Paolo Caliari, meglio noto come Paolo Veronese, nacque a Verona nel 1528 da Gabriele Caliari, di origine lombarda e di mestiere scalpellino (in dialetto locale: spezapreda), e da Caterina, veronese.
Dal padre apprese come modellare la creta, mentre imparò a dipingere da Antonio Badile, menzionato come suo maestro in un documento del 1541.
Nel 1551 Paolo Veronese fu chiamato dal Sanmicheli a decorare, assieme a Battista Zelotti, la villa dei Soranzo, da lui appena costruita a Treville, presso Castelfranco.
L’anno successivo fu assieme a Paolo Farinati, Domenico Brusasorci e Battista del Moro, tra i partecipanti a un concorso indetto dal cardinale Ercole Gonzaga per un quadro da collocarsi nel duomo di Mantova.
Nel 1553 monsignor Ponchino da Castelfranco, forse conosciuto durante i lavori della villa Soranzo, lo introdusse nell’ambiente artistico veneziano e per il suo tramite, ebbe la possibilità di eseguire alcuni interventi decorativi nel Palazzo Ducale, con la collaborazione dello Zelotti.
In questo periodo, Paolo Veronese alternava soggiorni tra Verona e Venezia dove nel 1555, invitato dal compatriota Padre Bernardo Toloni, iniziò, con gli affreschi della sacrestia, il ciclo di dipinti nella chiesa di San Sebastiano, documentati in successivi contratti fino al 1565 e realizzati assieme al fratello Benedetto, il più fedele dei suoi collaboratori.
Nel febbraio del 1556 è registrata dalla Procuratia di Supra, la sua paga di 60 ducati, per le decorazioni della Libreria sansoviniana di San Marco, dove intervennero Giuseppe Salviati, lo Zelotti, Giovanni de Mio, Battista Franco e Andrea Schiavone.
Il successo artistico di Paolo Veronese gli valse la stima di Tiziano che gli fece assegnare il premio di una collana d’oro.
Nel 1560 Paolo Veronese seguì il Grimani nella sua ambasceria a Roma, dove entrò in contatto con l’arte di Raffaello e di Michelangelo.
Nel medesimo anno, al ritorno da Roma, realizzò gli affreschi della villa che il Palladio aveva costruito a Maser per il patrizio veneto Marcantonio Barbaro.
Dopo il successo di Maser, le commissioni importanti si susseguirono e si consolidò la sua posizione di affermato pittore: nel 1562 i frati di San Giorgio Maggiore gli commissionarono un grande dipinto da collocare nel loro refettorio: Il banchetto di Cana, immenso e scenografico, oggi conservato a Parigi, al Museo del Louvre, fu terminato l’anno seguente. Tra i personaggi di una società lussuosa, l’artista si ritrasse nelle vesti di un musico.
Di quella società, Paolo Veronese conosceva anche gli aspetti più appariscenti e superficiali, amava la brigata allegra, la musica, la conversazione, il vestire elegante.
Nonostante l’ambiente mondano, la vita dell’artista si mantenne mite, piana, chiara, pulita come la sua serena pittura.
Prudente nei rapporti con i suoi colleghi, in particolare Tintoretto, Tiziano, Andrea Schiavone e Jacopo Sansovino, prudente nella vita familiare, nell’educazione dei figli, nella primavera del 1566, a Verona, aveva sposato Elena Badile, la figlia del suo maestro, Antonio Badile, dalla quale ebbe quattro figli: nel 1568 nacque il primogenito Gabriele e un paio d’anni dopo venne alla luce Carlo. Entrambi furono pittori e suoi collaboratori negli ultimi anni. Poi, nel 1571, nacque Orazio Barolo e l’anno successivo, Vittoria Ottavia.
Con la famiglia abitava in Calle di Ca’ Mocenigo a San Samuele, nelle case di Jacopo Federici.
Nel 1571, a seguito di un incendio che distrusse il Cenacolo di Tiziano nel convento domenicano dei Santi Giovanni e Paolo, i frati chiesero a Paolo Veronese di poter sostituire quell’opera perduta con un nuovo dipinto: l’artista accettò l’incarico e il 20 aprile 1573 portò a termine la sua Ultima Cena.
Nello stesso anno, riuscì pure a difendersi di fronte agli inquisitori del Sant’Uffizio che ritenevano la sua pittura indegna e irriverente.
Il processo non lo turbò affatto anzi continuò a vivere serenamente e a lavorare intensamente, ricevendo diverse commissioni sia a Venezia sia all’estero.
Nel 1583 Paolo Veronese acquistò un podere nel trevigiano, per 350 ducati: una villa dove negli ultimi anni amava recarsi spesso e fu lì che si ammalò durante una processione svoltasi per le feste pasquali.
Dopo otto giorni di febbre acuta, morì il 19 aprile 1588 e fu sepolto in quella chiesa di San Sebastiano che era stata decorata con i suoi dipinti.
Opere di Paolo Veronese
Resurrezione della figlia di Giairo, 1546 circa, olio su carta montato su tela, cm 42×37, Museo del Louvre, Parigi,
Sposalizio mistico di santa Caterina, 1547, olio su tela, cm 58×91, New Haven Yale University Art Gallery, Stati Uniti d’America,
Sposalizio mistico di santa Caterina, 1547-1548, olio su tela, cm 145,5×205, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo,
Pala Bevilacqua-Lazise, 1548, olio su tela, cm 223×172, Museo di Castelvecchio, Verona,
Compianto su Cristo morto, 1548 circa, olio su tela, cm 76×117, Museo di Castelvecchio, Verona,
Conversione di Maria Maddalena, 1548 circa, olio su tela, cm 118×164, National Gallery, Londra,
Deposizione nel sepolcro , 1548-1549, olio su tela, cm 213×173, collezione privata, Verona,
Il sacrificio di Marco Curzio, 1550 circa, olio su tela, diametro cm 221,5, Kunsthistorisches Museum, Vienna,
Battesimo di Cristo, 1550-1560 circa, olio su tela, cm 85,7×116,8 cm, Museo d’arte della Carolina del Nord, Raleigh,
Sacra Famiglia in trono e i santi Antonio Abate, Caterina e san Giovannino (Pala Giustiniani),olio su tela, cm 313×190, chiesa di San Francesco della Vigna, Venezia,
Allegoria delle Arti Liberali, 1551 circa, olio su tela, Pinacoteca Vaticana, Stato della Città del Vaticano,
Tentazioni di Sant’Antonio Abate, 1552-1553, olio su tela, cm 198×151, Musée des Beaux-Arts, Caen,
Giove scaccia i vizi, 1553-1554, olio su tela, cm 560×330, Museo del Louvre, Parigi,
Giunone versa doni su Venezia, 1553-1556, olio su tela, cm 365×147, Palazzo Ducale, Venezia,
Trasfigurazione di Cristo, 1555-1556, cm 555×260, duomo di Santa Maria Assunta, Montagnana,
Unzione di David, 1555-1560, olio su tela, cm 173×364, Kunsthistorisches Museum, Vienna,
La Santa Famiglia con il piccolo San Giovanni, 1555-1560, olio su tela, Rijksmuseum, Amsterdam,
Madonna col Bambino, una santa martire e San Pietro, 1555-1560, olio su tela, cm 119×95, Musei Civici, Vicenza,
Martirio di Santa Giustina, 1556, olio su tela, cm 104×138, Musei civici agli Eremitani, Padova,
Annunciazione, 1556 circa, olio su tela, cm 143×291, Galleria degli Uffizi, Firenze,
San Marco premia le virtù, 1556, cm 330×317, Museo del Louvre, Parigi,
Allegoria della musica, 1556-1557, olio su tela, diametro cm 230, Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia,
Annunciazione, 1558, olio su tela, cm 340×455, basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia,
Adorazione dei pastori, 1558, olio su tela, cm 350×290, basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia,
Assunzione, 1558, olio su tela, cm 910×455, basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia,
Cena in Emmaus, 1560 circa, olio su tela, cm 242×416, Museo del Louvre, Parigi,
Il falconiere, 1560 circa, olio su tela, cm 220×120, Fondation Bemberg, Tolosa,
Santi Geminiano e Severo, 1560 circa , olio su tela, cm 441×240, Galleria Estense, Modena,
San Menna, 1560 circa, olio su tela, cm 247×122, Galleria Estense, Modena,
Madonna con bambino e santi, 1560 circa, olio su tela, cm 255×141, Santuario della Madonna dello Splendore, Giulianova,
Ritratto di signora con guanti, 1560 circa, olio su tela, cm 112 x 90 cm, National Gallery of Ireland, Dublino,
Affreschi provenienti da Villa Soranzo a Treville
Minerva tra la Geometria e l’Aritmetica, 1551, affresco staccato, cm 190×281, Palazzo Balbi, Venezia,
Giustizia, 1551, affresco staccato, cm 200× 100 cm circa , duomo, Castelfranco Veneto,
Temperanza, 1551 200×100 cm circa, affresco staccato, duomo, Castelfranco Veneto,
Tempo e fama, 1551, affresco staccato, cm 353×168, duomo, Castelfranco Veneto,
Putto che scavalca una balaustra, 1551, affresco trasportato su tela, cm 115×87, duomo, Castelfranco Veneto,
Putto su balaustra, 1551, affresco trasportato su tela, cm 115 × 87, duomo, Castelfranco Veneto,
Putto alato, 1551, affresco staccato, cm 74,8×67, Pinacoteca Civica di Palazzo Chiericati, Vicenza,
Allegoria della pittura, 1560 circa, olio su tela, cm 27,9×18,4 cm, Detroit Institute of Arts, Detroit, Stati Uniti,
Disputa di Gesù con i dottori del Tempio, 1560 circa, olio su tela, cm 236×430, Museo del Prado, Madrid,
Apollo e Dafne, 1560-1565, olio su tela, cm 109,38×113,35, San Diego Museum of Art, Stati Uniti,
Sposalizio mistico di santa Caterina, 1560-1565, olio su tela, cm 130,5 x 130, Montpellier Musée Fabre, Francia,
Giove con dea nuda, 1560-1569, olio su tela, cm 27×101, Museum of Fine Arts, Boston
Giove con dei e dee dell’Olimpo, 1560-1569, olio su tela, cm 27,3×101, Museum of Fine Arts, Boston,
Atteone che osserva Diana e le ninfe al bagno, 1560-1569, olio su tela, cm 26×101 olio, Museum of Fine Arts, Boston,
Atalanta riceve la testa del cinghiale da Meleagro, 1560-1569, olio su tela, cm 25,7×101, Museum of Fine Arts, Boston,
Battesimo di Cristo, 1561, olio su tela, cm 204×102, olio su tela, chiesa del Redentore, Venezia,
Venere e Adone, 1562, olio su tela, cm 99,5×174,5, Augusta Staatliche Kunstsammlungen,
Predica di San Giovanni Battista, 1562 circa, olio su tela, cm 205×169, Galleria Borghese, Roma,
Madonna col Bambino in trono, san Giovannino e santi, 1562-1564, olio su tela, cm 341×193 cm, Gallerie dell’Accademia, Venezia,
Matrimonio mistico di Santa Caterina, 1562-1569, olio su tela, cm 148×199,5, Royal Collection, Regno Unito,
Martirio di San Giorgio, 1564, olio su tela, cm 426×305, chiesa di San Giorgio in Braida, Verona,
Cristo incontra la moglie ed i figli di Zebedeo, 1565 circa, olio su tavola, cm 194×337 cm, Museo di Grenoble, Francia,
La famiglia di Dario ai piedi di Alessandro, 1565-1567, olio su tela, cm 236×475, National Gallery, Londra,
Vergine con il bambino, san Giovanni Battista, santa Elisabetta e santa Giustina, 1565-1570, olio su tela, cm 103,8×158,1, San Diego Timken Museum of Art, Stati Uniti,
San Barnaba cura i malati con il Vangelo di Matteo, 1566 circa, olio su tela, cm 260×193, Musée des Beaux-Arts, Rouen,
Battesimo di Cristo, 1566-1567 , olio su tela, duomo di San Giovanni Battista, Latisana,
Diana, fine anni 1560, olio su tela, cm 28×16, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo,
Sacra Famiglia con i santi Caterina e Giovannino, 1570 circa, olio su tela, cm 86×122, Galleria degli Uffizi, Firenze,
Martirio di Santa Giustina, 1570-1575 circa, olio su tela, cm 103×113, Galleria degli Uffizi, Firenze,
Resurrezione di Cristo, 1570 circa, olio su tela, cm 136×104, Gemäldegalerie, Dresda,
Venere e Marte uniti da Amore, 1570 circa, olio su tela, cm 205,7×161, Metropolitan Museum of Art, New York,
Guarigione dell’emorroissa, 1570 circa, olio su tela, cm 102×135, Kunsthistorisches Museum, Vienna,
Allegorie dell’amore. L’infedeltà, 1570 circa, olio su tela, cm 190×190 cm, National Gallery, Londra,
Allegorie dell’amore. Il disinganno, 1570 circa, olio su tela, cm 186,6×188,5, National Gallery, Londra,
Allegorie dell’amore. Il rispetto, 1570 circa, olio su tela, cm 186×194,3, National Gallery, Londra,
Allegorie dell’amore. L’unione felice, 1570 circa, olio su tela, cm 187,4×186,7, National Gallery, Londra,
Affreschi della Villa Barbaro a Maser, 1560-1561,
Cristo morto con angeli, 1563 circa, olio su tela, cm 222,3×251, National Gallery of Canada, Ottawa,
Sant’Antonio abate con Antonio Petrobelli, 1563 circa, olio su tela, cm 198,5×117,8 cm, National Gallery of Scotland, Edimburgo,
Pala Petrobelli, San Girolamo con Girolamo Petrobelli, 1563 circa, olio su tela, Dulwich Picture Gallery, Londra,
Testa dell’arcangelo Michele, 1563 circa, olio su tela, cm 41×32,1, Blanton Museum of Art, Austin.
Dipinti nella chiesa di San Sebastiano
Incoronazione della Vergine, 1555, olio su tela, cm 200×170, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
San Matteo, 1555, olio su tela, cm 85×240, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
San Marco, 1555, olio su tela, cm 85×200, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
San Luca, 1555, olio su tela, cm 85×200, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
San Giovanni evangelista, 1555, olio su tela, cm 85×240, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
Trionfo di Mardocheo, 1556, olio su tela, cm 500×370, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
Ester incoronata da Assuero, 1556, olio su tela, cm 450×370, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
Ripudio di Vasti, 1556 circa, olio su tela, cm 500×370 cm, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
Gli arcieri colpiscono san Sebastiano ,1558, affresco, cm 270×130, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
San Sebastiano trafitto dalle frecce, 1558, cm 270×130, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
Annunciazione, 1558, affresco, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
Il martirio di san Sebastiano, 1558, affresco, cm 350×480, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
San Sebastiano rimprovera Diocleziano, 1558, affresco, cm 350×480 cm affresco, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
Presentazione al Tempio, 1560, olio su tela, cm 490×190, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
Miracolo della piscina di Bethesda, 1560, olio su tela, cm 490×190, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
La Madonna in gloria con i santi Sebastiano, Pietro, Caterina e Francesco, 1562, olio su tela, cm 420×230, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
Il martirio di san Sebastiano, 1565, olio su tela, cm 355×540, chiesa di San Sebastiano, Venezia,
I santi Marco e Marcellino condotti al martirio, 1565, olio su tela, cm 355×540, chiesa di San Sebastiano, Venezia.
Le Cene
Cena in casa di Simone il fariseo, 1556 circa, olio su tela, cm 314×451, Galleria Sabaudia, Torino,
Nozze di Cana, 1562-1563, olio su tela, cm 666×990, Museo del Louvre, Parigi,
Cena in casa di Simone, 1567-1570, olio su tela, cm 275×710, Pinacoteca di Brera, Milano,
Cena in casa di Simone, 1570-1572, olio su tela, cm 454×874, Reggia di Versailles,
Cena in casa di Simone, 1571-1572, olio su tela, cm 207×45, Gemäldegalerie Alte Meister, Dresda,
Cena di San Gregorio Magno, 1572, cm 447×878, olio su tela, Santuario della Madonna di Monte Berico, Vicenza,
Convito in casa di Levi, 1573, olio su tela, cm 555×1280, Gallerie dell’Accademia, Venezia.
Ritratti
Ritratto di Isabella Guerrieri Gonzaga Canossa, 1547-1548, olio su tela, cm 115×95, Museo del Louvre, Parigi,
Ritratto di gentiluomo in pelliccia, 1550-1560 circa, cm 140×107, olio su tela, Galleria Palatina, Firenze,
Ritratto di Iseppo da Porto col figlio Adriano, 1551-1552 (o 1555 circa), olio su tela, cm 206×120, Galleria degli Uffizi, Firenze,
Ritratto di Livia da Porto Thiene con la figlia Porzia, 1551-1552 (o 1555 circa), olio su tela, cm 208,4×121, Baltimora Walters Art Museum, Stati Uniti,
Ritratto di Nobildonna Veneziana (La Bella Nani), 1560 circa, olio su tela, cm 119×103, Museo del Louvre, Parigi,
Ritratto femminile (presunto ritratto di Lavinia Vecellio) , 1560 circa, olio su tela, cm 117×92, Museo del Prado, Madrid,
Ritratto virile, 1560 circa, olio su tela, cm 120×102, Museo di belle arti, Budapest,
Ritratto di Daniele Barbaro, 1561-1565, olio su tela, cm 121×106, Rijksmuseum, Amsterdam,
Autoritratto, 1558-1563, olio su tela, cm 63×50,5, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo,
Ritratto di donna, 1565, olio su tela, cm 106×87, Musée de la Chartreuse, Douai,
Ritratto di ragazzo con levriero, 1570 circa, olio su tela, cm 173,7×101,9, Metropolitan Museum of Art, New York,
Ritratto di Agostino Barbarigo, 1571-1572, olio su tela, cm 102,2×104,2, Cleveland Museum of Art,
Ritratto di Livia Colonna, 1572 , olio su tela, cm 121×98, Museo del Prado, Madrid,
Ritratto di Jakob König, 1575-1580, olio su tela, cm 83×74, Národní galerie, Praga,
Ritratto virile, 1576-1578, olio su tela, cm 192×134, Getty Museum, Los Angeles,
Ritratto di Alessandro Vittoria, 1580 circa, olio su tela, cm 110×77, Metropolitan Museum of Art, New York,
Ritratto di Vincenzo Scamozzi, 1580 circa, olio su tela, Denver Art Museum, Denver, Stati Uniti,
Ritratto di donna come santa Agnese, 1580 circa, olio su tela, cm 86,4×75, Museum of Fine Arts, Houston, Stati Uniti.
Altri dipinti
Venere e Marte con Cupido, 1570, olio su tela, cm 47×47,Galleria Sabauda, Torino,
Conversione di Saulo, 1570 ca, olio su tela, cm 191×329, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo,
Creazione di Eva, 1570-1580, olio su tela, cm 81×103, Art Institute of Chicago,
Crocifissione, 1570-1580, olio su pergamena incollato su pannello, cm 16х20, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo,
Resurrezione di Cristo, 1570-1580, olio su tela, cm 130×95, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo,
Adorazione dei Magi, 1570-1580, olio su tela, cm 45×34,5, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo,
Allegoria della battaglia di Lepanto, 1571, olio su tela, cm 169×137, Gallerie dell’Accademia, Venezia,
Cristo e il centurione, 1571, olio su tela, cm 192×297, Museo del Prado, Madrid,
Presentazione alla Vergine della Famiglia Cuccina, 1571 circa, olio su tela, cm 167×414, Gemäldegalerie Alte Meister, Dresda,
Adorazione dei Magi, 1573, olio su tela, cm 355×320, National Gallery, Londra,
Venezia riceve omaggio da Ercole e Cerere, 1575 circa, olio su tela, cm 309×328, Gallerie dell’Accademia, Venezia,
Betsabea al bagno, 1575 circa, olio su tela, cm 191×224, Museo di Belle Arti, Lione,
Matrimonio mistico di Santa Caterina d’Alessandria, 1575 circa, olio su tela, cm 337×241, Gallerie dell’Accademia, Venezia,
Visione di sant’Elena, 1575-1578, olio su tela, cm 198×116, National Gallery, Londra,
Marte e Nettuno, 1575-1578, olio su tela, cm 250×180, Palazzo Ducale, Venezia,
Venere e Cupido, 1575-1580, olio su tela, cm 71×97, Rijksmuseum, Amsterdam,
Noli me tangere, 1575-1588, olio su tela, cm 67×95, Museo di Grenoble,
Apparizione di Gesù ai Santi Pietro e Paolo ,1575-1588, olio su tela, cm 96×70, Musée des Beaux-Arts, Caen,
Martirio di santa Giustina, 1576, olio su tela, basilica di Santa Giustina, Padova,
Perseo libera Andromeda, 1576-1578 , olio su tela, cm 260×211, Museo di Belle Arti, Rennes, Francia,
Gesù Bambino e san Giovannino, olio su tela, cm 44,5×56, collezione privata,
Adorazione dei Magi, 1578 circa, olio su tela, cm 320×234, chiesa di Santa Corona, Vicenza,
Ratto di Europa, 1578 circa, olio su tela, cm 320×234, Palazzo Ducale, Venezia,
Annunciazione, 1578, olio su tela, cm 240×303, Gallerie dell’Accademia, Venezia,
Predica di Sant’Antonio ai pesci, 1580 circa , olio su tela, cm 104×150, Galleria Borghese, Roma,
Calvario, 1580, olio su tela, cm 102×102, Museo del Louvre, Parigi,
Crocifissione, datazione ignota, olio su tela, cm 326×197, Palazzo Bianco, Genova,
Marte che spoglia Venere con amorino e cane, 1580 circa, olio su tela, cm 163×125, National Gallery of Scotland, Edimburgo,
Cristo crocifisso tra la Madonna e san Giovanni, 1580 circa, olio su tela, cm 305×165, chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti, Venezia,
Annunciazione, 1580 circa, olio su tela, cm 110×87, Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid,
Crocifissione, 1580, olio su lavagna, cm 64×38, Musei civici di Padova,
Giuditta e Oloferne, 1580 circa, olio su tela, cm 195×176, Galleria di Palazzo Rosso, Genova,
Crocifissione, 1580 circa, olio su tela, cm 190×149, Museo di belle arti, Budapest,
Cristo morto sorretto da due angeli, 1580-1588, olio su tela, cm 98,1×71,4, Boston Museum of Fine Arts,
Visione di Sant’Elena, 1580 circa, olio su tela, cm 166×134, Pinacoteca Vaticana, Stato della Città del Vaticano,
Annunciazione, 1580 circa, olio su tela, cm 150×133,4, Cleveland Museum of Art, Stati Uniti,
Mosè salvato dalle acque, 1580 circa, olio su tela, cm 122×168, Musée des Beaux-Arts, Digione,
Susanna e i vecchioni, 1580 circa, olio su tela, cm 111×145 cm, Palazzo Bianco, Genova,
Santa Caterina d’Alessandria in prigione, 1580-1585, olio su tela, cm 116,2×83,8, Metropolitan Museum of Art, New York,
San Girolamo penitente, 1580 circa, olio su tela, cm 251×167, Gallerie dell’Accademia, Venezia,
Venere e Adone, 1580, olio su tela, cm 162×191, Museo del Prado, Madrid,
Susanna e i vecchioni, 1580, olio su tela, cm 151×177, Museo del Prado, Madrid,
Martirio di San Mena, 1580, olio su tela, cm 57×43, Museo del Prado, Madrid,
Mosè salvato dalle acque, 1580, olio su tela, cm 248×182, Museo del Prado, Madrid,
Lot e le sue figlie abbandonano Sodoma (Serie del Duca di Buckingham), 1580-1588, olio su tela, cm 138×262, Kunsthistorisches Museum, Vienna,
Agar nel deserto (Serie del Duca di Buckingham), 1580-1588, olio su tela, cm 140×282, Kunsthistorisches Museum, Vienna,
Rebecca al pozzo (Serie del Duca di Buckingham), 1580-1588, olio su tela, cm 145×282, Washington National Gallery of Art,
Susanna e i vecchioni (Serie del Duca di Buckingham), 1580-1588, olio su tela, cm 140×280, Kunsthistorisches Museum, Vienna,
Gesù e la samaritana (Serie del Duca di Buckingham), 1580-1588, olio su tela, cm 143×289, Kunsthistorisches Museum, Vienna,
Cristo e l’adultera (Serie del Duca di Buckingham), 1580-1588, olio su tela, cm 143×288, Kunsthistorisches Museum, Vienna,
Gesù e il centurione (Serie del Duca di Buckingham), 1580-1588, olio su tela, cm 140×280, Kunsthistorisches Museum, Vienna,
La lavanda dei piedi (Serie del Duca di Buckingham), 1580-1588, olio su tela, cm 139×283, Národní galerie, Praga,
Battesimo di Cristo, 1580-1588, olio su tela, cm 104,8×88,3, Getty Museum, Los Angeles
Pietà con un angelo, 1581 circa, olio su tela, cm 147×111, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo
Santi Marco, Rocco e Girolamo cui appare Cristo morto sostenuto da due angeli,1581-1582, olio su tela, cm 385×180, chiesa di San Zulian, Venezia,
Allegoria della Battaglia di Lepanto, 1581-1582, olio su tela, cm 285×565, Palazzo Ducale, Venezia,
Adorazione dei magi (Ciclo di San Nicolò della Lattuga), 1582 circa, olio su tela, basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia,
Evangelisti (Ciclo di San Nicolò della Lattuga), 1582 circa, olio su tela, basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia,
San Nicola riconosciuto vescovo di Myra (Ciclo di San Nicolò della Lattuga), 1582 circa, olio su tela, Gallerie dell’Accademia, Venezia,
San Francesco riceve le stimmate (Ciclo di San Nicolò della Lattuga), 1582 circa, olio su tela, cm 437×259, Gallerie dell’Accademia, Venezia,
Battesimo e tentazioni di Cristo (Ciclo di San Nicolò della Lattuga), 1582 circa, olio su tela, cm 248×450, Pinacoteca di Brera, Milano,
Crocifissione (Ciclo di San Nicolò della Lattuga), 1582 circa, olio su tela, cm 287×447, Gallerie dell’Accademia, Venezia,
Adorazione dei pastori, 1582-1583, olio su tela, cm 375×182, chiesa di San Giuseppe di Castello, Venezia,
Trionfo di Venezia, 1582 circa, olio su tela, cm 904×580, Palazzo Ducale, Venezia,
Martirio ed ultima comunione di santa Lucia, 1582, olio su tela, cm 140×173, Washington National Gallery of Art,
Venere alla Toilette, 1582, olio su tela, cm 165,1×124,5, Joslyn Art Museum, Stati Uniti,
Incoronazione della Vergine, 1583, olio su tela, cm 405×219, Gallerie dell’Accademia, Venezia,
Cristo nell’orto del Getsemani, 1583-1584, olio su tela, cm 108×180, Pinacoteca di Brera,
Cefalo e Procri, 1584 circa, olio su tela, cm 162×185 cm , Museo di Belle Arti, Strasburgo,
Lucrezia, 1585 circa, olio su tela, cm 109×90,5, Kunsthistorisches Museum, Vienna,
San Rocco, 1584, olio su tela, cm 149,0×108, Museo cristiano e tesoro del duomo Cividale del Friuli
Vergine con Gesù Bambino, 1584, olio su tela, cm 147,0×106, Museo cristiano e tesoro del duomo, Cividale del Friuli,
Ultima Cena, 1585, olio su tela, cm 220×523, Pinacoteca di Brera, Milano,
Conversione di san Pantaleone , 1587, olio su tela, cm 277×160, chiesa di San Pantalon, Venezia.
Opere di Paolo Veronese
Giunone versa i suoi doni su Venezia
Datazione: 1553-1556,
misure: cm 365×147,
tecnica: olio su tela,
collocazione: Palazzo Ducale, Venezia.
Ad appena venticinque anni, Paolo Veronese iniziò con questa tela la pluridecennale attività a Palazzo Ducale a Venezia, divenendo ben presto il massimo responsabile delle imprese decorative ufficiali della Repubblica.
In quest’opera è raffigurata in alto Giunone, la regina dell’Olimpo, che fa piovere dal cielo doni preziosi: gloria, pace, regalità, ricchezze.
In basso è invece l’allegoria di Venezia che ha le sembianze di una giovane donna bionda, di ampia e rigogliosa bellezza, seduta sul tradizionale leone, simbolo di San Marco.
L’opera ha un forte contenuto politico: tra i doni della dea Giunone spicca il camauro, tipico copricapo, simbolo del potere dogale.
Ester incoronata da Assuero (Storie di Ester)
Datazione: 1556,
tecnica: olio su tela,
collocazione: chiesa di San Sebastiano, Venezia.
Sul soffitto della chiesa veneziana di San Sebastiano, sono conservate le tele raffiguranti le Storie di Ester, opere di Paolo Veronese che rivelano, negli arditissimi scorci e soprattutto nel vigoroso plasticismo delle figure, quanto l’artista aveva approfonditamente studiato e rielaborato i modelli delle opere mantovane di Giulio Romano.
I dipinti di Paolo Veronese per la chiesa di San Sebastiano si distinguono per il particolarissimo uso del colore, caratterizzato dall’assenza di chiaroscuro, dalle ombre colorate e dall’accostamento di tinte complementari di straordinaria luminosità.
Ciò contribuisce a ridurre la resa della profondità spaziale, già impedita di per sé dallo scorcio improvviso delle basi d’appoggio, con una conseguente dilatazione degli elementi architettonici e dei fondali di cielo.
Protagonista dei dipinti è Ester, personaggio biblico, che in una delle tele della chiesa di San Sebastiano è raffigurata mentre viene incoronata da Assuero: l’Antico Testamento riporta che Ester, rimasta orfana, fu allevata in Persia dal cugino Mardocheo e, a causa della sua straordinaria bellezza, fu scelta in sposa dal re persiano Assuero (Serse), dopo che questi aveva ripudiato la prima moglie dalla quale aveva subito una grave offesa.
Serse, tuttavia, non sapeva che Ester fosse ebrea, e quando il suo consigliere Aman organizzò una congiura per sterminare il popolo ebraico, egli acconsentì.
Ester, allora, mise a rischio la sua vita svelando la propria nazionalità al re. Costui, impressionato dal coraggio della donna, annullò l’ordine dato, mettendo in salvo gli ebrei, e decretò l’impiccagione di Aman.
Affreschi della Villa Barbaro a Maser
Datazione: 1560 circa,
tecnica: affresco,
collocazione: Villa Barbaro, Maser.
Nella Villa Barbaro a Maser, progettata da Andrea Palladio, il ciclo pittorico di Paolo Veronese risulta in perfetta sintonia con l’architettura dell’edificio, improntata su ritmi spaziali aperti che si pongono in diretto rapporto con l’ambiente circostante.
L’artista sfonda illusionisticamente le pareti, impaginate secondo finti impianti architettonici, con paesaggi in cui appaiono elementi di fantasia e ruderi classici, con luminosi cieli aperti e con simulate apparizioni di personaggi e di animali domestici raffigurati in corrispondenza delle porte (si veda la Decorazione della Sala a crociera e l’affresco con la Giustiniani Barbaro al balcone).
L’interazione illusionistica di diversi livelli di realtà (finte architetture e figure), che offre continue sorprese e che moltiplica gli spazi su un sottile e cerebrale gioco visivo, è un evidente frutto della cultura manierista.
Tuttavia, la maniera è superata nella stupefacente classicità dei ritmi, che restituisce una visione unitaria e armonica dello spazio nel suo insieme.
A ciò contribuiscono la ricchezza e la luminosità del colore, esaltato dalla vibrante modulazione dei timbri cromatici.
Tali risultati sono legati da una parte allo studio dei mosaici bizantini e della tradizione coloristica veneta, e dall’altra a un classicismo di matrice raffaellesca.
Convito in casa di Levi
Datazione: 1573,
misure: cm 555×128,
tecnica: affresco,
collocazione: Gallerie dell’Accademia, Venezia.
Negli anni Sessanta del XVI secolo, Paolo Veronese dipinse varie Cene, traendo spunto da episodi evangelici, ma interpretate come sontuose e spettacolari occasioni d’intrattenimento della nobiltà veneziana, ambientate in scenari di grande suggestione, strettamente connessi, negli elementi architettonici, agli esempi di Palladio e Sansovino e, nell’effetto scenografico d’insieme, alle tecniche delle rappresentazioni teatrali.
Questo modo così libero di raffigurare soggetti religiosi comportò l’intervento dell’Inquisizione e l’artista fu processato per la sconveniente Ultima Cena dipinta per il refettorio del convento dei Santi Giovanni e Paolo. Per evitare di dover modificare l’opera, Veronese scelse invece di cambiargli titolo, chiamandolo Convito in casa di Levi.
Questo dipinto fu commissionato appositamente a Paolo Veronese, in sostituzione di un’Ultima Cena di Tiziano, bruciata nel 1571, durante la guerra con i turchi, quando il refettorio fu adibito a usi militari.
Nell’opera di Paolo Veronese, particolarmente spettacolari sono le scalinate su cui si affollano servitori, buffoni, invitati, suggerendo l’immagine di un sontuoso banchetto profano.
La scena si svolge entro tre grandi arcate di sapore palladiano che formano la frons scenae e danno l’impressione di uno spettacolo teatrale, acuito anche dai fondali prospettici.
Oltre a Cristo e agli apostoli, nella vastissima sala circola una folla di personaggi in abiti contemporanei e atteggiamenti disinvolti. Un buon numero di queste figure sembra del tutto indifferente all’episodio evangelico.
Matrimonio mistico di Santa Caterina d’Alessandria
Datazione: 1575 circa,
misure: cm 337×241,
tecnica: olio su tela,
collocazione: Gallerie dell’Accademia, Venezia.
Questo dipinto fu commissionato a Paolo Veronese come pala d’altare per la chiesa di Santa Caterina dei Sacchi a Venezia che aveva annesso un convento di monache agostiniane e che fu demanializzata durante l’occupazione napoleonica della città.
Nel 1918, dopo la prima guerra mondiale, passò alle Gallerie dell’Accademia dove è tuttora conservato.
Non nota è la data di esecuzione, ma sulla base di alcune considerazioni stilistiche lo si ritiene databile attorno al 1575.
In questo dipinto va osservata la straordinaria varietà tecnica e stilistica dell’artista nella scelta di preziosi colori per la resa variegata delle eleganti stoffe.
Si noti inoltre la complessità della raffigurazione: le grandi colonne scanalate e la composizione in diagonale, intendono essere un omaggio alla Pala Pesaro di Tiziano, dipinta circa cinquant’anni prima.
Soggetto del dipinto di Paolo Veronese è Santa Caterina, santa vissuta nel III secolo e regina d’Alessandria: l’artista la raffigurò nell’episodio della sua vita più conosciuto, leggendario e non confermato dal diritto canonico, ovvero il suo “matrimonio mistico” con Gesù che viene mostrato come un bambino in braccio alla Madonna, intento a porgere alla santa la fede nuziale.
Si trattava di un soggetto pensato appositamente per le monache e per le giovani nobili che nel monastero venivano formate al matrimonio affinché potesse essere uno spunto di riflessione, un esempio edificante, un modello di devozione.
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W. R. Valentiner, P. Veronese’s Christ healing a paralytic, in Art Quarterly, IX (1946), pp. 349-353 (considera una piccola tela del Los Angeles County Museum modello per le portelle interne dell’organo di S. Sebastiano; più probabilmente è copia); F. A. Sweet, Portrait of a Lady by Veronese, in Bull. of the Art Inst. of Chicago, XLI (1947), pp. 2-4; H. S. Francis, The iudgement of Paris. A drawing…, in Bull. of the Cleveland Mus. of Art, XXXIV (1947), pp. 176 s.; K. T. Parker, Nuovidisegni veneti al Museo Ashmolean di Oxford, in Arte veneta, I (1947), p. 47 (attribuisce al C. un Ratto di Europa e gli toglie un Ritorno di Ulisse);
E. Arslan, Nota su Veronese e Zelotti, in Belle Arti, I (1946-48), pp. 227-245 (riprendendo un discorso già accennato, in Emporio, CVI [1947], pp. 24 s., insiste sul fatto che gli affireschi superstiti della Soranza non sono tutti del C. e che devono essere stati eseguiti vari anni dopo il 1551); H. Tietze, Nuovi disegni veneti del Cinquecento in collez. amer., in Arte veneta, II (1948), p. 56; G. Fiocco, Tiziano o Paolo Veronese, ibid., pp. 101-103 (ritratto maschile in coll. priv. a Zurigo); G. Robertson, Tiepolo’s and Veronese’s Finding of Moses, in The Burlington Magazine, XCI (1949), pp. 99 s.;
The Resurrection by P. Veronese, ibid., pp. 333 s. (la Resurrezione ora nella cappella del Westminster Hospital); L. Venturi, Un’opera inedita di P. Veronese, in Commentari, I (1950), pp. 39 s. (la Madonna proveniente da S. Benedetto Po, oggi nella Chrysler Coll., New York); H. S. Francis, Annunc. by Veronese, in Bull. of the Cleveland Museum of Art, XXXVIII (1951), pp. 39 s.; G. Delogu, Veronese. La Cena in casa di Levi, Milano 1951; R. Brenzoni, La prima opera di Veronese: la Suocera di Pietro (Simone)…, Verona 1953 (quadro perduto documentato al 1546); E. Tietze-Conrat, Due componimenti morali di P. Veronese, in Arte veneta, VII (1953), pp. 93-99;
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