- Continente: Europa
- Nazione: Italia
- Abitanti: 23.880 (montevarchini)
- Lingua: Italiano
- Moneta: Euro
- Clima: Mediterraneo
- Orario: UTC+1
- Aeroporto più vicino: Aeroporto di Firenze – Amerigo Vespucci
- Porto più vicino: /
- Periodo migliore per visitarla: tutto l’anno
Dove si trova
Montevarchi è un piccolo comune in provincia di Arezzo, Toscana, sorto nella zona superiore del Valdarno, nei pressi della riva sinistra dell’Arno, a pochi chilometri dall’area del chianti senese.
È facilmente raggiungibile dalle città di Firenze, Siena, Cortona, Pisa, Perugia, Siena.
Cosa vedere
Collegiata di San Lorenzo

L’edificio originario realizzato in onore di San Lorenzo sorgeva sul colle Cennano e si presentava, nello stile e nelle dimensioni, totalmente diverso da quello oggi posto nel centro storico di Montevarchi.
L’attuale costruzione è stata realizzata a cavallo tra la metà del ‘200 e metà del ‘300, in relazione al decentramento del controllo dell’abitato del borgo medievale che si era spostato verso la zona Mercatale.
In ottemperanza al primo progetto, la chiesa assunse forme romano-gotiche, presentando similitudini con alcuni edifici di culto realizzati in quel periodo a Firenze, per poi essere trasformata durante i lavori di metà ‘500, metà ‘600 ed inizio ‘700.
All’esterno è possibile ammirare il bassorilievo del martirio di San Lorenzo e la statua del Santo Patrono posta sopra l’orologio del Campanile, realizzato nel ‘400; mentre all’interno si rinvengono gli affreschi del Sagrestani e del Bonechi, che raffigurano episodi della vita di San Lorenzo, e lo splendido gruppo marmoreo del Baratta.
Chiesa di Santa Maria al Giglio
La Chiesa di Santa Maria al Giglio è uno degli edifici più caratteristici del centro di Montevarchi, realizzato verso la fine del ‘500.
L’esterno si caratterizza per l’ingresso in legno con sopra incise una torre e le iniziali A.B.C., di autore ignoto, e sul lato una cassetta seicentesca per le offerte.
Altri elementi degni di nota sono sicuramente la cupola in scaglie di laterizi realizzata all’inizio del ‘600, alla cui destra è posto un campanile a vela composto da tre arcate disposte a triangolo, ed il loggiato posto nella parte posteriore e composto da circa 15 arcate.
L’interno invece è impreziosito dalla Cappella della Natività e dalla Cappella del SS. Crocifisso, posti ai lati della navata centrale, dove trovano posto le raffigurazioni della Natività di Maria ed il Crocifisso coi Santi Girolamo, Giuliano e Francesco.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie è uno degli edifici di culto più antichi di Montevarchi, situato però fuori dalle mura medievali del borgo e realizzata, come noi oggi la vediamo, solamente verso la fine del ‘600.
L’edificio infatti è l’ultimo atto di una serie di molteplici trasformazioni avvenute nel corso del tempo al piccolo tempio di Santa Maria delle grazie, che durante gli anni della pestilenza trecentesca era divenuto luogo di culto e lazzaretto.
L’edificio, in barocco fiorentino, presenta all’interno l’affresco del ‘400 della Sacra Famiglia, quello raffigurante Cristo in croce con la Madonna e San Giovanni, e le tele del ‘700 dedicate a San Filippo Neri e Sant’Agostino.
Monastero di Sant’Angelo alla Ginestra
Il Monastero di Sant’Angelo alla Ginestra sorge intorno alla prima decade del VII secolo come chiesa dell’Arcangelo San Michele, secondo le disposizioni emanate da Bonifacio IV.
La prima versione dell’edificio è stata distrutta durante le devastazioni avvenute verso la metà del IX secolo ad opera dei Saraceni, che erano riusciti ad entrare nelle terre toscane fino alle porte di Arezzo.
Così verso la fine del secolo l’arcivescovo aretino Giovanni si reca a Roma dall’Imperatore Carlo il Calvo ed ottiene i diritti feudali sul Monastero ordinandone il recupero ed il restauro.
Nel Mille la struttura viene affidata all’ordine degli ospitalieri benedettini che ivi restano fino alla fine del ‘400 quando, vista la crisi del pellegrinaggio medievale, il complesso viene affidato agli ordini ecclesiastici femminili.
Nel ‘700, con la soppressione degli ordini minori, le monache abbandonano l’edificio che viene destinato al culto di Santa Croce di Pietraversa, onde evitare l’alienazione del terreno da parte del comune.
Convento dei Cappuccini
Il Convento dei Cappuccini sorge sull’omonimo colle in località Pestello ed è stato realizzato sulle rovine dell’antico castello di Montevarchi e dell’antica Chiesa di San Lorenzo.
L’edificio attuale risale alla fine del ‘500, quando cioè l’ordine dei frati francescani si stanzia sul colle e realizza un nuovo luogo di culto per salvaguardare le opere contenute nella precedente chiesa.
La struttura, semplice e spoglia, è stata modificata più volte nel corso dell’800 in virtù della realizzazione delle stanze e delle celle per il nascente Collegio Serafico, volto ad ospitare e formare i novizi dell’ordine che avrebbero dovuto terminare i primi studi.
Ad oggi l’edificio, dopo esser scampato ai bombardamenti alleati, ospita i locali di una casa di accoglienza affidata alla comunità Nuovi Orizzonti.
All’interno della chiesa di San Lorenzo, inglobata all’interno del Convento, è possibile ammirare un crocifisso ligneo del ‘400, una pala lignea del ‘700 raffigurante la Vergine addolorata, la Maddalena e San Giovanni.
Chiostro di Cennano
Il Chiostro di Cennano è in realtà la parte rimanente dell’ex-monastero di San Ludovico, soppresso nel 1821 e ceduto a fine ottocento all’Accademia Valdarnese del Poggio.
Gli unici elementi originali rimasti sono il portico, che risale alla fine del ‘400, e la porta lignea, realizzata agli inizi del ‘500 mentre le pareti laterali hanno subito diverse modifiche nel corso del tempo, prima di essere riportate ad uno stadio medievale.
Il portico si compone di circa 14 colonne in pietra serena con capitelli decorati a scene tipiche del rinascimento fiorentino mentre scarse risultano essere le decorazioni presenti nelle vote e sulle pareti.
Palazzo del Podestà

Il palazzo del Podestà è uno degli edifici più importanti del centro storico di Montevarchi, edificato tra ‘200 e ‘300 risulta esser stato abitato dal podestà sin dai primi anni di amministrazione fiorentina.
Probabile rimaneggiamento dell’antico palazzo della nobile famiglia Guidi, la residenza del podestà si compone di più livelli: al pian terreno vi è la grande loggia coperta, sede delle riunioni cittadine, ed il cortile rettangolare a cielo aperto, coperta però nel corso di successivi interventi.
Al piano superiore vi è poi l’appartamento del podestà, originariamente dotato di loggiato affacciato sulla piazza centrale e rimosso durante gli interventi del ‘500.
La copertura lignea e le pareti affrescate sono state per molto tempo coperte da mani di vernice ed intonaco e solamente nel 1980 recuperate.
Cosa fare
Festa del Perdono
La festa del Perdono è una delle usanze più antiche di Montevarchi, organizzata sin dai tempi antichi per festeggiare San Macario Alessandrino, co-patrono della città, ma divenuta a cavallo tra ‘200 e ‘300 la festa in onoro della reliquia del Sacro Latte, conservata presso la collegiata di San Lorenzo.
Nel corso dei secoli la Festa del Sacro Latte ha raggiunto una grandissima importanza divenendo nel ‘700 il principale momento, goliardico e religioso, di Montevarchi a tal punto da necessitare di una regolamentazione precisa che ne evitasse la trasformazione in mero giorno di euforia popolare.
Nel 1785 viene così decretata la nascita della Festa del Perdono, al posto della precedente celebrazione del Sacro Latte, cambiando il giorno della festività dalla domenica successiva a quella di Pasqua alla prima domenica di settembre.
Ad oggi la festa del Perdono è un evento che porta a Montevarchi migliaia di persone, attirate dalla tipica processione, in cui prendono parte le rappresentanze delle antiche sei compagnie montevarchine, e che termina con la rievocazione storica di un antico gioco medievale: il Gioco del Pozzo.
Pinetum di Moncioni
Anche conosciuto con il nome di Area Naturale Protetta Arboreto Monumentale di Moncioni, il Pinetum è un parco protetto che copre un’area di oltre 3.000 m2 realizzato all’interno del giardino di Villa Gaete.
Il proprietario della Villa, Giuseppe Gaeta, realizza nell’800 una delle più importanti collezioni di conifere e definisce un primo importante esempio di connubio tra specie esotiche e indigine e vegetazione appenninica.
Non solo, tra le oltre 160 specie impiantate vi era anche l’abete americano, unico esemplare in quel momento in Italia, che si è reso poi fondamentale per la silvicoltura nel corso dei secoli successivi.
Ad oggi, dopo un lungo periodo di abbandono e degrado, che ne ha minato la sussistenza, il parco è stato riportato all’antico splendore ed è meta di botanici e studi universitari, nonostante siano purtroppo andate perdute alcune specie rare.
Museo Paleontologico di Montevarchi
Il Museo Paleontologico di Montevarchi è stato fondato agli inizi dell’800 per custodire i primi importanti reperti ottenuti dalla donazione fatta dal Monaco di Vallombrosa.
Sin dalla sua apertura al pubblico, avvenuta nel 1830, il Museo è sempre stato punto di riferimento per la paleontologia moderna tanto che già nel 1880 è stato necessario modificare ed aggiornare il catalogo, giunto a contare oltre 800 elementi.
Ad oggi il museo raccoglie oltre 1600 reperti divisi tra fossi vegetali e animali posti secondo un precipuo ordine espositivo che accompagna il visitatore alla scoperta del legame con il territorio e della loro evoluzione nel corso delle varie fasi della storia.
Tra i più importanti reperti si annoverano: lo scheletro di Mammuthus meridionalis, il cranio della tigre Diego del film l’Era Glaciale, ed il cranio del Canis etruscus.
Biblioteca Poggiana
La Biblioteca Poggiana è in realtà la biblioteca dell’Accademia Valdarnese del Poggio ed è stata istituita agli inizi dell’800 grazie ad un primo nucleo centrale di volumi, oggi conosciuto come Fondo Antico, e proveniente da diversi patrimoni soppressi come il convento di Vallombrosa o quello dei Cappuccini.
Nel corso del tempo il numero dei volumi raccolti è andato sempre più crescendo arrivando a contare, agli inizi del ‘900, oltre 8000 volumi e che sono andati a costituire i molteplici fondi, divisi per anno e tematica.
Tra questi si annoverano il Fondo Generale, a carattere storico-letterario, il Fondo Scientifico, il Fondo Rossi, contenente materiale di interesse locale, il Fondo Miscellaneo, composto da opuscoli e dattiloscritti, il Fondo Manoscritti, la raccolta di tutti i numeri del quotidiano La Nazione ed i due erbari ottocenteschi.
Teatro Cini
Conosciuto anche con il nome di Teatro della Fraternita di Santa Maria del Latte e Teatro dell’Accademia dei Risorti, il Teatro Cini è stato il primo teatro di Montevarchi, realizzato verso la metà del ‘700.
Agli inizi del’800 l’associazione di teatranti realizzata all’interno della struttura diviene una Ufficiale Accademia di Arte Drammatica e procede ad effettuare importanti lavori di ampliamento dei locali e di rinnovamento del materiale di scena.
Il teatro è stato poi nuovamente ampliato verso la metà dell’800, nonostante le continue diatribe con la parte conservatrice e cattolica del comune, ed è stato demolito solamente alla fine del secolo in favore del nuovo teatro, posto fuori le mura.
Storia
I primi insediamenti urbani nell’area dell’attuale comune di Montevarchi sono ascritti al paleolitico, secondo quanto stabilito dallo studio dei ritrovamenti raccolti nel corso degli anni.
Prima dell’anno Mille però non vi è traccia, nei libri di storia, di questo borgo posto in posizione centrale lungo le principali vie di comunicazione tra Firenze, Arezzo e Siena.
La prima importante famiglia nobiliare, che permette al borgo di affacciarsi nella storia dello stivale, è quella dei Marchesi Bourbon del Monte Santa Maria che dominano la zona fino all’XI secolo.
Dal ‘200 l’arrivo della famiglia dei conti Guidi rende la zona vero avamposto fiorentino nella lotta per il controllo di Arezzo, con il castello di Montevarchi più volte indicato come luogo sicuro per le armate Guelfe.
In questo periodo Guido Guerra è molto attivo nella zona del Valdarno ed oltre a rendersi protagonista di grandi imprese belliche, prima contro Federico II di Svevia e poi al fianco di Carlo d’Angiò, potenzia le difese del borgo di Montevarchi.
Con la morte di Guido Guerra il borgo viene ceduto definitivamente al dominio mediceo, che lo rende uno dei punti nevralgici per il controllo economico e politico dell’area del Valdarno.
Sorgono così importanti botteghe e viene coniata una precipua unità di misura “lo staio”, attestazioni della grande importanza di Montevarchi e del suo mercato.
Dall’800 in poi la vita, prettamente agricola e commerciale, del borgo si trasforma completamente sulla spinta dei primi sistemi proto-industriali che portano la zona a sfruttare la combustione di lignite estratta nelle zone limitrofe.
Dal ‘900 è sede di importanti industrie dell’alta moda, specializzate soprattutto nelle produzioni di cappelli e prodotti in feltro.
Temperature
Mesi | Max | Min |
Gennaio | 8.0°C | 1.0°C |
Febbraio | 11.0°C | 2.0°C |
Marzo | 14.6°C | 4.7°C |
Aprile | 18.1°C | 7.3°C |
Maggio | 22.2°C | 11.2°C |
Giugno | 27.5°C | 15.0°C |
Luglio | 30.0°C | 17.0°C |
Agosto | 30.8°C | 17.0°C |
Settembre | 26.0°C | 14.1°C |
Ottobre | 19.5°C | 9.2°C |
Novembre | 13.9°C | 5.0°C |
Dicembre | 9.0°C | 1.8°C |
Dove alloggiare
Holte Valdarno
Via Traquandi 13/15, 52025, Montevarchi (AR)
Hotel posto nel cuore del borgo di Montevarchi, a pochi passi dalle principali attrazioni locali e dagli snodi cittadini.
Dotato di ampie camere, calde e moderne, complete di tutti i comfort necessari ad un soggiorno tranquillo e sereno.
Villa le Vigne
Via di Caposelvi 178, 52025, Montevarchi (AR)
Splendida struttura immersa nel verde della pianura toscana dotata di piscina e di ampie camere moderne con balconi privati e vista.
Delta Hotel
Via Generale Armando Diaz 135, 52025, Montevarchi (AR)
Struttura a conduzione familiare recentemente ristrutturata, elegante, calda ed accogliente.
Completano la dotazione: il parcheggio ed ampie camere moderne complete di ogni comfort necessario.
Villa Sassolini
Piazza Ezio Rotondi 17, 52025, Montevarchi (AR)
In località moncioni è possibile soggiornare presso questa splendida e raffinata struttura, completamente immersa nel verde e dotata di parcheggio e piscina con annesso solarium.
Dove mangiare
Daniele e Riccardo Ristorante
Via Francesco Mochi 18, 52025, Montevarchi (AR)
Ristorante caldo ed accogliente posto nel cuore di Montevarchi che propone una cucina tipica toscana in grado di esaltare la qualità dei prodotti adoperati.
Ristorante Castellucci
Via Tranquandi Nello 12, 52025, Montevarchi (AR)
Oasi del buon gusto posta nel centro storico di Montevarchi ove una cucina raffinata viene servita in una location curata nei minimi dettagli.
Osteria di Rendola
Via di Rendola 42, 52025, Montevarchi (AR)
Location curata ed elegante che propone una cucina tipica locale ed abbinamenti ricercati, sapientemente realizzati dallo chef che con gusto delinea percorsi di sapore unici.
La Buca di Ipo
Via pascoli 36, 52025, Montevarchi (AR)
Location raffinata, curata nei minimi dettagli e posta nel cuore del borgo di Montevarchi.
Propone una cucina a base di pesce che esalta la freschezza e la qualità dei prodotti adoperati.
Piatti tipici
Pappa al pomodoro
- Pomodori toscani
- Pane raffermo
- Brodo vegetale
- Aglio
- Basilico
- Olio, sale e pepe
Bistecca di maiale con le rape
- Foglie di rape
- Olio
- Aglio
- Bistecchine
- Vino rosso
- Sale
Maccheroni con l’ocio
- Carne d’oca;
- Cipolla;
- Sedano;
- Carota;
- Vino rosso toscano;
- Concentrato di pomodoro;
- Brodo vegetale;
- Sale;
- Pepe;
- Olio evo toscano.
Bistecca alla fiorentina
- Carne
- Sale
- Olio
Dove fare shopping
Centro storico
Suggestivi sono le molteplici botteghe artigianali sparse lungo le diverse viuzze della città, ove è possibile acquistare prodotti tipici locali e regionali.
Oltre ai classici negozi di souvenir non è difficile rinvenire botteghe ove si lavora la pelle con tecniche tramandate dalla tradizione, degustazioni di liquori locali ed artisti che lavorano ceramiche, maioliche e quadri
Come arrivare
Aereo
L’aeroporto più vicino è Firenze – Amerigo Vespucci;
Treno
Montichiari è dotato di una propria stazione ferroviaria collegata direttamente con Firenze e Roma.
Autobus
La mobilità urbana ed extraurbana è gestita interamente da società di trasporto locali, sia private che pubbliche.
Automobile
In auto, bisogna percorrere l’A1 o l’A22.
Distanze dalle principali città
Distanza da Roma
234.0 Km di distanza da Montevarchi.
Distanza da Milano
349.0 Km.
Distanza da Firenze
Montevarchi dista 48.5km.
Distanza da Venezia
301.0 Km da Montevarchi.
Distanza da Bologna
151.2 Km.
Distanza da Napoli
Montevarchi dista 433.5 Km.
Libri guide ed info utili
- Il cassero di Montevarchi. Da Torre difensiva a museo di scultura italiana, di Veronica Becattini, A. Panzetta e R. Roani;
- Il museo di arte sacra della Collegiata di San Lorenzo a Montevarchi, di Gabriella Di Cagno;
- Montevarchi tra storia e leggenda. 25 anni di attività del centro revocazioni storiche di Montevarchi, di G. Monicolini