- Continente: Europa;
- Nazione: Italia;
- Capoluogo: Cagliari;
- Città principali: Sassari, Olbia, Alghero, Porto Torres
- Abitanti: 1 624 216;
- Nome abitanti: Sardi;
- Lingua: Italiano;
- Moneta: Euro;
- Clima: caldo
- Altitudine: 334 m s. l m.
- Orario: UTC+1;
- Aeroporto più vicino: aeroporto di Alghero;
- Porto più vicino: Porto di Olbia;
- Periodo migliore per visitarla: da giugno a settembre;
Dove si trova
La Sardegna è la seconda isola per estensione del Mediterraneo, dopo la Sicilia. è Separata dalla Penisola Italiana dal Mar Tirreno, mentre il Canale di Sardegna la divide dalle coste tunisine del continente africano (a sud). A nord , le Bocche di Bonifacio la separano dalla Corsica e a ovest, il Mar di Sardegna la separa dalla Penisola Iberica e dalle isole Baleari.
Cosa vedere
Giara di Gesturi e Nuraghe di Barumini
La Giara è un parco naturale ad altopiano, situato nella Sardegna centro-meridionale; ospita una specie molto rara in Italia e Europa di cavallini selvatici chiamati i Cavallini della Giara. Il parco è composto di boschi di querce da sughero e macchia mediterranea. In quest’area si trovano molti monumenti di grande interesse archeologico, come il nuraghe di Barumini, anche detto Su Nuraxi e dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1997. I nuraghi sono torri difensive che si trovano su tutta l’isola, caratteristiche per la loro forma di tronco di cono e realizzate con grossi macigni a secco. Quello di Barumini si compone di una torre centrale (1500 a.C.) circondata da un bastione di quattro torri e protetto da un antemurale con sette torri e due ingressi. Attorno al complesso sorge il villaggio, costituito da edifici sacri, sale riunioni e resti di abitazioni.
Il sito di Barumini appartiene ad un periodo di grande espansione della civiltà nuragica e rappresenta, per la sua maestosa architettura, il più importante e meglio conservato complesso nuragico dell’isola.
Nuoro
la città di Nuoro sorge in cima ad un altopiano, nel cuore della Sardegna. Merita senz’altro una visita per il suo ricchissimo patrimonio culturale. Si tratta di una città in cui convivono antico e moderno: I quartieri di San Pietro e Seuna, dal tipico carattere dei centri agricoli sardi, con viuzze strette e tortuose, sono i più antichi della città e intorno a questi si sviluppa la parte più recente.Passeggiando per Corso Garibaldi è ancora possibile ammirare antiche botteghe artigiane specializzate in lavori di intaglio del legno, di tessitura e di oreficeria in lamina d’oro traforata. Abitato fin dall’antichità, nel territorio nuorese sono presenti numerosi nuraghi e diverse domus de janas. Nuoro è sede anche di importanti istituzioni museali ma la sua notorietà si deve senz’altro alle magnifiche spiagge del golfo di Orosei, tra cui Cala Luna e Cala Mariolu.
Murales di Orgosolo e museo della Mamoiada
Mamoiada e Orgosolo si trovano nel cuore dell’isolain Barbagia, nella provincia di Nuoro. Orgosolo è nota per i suoi Murales (circa 150), mentre Mamoiada per le sue tipiche maschere del carnevale (Mamuthones e Issohadores)situate nel museo delle maschere mediterranee del paese. Il Museo rivolge il suo interesse verso le forme di mascheramento nelle quali ricorre l’uso di maschere facciali lignee zoomorfe e grottesche, di pelli di pecora e di montone, di campanacci e in generale di dispositivi atti a provocare un suono frastornante. A queste maschere, proprie delle comunità dei pastori e dei contadini, si riconosceva il potere di influire sulle sorti dell’annata agraria; per questo, malgrado l’aspetto impressionante, la loro visita era attesa e gradita e occasione per farsele amiche attraverso l’offerta di cibo e bevande.
Castello dei Doria e Roccia dell’Elefante
Castelsardo è un antico borgo medievale molto suggestivo per la sua posizione panoramica e per le stradine del suo centro storico. Il Castello dei Doria è invece il centro della città fortificata. Uscendo da Castelsardo in direzione Sedini ci si imbatte nella Roccia dell’elefante, una domus de jana. Esse sono tombe preistoriche scavate nella roccia. A volte si trovano sitate ma spesso sono collegate tra loro a formare dei veri e propri cimiteri sotterranei, con in comune un corridoio d’accesso (dromos) ed un ingresso a volte molto spazioso e con un soffitto alto. La Roccia dell’Elefante deve il uso nome all’azione modellante del vento che le ha, nel tempo, conferito una forma simile ad un elefante.
Parco dell’Asinara
Un tempo definita l’Isola del Diavolo per via della sua storia, che la vide prima stazione sanitaria di quarantena, poi campo di prigionia nella prima guerra mondiale e infine carcere di massima sicurezza negli anni ’70, che ospitò tra gli altri il boss mafioso Totò Riina. La funzione e la nomea provocarono l’isolamento dell’area, che durò dal 1885 all 1997. Tuttavia esso ha preservato le naturali bellezze dell’Isola, oggi Parco Naturale, salvandola dalle speculazioni turistiche. Attualmente l ‘Asinara è dimora di alcune specie animali rarissime, come il falco pellegrino, il grifone e l’asinello bianco, originario dell’isola.
Posada e il Castello della fava
Posada sorge sulle pendici di un colle calcareo al vertice del quale si trova il torrione detto “Casteddu de sa Fae” o castello della Fava. Del castello restano pochi ruderi sebbene sia uno di siti più visitati della Sardegna orientale, per via del bellissimo panorama della piana sottostante e per il centro storico del paese, alle pendici del colle, nel quale si conservano edifici con strutture medievali. Il castello di Posada, realizzato con conci poco lavorati di pietrame misto, si articola in una cinta muraria di forma quadrangolare non regolare all’interno della quale si trovano una torre a pianta quadrata, con coronamento merlato, e una serie di cisterne.
Il suo nome deriva da un’antica leggenda secondo cui intorno al 1300 una flotta di Turchi sbarcò sulle coste isolane e pose sotto il paese nell’intento di conquistarlo per fame. Gli abitanti di posada tentarono di ingannare gli invasori facendo mangiare l’ultima manciata di fave rimaste a un piccione, ferendolo leggermente. Questo durante il volo cadde nell’accampamento dei Turchi, rivelando lo stomaco pieno di fave ed inducendo gli assedianti a sovrastimare le risorse alimentari degli isolani. Fu così che i Turchi, convinti di non avere nessuna speranza, tolsero l’assedio e lasciarono le coste dell’isola.
Cagliari: la città fortificata
Lungo la costa meridionale della Sardegna, nel cuore di un ampio golfo, si trova la città fortificata di Cagliari. Il fascino medievale della città si lega alle rovine romane dando vita ad un centro storico ricco. Tra i quartieri storici della città spicca il rione Castello, il più antico. Dotato di mura, bastioni e torri, ospita stupendi palazzi nobiliari, come il Palazzo Reale, il Palazzo delle Seziate e il Palazzo dell’Università, un vasto complesso settecentesco in stile barocco piemontese, e rappresenta il cuore della città. Da non perdere il Bastione di Saint Remy, la terrazza della città, stupenda al tramonto, la Porta dei Leoni, la Cattedrale di Santa Maria, le 7 chiese in stile gotico aragonese, il polo museale della Cittadella dei Musei, il Castello di San Michele e le botteghe di antiquari e artigiani.
il rione Marina si distingue dagli altri per il grande affollamento; in questa zona si concentrano il maggior numero di hotel e ristoranti.
Mentre il rione Villanova si distingue per le sue caratteristiche casette basse con orti e giardini.
Parco di Molentargius e Saline
Il parco di Molentargius rappresenta un perfetto equilibrio tra uomo e ambiente, tra specchi d’acqua e vestigia di antiche saline. Si trova nell’estremo sud dell’Isola, a pochi passi da Cagliari. Una vera oasi di pace per i fenicotteri rosa, i principali abitanti del parco. Molentargius, per due secoli e mezzo, è stato il bacino sardo più ricco per l’estrazione del sale marino – attività interrotta nel 1985 – come testimonia il nome stesso, derivante da molenti (asino), antico mezzo di trasporto dei preziosi carichi di sale. La caratteristica sui generis del territorio è la coesistenza di acque dolci e salate che lo dividono in due sistemi. Il paesaggio del Molentargius è il prodotto di un lungo processo industriale, legato alla plurimillenaria storia delle saline. Oggi ospita la città del sale:un complesso integrato fra sedi di lavoro e residenze, simile ai villaggi minerari coevi. Esso ospita il palazzo della direzione, l’edificio ‘dei sali scelti’, oggi sede del parco, e l’ex dopolavoro con sala spettacoli, ora teatro delle saline.
Porto Cervo: punto di ritrovo del jet-set internazionale
Porto Cervo è una destinazione famosa in tutto il mondo, per shopping, lusso ma soprattutto spiagge fantastiche. Per questo per altro, è considerato il gioiello della Costa Smeralda. Le spiagge sono caratterizzate da acqua cristallina e sabbia bianchissima, e sono spesso frequentate da personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo. Infatti, la località è celebre per i suoi club esclusivi, fra tutti il Billionaire di Flavio Briatore e il Just Cavalli, di Roberto Cavalli. entrando a Porto Cervo si ha come l’impressione di essere capitati in un immenso resort, voluto dal principe Karim Aga Khan, che negli anni ’60 rimase colpito da questa zona e decise di acquistarne i terreni per poi costruire il Porto Vecchio e il sito turistico che vi si sviluppa tutto attorno. Insomma, quello di Porto Cervo è un vero e proprio panorama da cartolina.
Fontana di Rosello
La fontana di Rosello è il simbolo della città di Sassari: fu scelta nel 1975 dalle Poste Italiane come la fontana più ornamentale della Sardegna , tanto da essere protagonista di un francobollo. La struttura attuale è caratterizzata da dodici bocche, o Cantaros, e quattro statue raffiguranti le stagioni, che insieme rappresentano lo scorrere del tempo. La fontana è da sempre un punto di riferimento per i viaggiatori, fu usata dalle massaie per il bucato e dagli acquaioli che caricavano sui loro asini i barili da portare in città. Ancora oggi è un monumento unico nel suo genere.
Parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena
Nel tratto di mare tra Sardegna e Corsica noto come Bocche di Bonifacio, si trova uno dei paesaggi più suggestivi del mondo che per il suo valore naturalistico è sotto protezione speciale. Comprende oltre 60 isole, grandi e piccole, granitiche e scistose, modellate da vento e correnti. Spiccano Budelli, Caprera, Razzoli, Santa Maria, Santo Stefano e Spargi, mete di indimenticabili tour in barca partendo da Baja Sardinia, La Maddalena, Palau e Santa Teresa Gallura. Al di là dello spettacolo delle rocce plasmate come monumenti naturali e dei colori del mare, il parco è un paesaggio suggestivo per la sua ricca fauna. La spiaggia Rosa di Budelli, per esempio, deriva dai sedimenti di un piccolo organismo che aderisce a conchiglie, alghe, coralli e gusci. Caratteristica è la pinna nobilis, il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo. Mentre il delfino tursiope è il cetaceo più comune.
Insomma, l’arcipelago è passaggio obbligato del Mediterraneo: la sua posizione strategica attrasse Napoleone Bonaparte e l’ammiraglio Nelson. Mentre Garibaldi visse a Caprera i suoi ultimi 26 anni.
Bosa
Bosa è una cittadina affascinante e autentica della provincia di Oristano. Situata in un magnifico contesto di colline rocciose e valli verdeggianti che offrono una fuga dalla vita frenetica della città. Per vivere al meglio l’essenza della città, l’ideale è esplorare il labirinto di strade medievali del centro storico, che contribuiscono al ricco patrimonio di questo luogo. Il quartiere conosciuto con il nome di Sa Costa, è pieno di scalinate in pietra, passaggi pedonali e caratteristiche facciate di case dipinte con colori pastello che evocano immagini di un’altra epoca.
Sa Piatta invece è un quartiere più moderno, fatta eccezione per i suoi edifici settecenteschi come Palazzo Don Carlos e Casa Deriu, trasformata in museo.
I monumenti da visitare sono la Cattedrale dell’Immacolata con una splendida cupola dorata e il castello Malaspina di cui oggi rimangono solo le mura e la torre, ma merita la salita solo per vedere la Chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos, una cappella del 4 ° secolo decorata con affreschi spagnoli raffiguranti la vita dei santi.
Subito fuori città, sono facilmente raggiungibili molte spiagge incontaminate e appartate, tra cui Bosa Marina, S’Abbe Druche, Cala Managu e Turas.
Alghero, la perla della Riviera del Corallo

Un’affascinante città marinara dal sapore catalano e dall’eleganza barocca e neoclassica. Al sud si conosce anche con il nome di “piccola Barcellona”, in quanto l dominio spagnolo è ancora piuttosto evidente,s ia nell’architettura che nella vita quotidiana della città, dove si parla tutt’ora un dialetto catalano. Il suo litorale, lungo circa 90 km, è chiamato Riviera del Corallo perché è qui che qui vive la più grande colonia di corallo della Sardegna. Alghero è infatti famosa per la lavorazione del corallo rosso, alla cui lavorazione è dedicata buona parte dell’artigianato locale. Tra le spiagge più belle della Riviera del Corallo, non lontano da Alghero, rientra sicuramente la spiaggia Le Bombarde: sabbia chiara e mare verde- azzurro con lo sfondo del bellissimo promontorio di Capo Caccia. Inoltre, non lontano dalla spiaggia si trova il Nuraghe di Palmavera.
Grotte di Nettuno

Le grotte più importanti della Sardegna si trovano ad Alghero e sono dedicate al dio Nettuno. Si estendono per circa 6km e sono state scavate in milioni di anni dall’acqua dolce. Esse possono essere raggiunte via mare o attraverso la famosa Escala del Cabirol(Scala del Capriolo). La scalinata è molto lunga e faticosa, per questo spesso si preferisce proseguire via mare. Tuttavia essa regala, a chi la sceglie, dei panorami unici e spettacolari. La parte visitabile delle grotte è lunga 2500 metri ed è senza dubbio una tappa inevitabile se si visita la Sardegna.
Trenino Verde
L’antica locomotiva delle ferrovie della Sardegna, oggi è il Trenino Verde, di Sea and Sardinia, opera dedicata da David Herbert Lawrence e al suo viaggio del 1921 in Sardegna.Viaggiatori di tutto il mondo sono attratti da una linea ferroviaria unica nel suo genere, derivata dalle ‘vecchie complementari’, progettate e costruite tra fine XIX e inizio XX secolo. Quattro tratte per un totale di 437 chilometri, tre comparti attivi da 130 anni senza soste, che comprendono opere architettoniche e ingegneristiche, come ponti e gallerie. Da Mandas, borgo medioevale della Trexenta dal glorioso passato, oggi importante centro culturale, i trenini si dirigono verso due direzioni. La prima linea, quella storica, attraversa il Sarcidano, salendo per quasi 900 metri. La seconda linea raggiunge Sadali, attraversando buona parte del Sarcidano e la Barbagia di Seulo. salendo sulle carrozze della locomotiva si ha come l’impressione di tornare indietro nel tempo: gli interni ospitano divanetti in velluto rosso che corrono lungo un corridoio illuminato da plafoniere a luce gialla.
Cosa fare
Sant’Efisio, la festa della Sardegna
Sant’Efisio è l’evento per eccellenza di Cagliari e la celebrazione più coinvolgente e sentita dell’intera Isola, per la partecipazione appassionata e corale di tutte le comunità sarde. Dal primo al 4 maggio, Cagliari è attraversata da un corteo di 3500 persone in abiti tradizionali, in arrivo da ogni luogo della Sardegna, al loro seguito oltre duecento cavalieri, i Campidanesi, i Miliziani e la Guardiania. Durante la festa si rievocano le vicende di inizio IV secolo del santo guerriero e si scioglie il voto perpetuo a lui rivolto durante la pestilenza del 1652. Si organizza una processione lunga 65 km, dal luogo di prigionia fino a quello del martirio, tra fede e autenticità. Dietro ogni festa c’è una lunga e intensa preparazione: in tutti i paesi si dedica ogni cura ai preziosi abiti, tramandati per generazioni. Cavalli e cavalieri si esercitano a sfilare in parata, i buoi vengono preparati alla fatica. Ma la fatica viene senz’altro ripagata; non solo il popolo sardo ma migliaia di turisti vengono rapiti da quell’atmosfera indimenticabile.
Cavalcata sarda. La festa della bellezza
La Cavalcata Sarda è una festa dove ogni penultima domenica di maggio si incontrano oltre tremila costumi in rappresentanza dei comuni di tutta l’isola. Si tratta della festa della bellezza, così definita per la maestosità dello spettacolo messo in atto. La mattina della domenica ha luogo la sfilata dei costumi e dei cavalieri nelle vie del centro cittadino. I cavalieri offrono agli spettatori, civili e militari, alcuni prodotti tipici della tradizione sarda. Il primo pomeriggio è dedicato alle pariglie, manifestazioni equestri nelle quali i più coraggiosi cavalieri sardi si esibiscono in spettacolari acrobazie sui cavalli in corsa all’ippodromo Pinna. La manifestazione è accompagnata da canti e balli folkloristici. Le odierne cavalcate sono ispirate alle antiche cavalcate che si tenevano in occasione di qualche festeggiamento, in segno di omaggio ai regnanti. Le prime edizioni moderne della Cavalcata Sarda si svolsero in occasione della presenza in città di personaggi illustri: nel 1899 per l’inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II in Piazza d’Italia, alla presenza del re Umberto I e della regina Margherita di Savoia. Quelle del 1929 e 1939 sono state organizzate in occasione della visita di esponenti della casa reale.
I gremi e i candelieri
La festa dei Candelieri si tiene ogni 14 di agosto.Tutta la comunità sassarese si ritrova, unita, per la spettacolare discesa dei grandi ceri lignei lungo le vie cittadine sino alla chiesa di Santa Maria di Betlem. Si tratta di una festività prettamente religiosa, infatti il trasporto dei ceri è un segno di omaggio alla Madonna che, cinquecento anni fa, liberò la città dalla peste. Per l’occasione I Gremi, con i loro abiti dalle fogge antiche, danzano sostenendo i portatori. In realtà la festa dura un anno intero, durante il quale i Gremi esprimono la loro devozione attraverso le processioni in onore dei santi patroni. Per l’occasione i fedeli indossano l’abito tradizionale. Tuttavia il mese di agosto, quello della Discesa, vede una concentrazione di eventi maggiore rispetto a tutti gli altri mesi.
Le stelle della Sartiglia

Dal 23 al 25 febbraio il centro storico di Oristano si accende e sprigiona il suo fascino in uno degli eventi-simbolo del Carnevale nell’Isola. Sa Sartiglia è una giostra equestre, che ha origine nei riti pagani di fertilità e prosperità. Oltre cento cavalieri, al seguito del leggendario componidori, mascherati e vestiti in eleganti abiti di foggia sardo-spagnola, si lanciano al galoppo su cavalli finemente bardati, accompagnati dal rullo incalzante dei tamburi. La cavalcata prevede una sfida: i cavalieri mascherati devono infilzare con le loro spade le stelle sospese. La sua essenza è la vestizione de su componidori, il capocorsa. Il cerimoniale simboleggia la trasfigurazione del cavaliere in figura soprannaturale: viene vestito da is massaieddas, guidate da sa massai manna. Il cavaliere indossa pantaloni di pelle, camicia bianca ornata di nastri di colore diverso a seconda del giorno in cui si tiene la cavalcata, il velo li avvolge nella testa, la fronte e il collo. La componente che provoca più sorpresa e sgomento è la tipica maschera dai lineamenti androgini, bianca per i Falegnami, color terra per i Contadini, a coprire il volto.
Festa del Redentore
La sagra si tiene a Nuoro, nata come omaggio alla statua che dal 1901 sovrasta la città dal monte Ortobene, la festa ha assunto nel tempo sempre più connotati folkloristici. La festa infatti si distingue in due momenti: uno dedicato prettamente ai riti religiosi, l’altro alla spettacolare sfilata di gruppi in abiti tradizionali provenienti da tutta l’Isola. Il fulcro delle celebrazioni religiose è il lungo pellegrinaggio sono in cima al monte, coronato da canti sacri. Una volta arrivati in cima, si assiste alla benedizione della statua del Cristo. Qualche giorno prima si tiene il festival regionale delle tradizioni popolari: Tremila figuranti in abiti tradizionali, duecento cavalieri e antiche maschere carnevalesche sfilano per quattro ore di intenso spettacolo.
Mostra dell’Artigianato Sardo
Oltre 90 artigiani mettono a disposizione i loro prodotti per far scoprire e approfondire l’essenza della Sardegna e la sua cultura millenaria. Durante la Mostra dell’Artigianato Sardo, a Samugheo, maestri del tessile, del vetro, della ceramica, del ferro, del legno e della pelle, della pietra e dell’oro mostrano le loro eccellenze che legano aree geograficamente distanti tra loro ma unite da interessi culturali ed esperienze artigianali comuni.
Anima sarda jazz e blues
Durante la stagione estiva paesaggi naturali incantevoli diventano sale dall’acustica perfetta: cale granitiche modellate dal tempo, archi di sabbia simili ad anfiteatri, sale ricavate tra pareti di candide rocce calcaree o di porfido rosso, piazze di suggestivi borghi, siti archeologici e, persino, grotte marine. L’Isola è la patria del jazz: da oltre trent’anni ospita rassegne di fama internazionale. Le sonorità jazzistiche s’intonano perfettamente con ambiente, ritmi di vita e carattere sardi. Tra i festival più importanti figura il Cala Gonone Jazz, dal 1988. Ma c’è anche il blues. Rocce Rosse Blues,dal 1991 nello splendido scenario del piazzale delle Rocce Rosse di Arbatax. Sei anni dopo la data di inizio, si esibirono David Bowie, Eric Clapton, BB King e James Brown.
Su Karrasecare (Carnevale) in Sardegna
Ogni comunità lo celebra secondo propri codici, vocazioni e particolarità. Tradizionalmente tutto prende inizio dai fuochi di Sant’Antonio; da quel momento scene misteriose e antichi rituali si fanno interpreti della vita agro-pastorale. Le maschere tradizionali, de su connottu danno vita a scene alquanto suggestive. A Mamoiada sono protagonisti i Mamuthones. Vestiti di pelli di pecora nera e col viso coperto da grottesche maschere lignee che ne nascondono l’identità, si esibiscono in una misteriosa danza ancestrale, cadenzata dai campanacci caricati sulle spalle. Gli Issohadores, intanto, con indosso un corpetto rosso e una maschera bianca, catturano le maschere ‘animalesche’ (e gli spettatori) con una fune. A Ottana sono protagoniste le maschere dei Boes riconoscibili dalle lunghe corna, e dei Merdules. A Orotelli vanno in scena i Thurpos (ciechi), vestiti e incappucciati con cappotti di orbace nero e volti ricoperti di fuliggine, presa dalle ceneri dei falò. Simboleggiano il rapporto tra uomo e animale, tra padrone e servi. S’Urzu (orco o orso), una testa di caprone con lunghe corna con fazzoletto nero da donna, è il personaggio tipico di Fonni. Oltre ai riti ancestrali, il carnevale si caratterizza per la messa in mostra dei carri allegorici e giostre equestri.
La corsa degli Scalzi
Tra fine agosto e inizio settembre, a Cabras, nel Sinis, si rinnova una solenne celebrazione risalente al XVII secolo: novecento devoti curridoris, uomini di tutte le età, vestiti col saio bianco, legato in vita da un cordone, a piedi nudi, accompagnano ‘in spalla’ il simulacro di santu Srabadori, che riproduce il Cristo nella sua Trasfigurazione. Al momento dell’arrivo i corridori incitati da una folla acclamata urlano ‘Evviva santu Srabadori’. Il primo settembre la statua viene riportata a casa, a cabra e per l’occasione tizia un’altra festa, tra balli, canti e spettacoli tradizionali.
Storia
Periodo nuragico
A partire dal II millennio a.C la Sardegna ha ospitato una civiltà il cui simbolo era il nuraghe. Esso era il centro della vita sociale degli antichi Sardi.La civiltà nuragica caratterizza la Sardegna fra l’età del bronzo e quella del ferro e lasciò, sparsi per l’isola, centinaia di reperti archeologici.
Sardegna antica e medievale
la storia successiva dell’isola sarda scandita dalla presenza dei fenici e dei cartaginesi.Questi due popoli fondarono alcune delle attuali città, come Tharros e Olbia . I romani , successivamente, hanno ottenuto la Sardegna nel 238 a.C e hanno lasciato inestimabili tracce attraverso la costruzione di anfiteatri e, in particolare, di complessi termali come quello di Fordongianus, costruite nel I secolo d.C..Dopo la caduta dell’impero romano e una breve parentesi di dominazione vandala, i Bizantini giunsero sull’isola nel 534 d.C., influenzandone fortemente società e cultura. testimonianza della loro influenza sono le numerose architetture medievali del Sulcis.
Il Regno di Sardegna
Il Regno di Sardegna , instaurato nel 1247 da papa Bonifacio VIII dura, con alterne vicende e battaglie per il controllo del territorio, fino all’unità d’Italia, attraversando varie dinastie e corone. Dopo la formazione del regno, la Sardegna inizia a risentire delle problematiche del Mezzogiorno: abbandonato e bistrattato in virtù di un’attenzione preminente al triangolo industriale e ad altre zone. La Sardegna del Novecento è lucidamente descritta da molti scrittori che la abitarono, come Grazia Deledda e D.H. Lawrence.
Personaggi famosi
Antonio Gramsci
Nacque ad Ales nel 1891, dove è possibile visitare la sua casa natale e passare qualche ora nella piazza a lui dedicata. A Santu Lussurgiu Antonio Gramsci trascorse due anni della sua vita ed era il luogo nel quale desiderava tornare dopo la sua scarcerazione. Durante il periodo di prigionia scrisse l’opera che lo rese noto, “i quaderni dal carcere”, in cui concretizza la sua idea di una guida politica per la classe operaia che si facesse da portavoce per quella parte di popolazione che non godeva di alcun diritto. Purtroppo il suo tanto bramato ritorno in terra sarda non fu mai coronato. Infine a Ghilarza, Gramsci ha vissuto dal 1898 al 1908 e la sua casa è stata trasformata in un vero e proprio museo dove ritrovare importanti frammenti che permettono di ripercorrere i suoi studi, la sua attività giornalistica e politica.
Salvatore Satta
Salvatore Satta, grande giurista e scrittore sardo, nacque a Nuoro nel 1902. Importanti furono i suoi contributi nel campo del diritto processuale civile. Tra le opere più famose figurano Contributo alla dottrina dell’arbitrato; L’esecuzione forzata; Teoria e pratica del processo; Diritto processuale civile; Diritto fallimentare.
La casa natale di Satta è accuratamente descritta nel suo romanzo Il giorno del giudizio. Oggi l’abitazione appartiene alla Diocesi nuorese, che ha deciso di aprirla al pubblico.
Sebastiano Satta
Sebastiano Satta è considerato un grande poeta in lingua sarda e italiana. Da leggere sono “I versi ribelli”, l’ode “Primo Maggio”, “I canti Barbaricini” e i “Canti del Salto e della Tanca”. La Barbagia era la sua terra amata; una terra che era abitata da banditi, per i quali il poeta nutriva molta simpatia. Egli li considerava uomini randagi, che si ribellavano ad un ingiusto ordine sociale.
Enrico Berlinguer
Berlinguer nacque a Sassari nel 1922. Fu il segretario del PCI al quale si iscrisse nel 1943. Un uomo dalle idee politiche molto chiare e che prese parte alla resistenza partigiana proprio nella sua città. Stintino era la sua meta preferita per le vacanze, la descrisse come un “delizioso paese che con le sue bellezze naturali riesce a trasmettere un forte senso di libertà”.
Temperature medie
Mese | Massima/minima C° |
Gennaio | 13° / 5° |
Febbraio | 13° / 4° |
Marzo | 15° / 6° |
Aprile | 17° / 7° |
Maggio | 22° / 11° |
Giugno | 26° / 14° |
Luglio | 29° / 17° |
Agosto | 29° / 17° |
Settembre | 26° / 15° |
Ottobre | 22° / 12° |
Novembre | 17° / 8° |
Dicembre | 14° / 5° |
Dove alloggiare
La Maddalena 20
Via Maddalena 20, Alghero
Trilocale al secondo piano, confortevole e luminoso, in una zona strategica della città, ben collegata con il centro e le principali attrazioni turistiche. La cucina è completa di accessori, piatti, stoviglie ed elettrodomestici: bollitore, frigorifero e forno. La zona notte è composta da 2 camere con 1 letto matrimoniale, 1 letto singolo e 1 divano letto. L’appartamento è riservato ai non fumatori ed è dotato di televisione, lavatrice, asciugacapelli, aria condizionata e linea cortesia.
La Casa Azzurra
Via della Secca 6, Costa Rei
La Casa Azzurra è una piccola casa di 55 mq, molto confortevole e curata. La spiaggia, distante solo 400 metri, è comodamente raggiungibile a piedi. L’aeroporto di Cagliari dista circa 65 km (un’ora in auto, con traffico regolare). La Casa Azzurra si sviluppa su un unico livello e si compone di due camere da letto (di cui una matrimoniale e una con letti singoli), di un ingresso/soggiorno con divano letto singolo, angolo cottura attrezzato, un bagno con doccia. La casa si affaccia su un porticato attrezzato con arredamento da esterni. Il piccolo giardino ospita un’area barbecue.
Lungomare 76
Viale Lungomare 76, Orosei
Appartamenti con accesso diretto alla spiaggia, confortevoli e luminosi, giardino e zona pranzo all’aperto vista mare. Gli appartamenti sono riservati ai non fumatori e sono dotati di wifi, televisione, lavatrice, aria condizionata e parcheggio privato. Sono inoltre presenti asciugacapelli, asse e ferro da stiro, asciugamani e biancheria da notte per l’intera durata del soggiorno.
Manno 30
Via Giuseppe Manno 30, Cagliari
Appartamento al secondo piano, costituito da due bilocali e da una camera matrimoniale, sorge in una zona strategica della città, ben collegato con il centro e le principali attrazioni turistiche. Nei bilocali, la cucina è completa di accessori, piatti, stoviglie ed elettrodomestici: bollitore, frigorifero, lavastoviglie, piastre a induzione e forno. La zona notte è composta da 1 camera da letto con 1 letto matrimoniale e 1 divano letto.
Villa Ginestra
Località Santa Giusta,Costa Rei
La Villa è immersa in un giardino verdeggiante ricco di alberi, piante e fiori che si arrampicano nel pergolato. Rustiche pareti esterne realizzate con pietre a vista, sono una soluzione decorativa che arricchisce anche gli interni, conferendo alla dimora l’aspetto di un ricercato rifugio stile country, ma di grande gusto ed eleganza. Un arredamento moderno che richiama ai colori freschi e azzurri del mare e della vacanza, contornato da elementi decorativi tipici della tradizione sarda.
Dove mangiare
Trattoria Lillicu
Via Sardegna 78, Cagliari
Il ristorante ha sede nello storico quartiere della Marina, è vicino al porto e a pochi minuti dalla stazione ferroviaria. Ha in dotazione 80 posti all’interno e circa 30 tavoli posizionati fuori per i clienti che preferiscono mangiare all’aperto, in un vicolo molto caratteristico.Non esiste un menù scritto: sono i camerieri a descrivere velocemente i piatti consigliati. Lo chef propone piatti sempre freschi, reperiti quotidianamente e cucinati in modo semplice per esaltarne il sapore. Il pasto varia volta per volta al variare di quello che porta il mare. Al pescato del giorno, che può essere cucinato alla griglia o al forno, si aggiungono tutti i piatti tipici della cucina sarda e mediterranea.
Barbagia
Via luigi Galvani 94, Olbia
Propone la preziosa arte della buona tavola, il gusto inimitabile della cucina Barbaricina, il profumo dei piatti del mare di Sardegna in un locale rustico con rivestimenti effetto pietra e travi a vista. Primi e secondi come da tradizione, piatti di pesce e anche un’ottima pizza. Non mancano mai le seadas per concludere il pasto con dolcezza.
Santa Rughe
Via Carlo Felice 2, Gavoi
Il Santa Rughe è ospitato in un’antica struttura nel caratteristico centro cittadino nell’entroterra della provincia di Nuoro. Sarete accolti in un ambiente rustico e gradevole, piacevolmente suggestivo, in piena Barbagia. Il locale crea proposte culinarie e i suoi piatti caratteristici della cucina gavoese e barbaricina. Il Santa Rughe garantisce sempre buon cibo servito con classe e affidabilità e allo stesso tempo un ambiente semplice e informalmente elegante e raffinato.
Antica Cagliari
Via Sardegna 49, Cagliari
Da Antica Cagliari si compie un viaggio dalla costa all’entroterra, dove l’arte culinaria si mescola dando vita a ricette nuove. Ad accompagnarvi, troverete uno staff con una grande esperienza nel settore, che vi farà sentire come a casa. Il ristorante permette alla tradizionale cucina sarda di vestisi di nuovo in ogni piatto.
Osteria La Forchetta
Via Cagliari 133, Mandas
Ristorante Osteria La Forchetta Nasce a Mandas, nel cuore della Trexenta. Il menù muta di stagione in stagione, perché la freschezza dei prodotti locali ed il connubio dei sapori tradizionali di Sardegna è ciò che accomuna ogni piatto della casa. L’osteria è ideale per turisti e per amanti della buona cucina, dove ogni giorno sono proposti prelibati menù a base di carne, pesce, selezioni dei migliori formaggi e salumi di Sardegna, dolci classici e ricette esclusive dello chef.
Su Tapiu
Via Sardegna 7b, Mamoiada
Nei 5 ambienti ricavati da un’abitazione storica nel centro di Mamoiada, i proprietari vi accoglieranno in un’atmosfera familiare dove respirare aria di “casa”. Il menu, dai sapori prevalentemente barbaricini, asseconda l’andamento delle stagioni e la disponibilità dei prodotti, provenienti dall’azienda agricola posta proprio accanto al locale.
Trattoria da Maria Giuseppa
Via Colombo 6, Castelsardo
La Trattoria da Maria Giuseppa è rinomata per l’ottima cucina tradizionale sarda che propone a pranzo e cena con deliziose specialità di mare e di terra. I sapori delle pietanze sono esaltati dalla freschezza dei prodotti che quotidianamente vengono acquistati da commercianti locali ed ogni giorno il menù viene arricchito da piatti stagionali sapientemente preparati dallo chef.
Piatti tipici
Cicones al sugo
Ingredienti:
- semola di grano duro
- sale
- filetti di pesce azzurro
- lardo
- Vermentino di Gallura
- cipolla
- pecorino stagionato grattugiato
- zafferano
- sale
Su una spianatoia disporre la semola a fontana, aggiungere un pizzico di sale e bagnare con poca acqua tiepida, impastando con le mani fino a ottenere un composto liscio, omogeneo e consistente. Prendere dei pezzetti di impasto, modellare dei cordoncini simili a grissini sottili e tagliarli a pezzetti della dimensione di 1 cm al massimo. In una casseruola rosolare il lardo a dadini per pochi minuti quindi imbiondirvi la cipolla tritata finemente e, quando sarà dorata, aggiungere la polpa dei pesci. Cuocere per 15 minuti a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto e sfumando con un goccio di vino. Aggiungere lo zafferano e aggiustate di sale. Portare a ebollizione una pentola di acqua salata, cuocervi i cicones, scolarli al dente e ripassarli nella padella del sugo, spolverando con il pecorino grattugiato. Mescolare e servire.
Trippa alla sarda
Ingredienti:
- trippa
- passata di pomodoro
- cipolla
- foglie di menta
- pecorino sardo
- olio
- sale
Pulire e lavare la trippa, metterla in una pentola con acqua bollente e salata e farla cuocere per almeno tre ore. Scolare la trippa e tagliarla a striscioline. Tritare la cipolla farla rosolare con un pò d’olio, unire il passato di pomodoro e mescolare. Unire alla trippa il soffritto e lasciare cuocere per circa 15 minuti. Aggiungere le foglioline di menta, il pecorino grattugiato, mescolare e lasciare cuocere per qualche minuto. Portare a tavola e servire ben caldo.
Pane Frattau
- brodo di manzo
- pane carasau
- pane
- pomodori
- basilico
- pecorino
In un brodo leggero di manzo tuffare per 10 secondi un foglio di carasau,. Poi, foderare una terrina di coccio con il pane molle, comporre 3, 4 strati coperti da una salsa semplice e acidula di pomodoro e basilico e da una manciata di pecorino, senz’altro uno stagionato. Un passaggio rapido nel forno molto caldo per farlo asciugare e il pane fratta è pronto.
Frittelle sarde di finocchietto selvatico
Ingredienti:
- finocchietti selvatici
- olio
- sale
- farina
- acqua
- latte
- uova
Mondate e lavate i finocchietti, tagliateli a pezzetti di circa cinque centimetri e sbollentateli in acqua salata. Sgocciolateli e lasciateli raffreddare.
Nel frattempo preparate una pastella fluida e omogenea con le uova, la farina, l’acqua, il latte e il sale. Passate i finocchietti nella pastella e friggeteli in olio bollente ritirandoli quando sono dorati. Disponeteli sul piatto da portata, salateli se necessario e serviteli ben caldi.
Pabassinas

Ingredienti:
- uvetta
- granella di mandorle
- gherigli di noci
- pinoli
- semi di anice
- chiodi di garofano in polvere
- farina
Per la pasta:
- farina
- zucchero
- uova
- burro
- lievito vanigliato
- latte
- mandorle tritate
- sale
Per la glassa:
- zucchero a velo
- succo di limone
topping:
- piccoli confettini colorati
In una ciotola d’acqua tiepida lasciate ammorbidire l’uvetta. Mescolate la granella di mandorle con le noci e i pinoli tritati, l’anice pestato e un pizzico di chiodo di garofano, tenete da parte.
Preparate la pasta: lavorate la farina con lo zucchero, le uova sbattute, 100 g di burro morbido tagliato a pezzetti, il lievito, un pizzico di sale ed, eventualmente, qualche cucchiaio di latte per ottenere un impasto consistente ma non troppo duro. Incorporate alla pasta il composto di frutta secca e spezie e l’uvetta sgocciolata, strizzata e infarinata.
Lasciate fondere il restante burro e spennellatelo su un foglio di carta da forno della dimensione della placca, quindi spolverizzatelo con le mandorle in polvere. Stendete l’impasto allo spessore di circa 1,5 centimetri, ritagliatevi dei piccoli rombi, allineateli sulla placca foderata.
Mettete i dolci in forno caldo a 160° per 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 150° e cuoceteli per altri 50 minuti circa.
Ritirate e lasciate raffreddare i dolcetti.Preparate la glassa: amalgamate lo zucchero a velo con il succo di limone e un cucchiaio circa di acqua. Stendetela rapidamente sui dolcetti e cospargeteli con i confettini.
Dove fare shopping
In Sardegna ci sono tante possibilità di svago tra negozi e boutique che sono in grado di soddisfare diversi gusti . L’abbondante offerta di negozi serve sia agli abitanti locali, sia ai turisti stranieri che, mentre visitano la Sardegna, non vogliono perdere l’occasione di fare acquisti delle migliori firme italiane ma anche di portarsi a casa un pezzo di Sardegna con i suoi oggetti di antiquariato e negozi di artigianato.
La Corallina
Via Roma 79, Alghero
Alghero è la città del corallo. Il negozio La Corallina (Alghero, SS) lo lavora con maestria in monili d’oro e d’argento. Si muovono con disinvoltura tra modernità e tradizione, i gioielli diAgostino Marogna.
Soha Sardinia
Vico II Vincenzo Sulis 18 Cagliari
Creazioni in filigrana con un occhio alla contemporaneità. E un’innovativa linea di cosmetica a base di uva Cannonau.
Bottega Sarda
Corso Giacomo Matteotti 67, Sassari
La Bottega Sarda rappresenta da oltre 30 anni una realtà di spicco per ciò che riguarda la vendita al dettaglio di prodotti di artigianato tipico sardo. Gestito da un personale professionale, accogliente e sempre disponibile a consigliare la clientela circa l’articolo più conforme rispetto alle proprie esigenze. Il punto vendita offre la possibilità di acquistare il prodotto desiderato scegliendo all’interno di un vasto assortimento di gioielli sia in oro che in argento, tessili e ceramiche di vario tipo, ideali sia come idee regalo che come pezzi d’arredo in grado di impreziosire ogni angolo della propria casa.
Casa dell’Artigianato
Via Cavour 12, santa Teresa di Gallura
Tutto il tipico della Sardegna: conserve, dolci, ma anche tappeti, coralli, oro..
Come arrivare
In aereo
Diverse compagnie aeree offrono numerosi voli giornalieri per la Sardegna dai principali aeroporti italiani: con poco più di un’ora di volo è possibile raggiungere l’aeroporto di Cagliari, l’aeroporto di Olbia o l’aeroporto di Alghero. Le principali compagnie low cost sono:
- Ryanair
- Volotea
- EasyJet
- Alitalia è la compagnia con il maggior numero di voli quotidiani tra l’Italia e la Sardegna ma i costi sono più elevati.
In nave
La durata della traversata varia soprattutto in base alla tratta ma considerate che va dalle 5 a oltre 10 ore. Le principali tratte sono:
- Olbia, nella parte settentrionale della Sardegna, è collegata con i porti di Civitavecchia, Livorno, Genova, Piombino e Napoli.
- Porto Torres è raggiungibile da Genova. Golfo Aranci è collegato con Civitavecchia, Fiumicino, Piombino e Livorno.
- Cagliari è raggiungibile imbarcandosi da Civitavecchia, Napoli, Palermo e Trapani.
- Arbatax è raggiunta da traghetti provenienti da Civitavecchia, Fiumicino e Genova.
- Sono numerosi inoltre i collegamenti tra la Sardegna e la Corsica.
Distanza dalle principali città
Roma
451 km
Milano
755 km
Napoli
672 km
Venezia
784 km
Bologna
632 km
Firenze
545 km
Libri guide informazioni utili
portale della regione
Libri
La Sardegna è uno dei più grandi musei a cielo aperto del mondo, Terra di pietre, di leggende e di misteri. Nuraghi, fate e menhir. Grotte in cui morivano i banditi e di altre in cui partorivano i buoi marini. Stalagmiti immense e gole dove le vergini venivano sacrificate. Dune desertiche a un passo dal mare e canyon mozzafiato. Sardegna è tutto questo e molto altro ancora.
La cucina tradizionale della Sardegna, inglobati nuovi prodotti e contaminazioni, resta unica e prepotentemente identitaria. Dopo un’ubriacatura per la cucina internazionale dovuta soprattutto alla richiesta dei turisti che arrivavano seguendo il mito della costa Smeralda, da una ventina di anni si è tornati al sacro rito dell’ospitalità e alla proposta di cibi locali, trasformati secondo tradizione.