borgo Panigale, da cui dista 40 km.
Il collegamento tra l’aeroporto e la città è garantito dal servizio AerBus di SETA.
In auto
Modena è comodamente raggiungibile tramite due uscite dell’Autostrada A1: uscita Modena Nord (a km 5 dal centro città) e uscita Modena Sud (a km 10 dal centro città); inoltre, la città rappresenta il termine dell’Autostrada A22 del Brennero.
Distanza dalle principali città
Roma
416 km
Milano
178 km
Napoli
612 km
Venezia
205 km
Bologna
55,4 km
Firenze
156 km
Libri guide informazioni utili
Sito del Comune
Libri
Un affascinante viaggio nei riti e nelle tradizioni modenesi, nei significati perduti di un mondo e di un modo di vivere che non ci appartengono più.
“Di certo questa e un’opera d’arte straordinaria, ma in Italia di monumenti di grande valore ne esistono a migliaia. E allora cosa distingue questo capolavoro e lo rende unico, inarrivabile nel mondo intero? Esattamente, oltre la magnificenza dell’architettura e delle decorazioni scultoree, la sua storia e ciò che rappresenta. Il Duomo di Modena è un libro di pietra, ed è anche qualche cosa di più della Biblia pauperum, cioè una bibbia dei poveri, come la definivano i romantici dell’Ottocento.”