- Continente: Europa;
- Nazione: Italia;
- Capoluogo: Aosta;
- Città principali: Aosta, Sarre, Chatillon, Saint-Vincent, Pont-Saint-Martin, Courmayeur
- Abitanti: 124 968;
- Nome abitanti: Valdostani;
- Lingua: Italiano;
- Moneta: Euro;
- Clima: freddo
- Altitudine: 951 m s. l m.
- Orario: UTC+1;
- Aeroporto più vicino: Aeroporto di Torino Caselle;
- Porto più vicino: Porto di Genova;
- Periodo migliore per visitarla: da dicembre a febbraio;
Dove si trova
La Valle d’Aosta è una regione a statuto speciale dell’Italia nord-occidentale. È circondata dai quattro massicci montuosi più alti d’Italia e confina con il Piemonte.
Cosa vedere
Aosta
La città di Aosta si trova nel cuore della regione ed è caratterizzata da un ricchissimo patrimonio storico e artistico, che include castelli e importanti testimonianze dell’epoca romana. Dal fondovalle, si raggiungono in breve tempo Pila, importante stazione sciistica, e altre località in quota, da cui si gode di splendidi panorami. Sulla collina di Aosta è situata la Riserva di Tsalet, un sito di grande interesse archeologico e naturalistico. Dalla sommità, rivolgendo lo sguardo a sud, è possibile osservare quella che si pensa essere una tomba di epoca salassa. La zona è un ottimo punto di osservazione del volo di uccelli durante i periodi migratori e ospita inoltre alcuni mammiferi, rettili e diverse specie di invertebrati. A Gressan, a pochi chilometri da Aosta, è situata un’altra magnifica riserva naturale denominata la Côte de Gargantua. Deve il proprio nome ad una leggenda secondo cui la côte sarebbe il dito mignolo del gigante Gargantua, personaggio inventato da Rabelais, sepolto da una coltre di detriti.
Castello Reale di Sarre ad Aosta

Un tempo residenza estiva di casa Savoia in Valle d’Aosta, sorge in località Lalex, su un promontorio che domina la piana aostana sopra la strada statale per il Monte Bianco. Costruito nel 1710 da Giovanni Francesco Ferrod di Arvier sui resti di una casa forte del 1242, dopo vari passaggi di proprietà fu acquistato nel 1869 dal re d’Italia Vittorio Emanuele II, che lo ristrutturò e lo utilizzò come residenza durante le sue battute di caccia in Valle d’Aosta. Anche per Umberto I, il Castello era un luogo dedicato al loisir. Negli ultimi anni del suo regno, Umberto I rivolse una particolare attenzione alla residenza di Sarre, di cui promosse il rinnovamento interno. Tra i lavori realizzati in quell’occasione, figurano le importanti campagne decorative degli ambienti monumentali, ornati con trofei di stambecco e di camoscio.
Il castello fu abitato per villeggiatura dalla regina Maria José anche negli anni successivi alla monarchia.
Nel 1989 la Regione Valle d´Aosta ha acquistato il complesso per restaurarlo. Ad oggi è considerato un museo simbolo della presenza sabauda in Valle d’Aosta.
Saint- Martin de Corléan
Si tratta di un’area megalitica situata nella periferia occidentale di Aosta e annoverata tra i più interessanti siti archeologici in Europa.
La visita del Museo e del sito archeologico permette di ammirare importanti testimonianze appartenenti a quasi cinque millenni di storia. I lavori di scavo che si sono protratti per anni, hanno portato alla luce le diverse fasi evolutive che s sono susseguite al suo interno: età del Rame, Bronzo, Ferro e Romana fino a giungere al Medioevo e all’età Moderna. Il sito archeologico si trova a 6 metri al di sotto del livello stradale. Per questo esiste la possibilità di effettuare una visita guidata, che si alterna tra il museo ed il sito, rivivendo le sue fasi più significative, alla scoperta delle tradizioni e della cultura dei primi abitanti della Valle d’Aosta.
Pont Saint Martin
Pont Saint Martin è il primo comune della regione che al confine con il Piemonte. La sua notorietà si deve ad un ponte di 25 metri di altezza, un’arcata di 35 metri e più di 2000 anni di storia. Si tratta di una costruzione di epoca romana lungo l’antica via delle Gallie. Il ponte è stato rinominato ponte del diavolo poiché secondo una leggenda, Satana sarebbe l’artefice della realizzazione, durata soltanto una notte.
Borgo di Donnas
Donnas è un piccolo borgo del fondovalle in cui i Romani hanno scavato per oltre 200 metri al fine di ricavare lo spettacolare tratto dell’antica strada delle Gallie. Di questa quantità impressionante di roccia scavata, resta tutt’oggi un unico testimone: un passaggio ad arco. Questo arco in passato ha assunto il ruolo di porta di ingresso sul lato occidentale del borgo di Donnas. Nel cuore del borgo è possibile ammirare le finestre del Cinquecento, gli affreschi, i portali in noce, il Palazzo Enrielli del XVII secolo, l’Antica Zecca e intriganti passaggi segreti, che conducono ad un antico palazzo avvolto nel mistero.
Borgo di Bard
Se da Donnes si prosegue verso Aosta, lungo la via Francigena, si incontra il borgo di Bard. Zona di attraversamento in epoca romana, assume un ruolo fondamentale nel corso del Medioevo, divenendo un luogo di passaggio obbligato fino al XIX secolo. Se si decide di visitarlo, è d’obbligo fermarsi a guardare Casa Challant, Valperg, Urbano, sede dell’antico mulino; Casa Ciuca, in cui si può ammirare un bel ‘viret’, scala a chiocciola dai gradini che si aprono a ventaglio intorno a un’asse centrale; suggestive fontane, archi incantevoli e dei fori su Palazzo Nicole, lasciati dai proiettili durante l’assedio di Napoleone.
Forte di Bard

Si tratta di una fortezza completamente distrutta per volere di Napoleone, oggi conserva intatto il suo aspetto ottocentesco. Attualmente la sua funzione militare ha ceduto il posto a quella di principale polo museale della Valle d’Aosta. Si accede al forte tramite ascensori panoramici per visitarne gli interni. Da non perdere la visita al Museo delle Alpi, una mostra multimediale dedicato ai Giganti delle Alpi; le Prigioni del Forte, dove oltre alle antiche celle è presente un allestimento dedicato alla storia della fortezza e il Fernando, che conduce il visitatore alla scoperta delle fortezze e della loro evoluzione dall’epoca romana al Novecento.
Arnad
Arnad è il borgo del turismo per eccellenza: naturalistico, gastronomico e storico. Tra i monumenti di principale interesse rientra la Chiesa di San Martino, esempio di architettura romanica risalente all’ XI secolo con il portale d’ingresso raffigurante due tronchi d’albero intrecciati e all’interno affreschi del Quattrocento. Salendo nel vallone di Machaby si incontra il santuario della Madonna delle Nevi, edificio di origini trecentesche considerato tra i maggiori capolavori di arte barocca in Valle d’Aosta.
Issogne: il Castello e l’Appartamento di Avondo
Il comune di Issogne deve la sua notorietà al castello che porta il suo nome. Era la residenza principale dei conti di Challant, famiglia nobile di rilievo nel medioevo. Tra le ricchezze del castello figurano le lunette raffiguranti la quotidianità del Quattrocento, la fontana del melograno e le sale affrescate ed ammobiliate.
L’Appartamento di Vittorio Avondo era l’antica dimora del pittore torinese. Egli acquistò il castello per ristrutturarlo secondo lo stile quattrocentesco. Attualmente ospita un percorso di visita che permette di entrare nell’ala occidentale, dimora effettiva del pittore. Il viaggio culmina con la tela di Pastoris “Ritorno di terra santa” ambientata proprio nel cortile del castello.
Santuario di Notre-Dame de Guérison
Nei pressi di Courmayeur, a ridosso del Ghiacciaio della Brenva, si trova il santuario di Notre-Dame de Guérison.Edificato nel diciannovesimo secolo per conservare una statua della Madonna venerata fin dal XVII secolo, Il santo luogo è stato molto amato da papa Giovanni Paolo II ed è meta di pellegrinaggio degli “alpinisti miracolati”. All’interno conserva moltissimi ex-voto dedicati agli alpinisti che hanno rischiato la vita durante la risalita del Monte Bianco o l’attraversamento dei valichi presenti.
Fènis e il suo castello
Anche in questo caso, a far la fortuna del borgo è il suo castello omonimo, celebre per la sua architettura scenografica, con la doppia cinta muraria merlata a racchiudere l’edificio centrale. Attualmente è uno dei castelli medievali meglio conservati d’Italia. Diversamente dagli altri, il castello di Fénis si trova in un punto del tutto privo di difese naturali. Probabilmente la sua funzione era soprattutto di prestigiosa sede amministrativa della famiglia Challant-Fènis. Pertanto la doppia cinta muraria ha soltanto una funzione estetica. La posizione del castello, sulla cima di una collina lascia pensare che anticamente possa essere stato la sede di una villa romana; tuttavia non è stata trovata alcuna prova in merito.
Museo dell’artigianato valdostano (Fénis)
Ospitato presso Villa Montana, a pochi passi dal noto castello di Fénis, il MAV è un museo che guida i visitatori alla scoperta dell’artigianato di tradizione. All’interno ospita circa 800 oggetti, tra manufatti, d’uso e sculture, riguardanti l’artigianato del passato e del presente. La particolarità di questo museo è quella di esporre i manufatti senza vetrina, così da avvicinare l’oggetto esposto al visitatore, e per riconoscere i tratti distintivi della semplicità propri di una comunità agro-pastorale. Oltre all’esposizione, il museo si fa garante di attività didattico-educative.
Terme di Pré-Saint-Didier
Anticamente i Romani vi si recavano per immergersi nelle acque calde, circondati dalla suggestiva cornice del Monte Bianco. Intorno al ‘600 fu costruito un vero e proprio centro termale, dove gli stranieri vi si recavano per le cure termali. Per tali ragioni è un luogo ricco di storia, molto più di un’area relax. Le sorgenti naturali delle acque termali sgorgano in una grotta ai piedi della Cascata dell’Orrido, che sorge vicino allo stabilimento termale.
Cogne
Oggi Cogne vive di turismo verde ma fino al 1979 l’economia di Cogne poggiava in gran parte sulle attività estrattive dei suoi ricchi giacimenti di magnetite.Da visitare assolutamente sono le Miniere con il centro espositivo Alpinart, presso il Villaggio Minatori Anselmetti, che ospita una mostra sull’attività produttiva e attrezzi ed indumenti utilizzati dai minatori. Un’altra meta indiscussa sono le Cascate di Lillaz, nell’omonima frazione del comune di Cogne. È possibile ammirarle grazie ai sentieri che le circondano. In inverno poi, ghiacciandosi completamente, diventano meta per i professionisti dell’arrampicata su ghiaccio.
Courmayer

Nei pressi del traforo che collega l’Italia alla Francia, ai piedi del Monte Bianco, sorge Courmayer, nota località turistica sia d’inverno che d’estate. Le stazioni sciistiche sono il fulcro dell’economia locale. Nota località termale, Courmayeur è famosa per le fonti di acqua solforosa e per l’esplorazione del Monte Bianco. Il Centro storico della città è caratterizzato dalle classiche abitazioni alpine, le casette di legno che hanno come sfondo le piste da sci. Tra le attrazioni da visitare, alcuni edifici di epoca medievale, la Casaforte Passerin D’Entreves su tutti. Tra gli itinerari culturali figura il Museo Alpino Duca degli Abruzzi, uno storico museo naturalistico che si trova in centro. Infine tra i luoghi naturalistici si consiglia di visitare il Giardino Alpino di Saussurea.
Cosa fare
Désarpa
La fine della stagione estiva è segnata in Valle d’Aosta da un avvenimento tradizionale molto sentito dalla popolazione locale: la désarpa. Finita la stagione estiva, le mucche, stazionate ai piedi delle cime più alte d’Europa, fanno ritorno alle stalle. Il giorno della désarpa coincide, per tradizione, con la festa di San Michele, così ogni anno, il 29 settembre, la transumanza dei bovini rappresenta un momento importante per la vita dell’allevatore, nonché un giorno di festa da condividere con tutta la popolazione. La ricorrenza si celebra in diverse località della regione.
Carnevale di Vèrres
Nel 1450, Caterina di Challant e il consorte Pierre d’Introd, scortati da alcuni uomini armati, scendono a Verrès. scendono nella pubblica piazza sottostante la chiesa e, al suono del piffero e del tamburo, tutti si mettono a ballare. Anche Caterina danza con la gioventù del paese. Ogni anno, in occasione del Carnevale, si rivive questa giornata. Vengono proposte sfilate in costume seguite da un suggestivo veglione nei saloni del castello che domina il paese. Il Carnevale entra nel clou con la presentazione dei personaggi nella piazza del paese. Al termine della presentazione si assiste alla lettura in lingua” da parte del battitore del “manifesto d’intenti della cittadinanza”.
Veillà
Il termine franco-provenzale Veillà indicava un tempo le lunghe serate invernali trascorse nella stalla, con i familiari e con gli amici. In altri termini era un’occasione per riunirsi tutti insieme. In quelle occasioni, si scambiavano le ultime notizie e si ascoltavano gli anziani narrare antiche storie e leggende del paese. Oggi, le veillà sono feste che evocano la vita del passato, e che spesso mostrano mestieri antichi e attività proprie del mondo contadino, anche a beneficio dei visitatori e dei turisti. Ad Aosta, nei giorni della Merla, migliaia di persone prendono parte al “giro delle crotte“, cioè delle caratteristiche cantine del centro storico, dove per riscaldarsi si usa bere un bicchiere di vin brulé.
Sci
Per lo sci di fondo, la Valle d’Aosta propone centinaia di chilometri di piste sempre perfettamente battute, sia per il pattinato sia per l’alternato. In alcune località, come ad esempio a Cogne o nella Val Ferret, oltre alle piste di sci sono battuti anche dei percorsi pedonali.
Per chi ama la discesa la Valle d’Aosta ospita 19 stazioni di sci, 800 chilometri di piste e 9 snowpark.
Il freeride è uno sport per chi alle piste. battute preferisce le serpentine su neve soffice. Il comprensorio Monterosa Ski è una meta ideale per lo sci fuori pista: dai tracciati tra i boschi di Champoluc a quelli di Gressoney-La-Trinité al Passo dei Salati e ai 3.275 metri del ghiacciaio di Indren.Courmayeur è l’ideale per lo sci fuori pista.
Lo sci alpinismo invece, è praticato per sette mesi all’anno, da novembre a giugno. La grande varietà di itinerari consente a tutti di trovare gite adatte alla propria capacità sciistica e atletica: dalle salite di un paio d’ore su pendii aperti ai percorsi di più giorni su ghiacciai.
Féhta dou lar d’Arnad
Si festeggia l’ultima settimana di agosto ad Arnad. La Sagra del lardo è l’occasione ideale per degustarlo in aggiunta a piatti tipici legati ad esso. La festa si svolge in località la Keya, in una radura che ospita piccoli chalet in legno, decorati per l’evento con fiori e panni di canapa ricamati. Durante la festa, i produttori locali offrono ai visitatori assaggi non soltanto del delizioso lardo, ma anche di altri prodotti tipici quali vini, formaggi e dolci. Da alcuni anni si svolgono anche dei laboratori del gusto che consentono ai visitatori di approfondire la conoscenza dei prodotti e di assaporarli nei loro abbinamenti ideali.
Marché au fort
A Bard, si svolge, intorno alla metà di ottobre, il Marché au Fort, vetrina enogastronomica di presentazione, degustazione e vendita dei prodotti della cultura alimentare valdostana. Parallelamente alla fiera, i produttori svolgono in diretta dei semplici tutorial per mostrare i loro segreti sulla lavorazione dei prodotti e sul modo ideale di gustarli. La festa coinvolge anche i più piccoli, coinvolti in spettacoli e animazioni. Il tutto è contornato dallo splendido paesaggio della bassa Valle d’Aosta, con i suoi caratteristici vigneti, i grandi boschi di castagno e i suoi storici centri.
Osservatorio astronomico
L’Osservatorio Astronomico della Regione Valle d’Aosta sorge a 1675 m di quota, nella valle di Saint-Barthélemy (Nus) , in una località a basso inquinamento luminoso e scarsa turbolenza atmosferica, che gode di almeno 250 notti serene all’anno. L’osservatorio è aperto al pubblico e a visite scolastiche con un percorso di mostre interne. Ogni anno, a settembre, viene organizzato lo “Star Party”, un festival dell’Astronomia nato nel 1991. Il programma prevede conferenze a tema, serate/nottate di osservazione astronomica e molto altro.
Chamois, il paese senza auto
Chamois è un paese che si trova a 1815 metri di quota ed è raggiungibile soltanto a piedi, in bicicletta o in funivia. La funivia Buisson-Chamois è aperta tutti i giorni dell’anno (ad eccezione di brevi periodi di manutenzione) dalle ore 7.00 alle ore 22.30, con corse ogni 30 minuti o 15 in caso di forte affluenza. Da Chamois è possibile salire ancora di quota con le seggiovie e raggiungere il lago di Lod, dove si trovano un’area pic-nic e punti di ristoro.
Escursione per i sentieri del Lys
Si tratta di un itinerario di grande valore storico e paesaggistico in cui è possibile scoprire le radici della cultura Walser: villaggi rurali, mulattiere, ponti a schiena d’asino, rascard dai singolari pilastri a fungo, laghetti alpini, boschi di castagni, faggi e larici. Tra gli esempi più rappresentativi di architettura Walser inclusi nel percorso rientrano il museo a cielo aperto del villaggio di Chemp; l’inaspettata scoperta di Niel; il ponte della Moretta, la tavolozza naturale dei faggeti di Coumarial e dei lariceti di Vluekji. Il tour è autoguidato.
Storia
Origini
I primi insediamenti umani documentati con certezza risalgono al Neolitico (III millennio a.C.) e rivelano legami etnici e culturali tra i primi abitanti della Valle d’Aosta e quelli dell’attuale Vallese svizzero. La penetrazione dei Celti, tra l’VIII e il V secolo, e la loro integrazione con gli indigeni diede origine alla popolazione dei Salassi, con i quali i Romani si scontrarono nel corso dei secoli II e I a.C. La vittoria dei Romani portò alla fondazione della colonia di Augusta Prætoria (odierna Aosta/Aoste).
Medioevo
Nel VI secolo la Valle d’Aosta fu teatro di contese tra Goti e Burgundi, poi tra Longobardi e Franchi. Entrata stabilmente nel regno franco a partire dal 575, ne seguì le vicende sino alla caduta dell’Impero carolingio (888), quando fu inglobata nel Regno di Borgogna. Alla caduta della dinastia borgognona (1032) la Valle d’Aosta era soggetta al conte Umberto, capostipite della famiglia dei conti (poi duchi) di Savoia, i cui discendenti rafforzarono progressivamente il loro potere sulla regione nei secoli successivi, sottomettendo i signori locali.
Età moderna
La prima metà del XVI secolo fu segnata da una profonda crisi dell’autorità dei duchi di Savoia, il che favorì lo sviluppo degli organismi politici locali e accentuò il particolarismo politico della regione. La restaurazione della monarchia sabauda sotto il duca Emanuele Filiberto (1559-1580) diede inizio ad un processo di accentramento del potere nella persona del sovrano, che si accentuò sotto i suoi successori, divenuti re di Sardegna nel 1720 e culminò nel 1770, con l’abrogazione degli organi di governo locali. Tra il XVI e il XIX secolo le condizioni socio-economiche della Valle d’Aosta peggiorarono, a causa soprattutto della decadenza dei commerci, delle epidemie (nel 1630 la peste uccise i due terzi della popolazione) e delle guerre(dall’occupazione francese del 1630 alle campagne napoleoniche).
Età contemporanea
Occupata nel 1796 dalle truppe rivoluzionarie e incorporata nella Repubblica francese nel 1798, la Valle d’Aosta fece parte dell’Impero francese dal 1804 al 1814. Con il Congresso di Vienna e la restaurazione della monarchia sabauda ritornò nell’ambito del ricostituito Regno di Sardegna, che si trasformò nel 1861 in Regno d’Italia. La formazione dello Stato italiano comportò, per la Valle d’Aosta, l’emergenza di problemi politici e culturali, legati al suo particolarismo politico e linguistico, che si aggravarono durante il regime fascista. Le autorità fasciste incoraggiarono una massiccia immigrazione proveniente da tutte le regioni italiane, mentre la popolazione autoctona subiva un processo di italianizzazione forzata o era costretta a emigrare per motivi economici o politici. Nel 1945 la liberazione dal nazi-fascismo comportò l’ottenimento, da parte dello Stato italiano, di un particolare regime di autonomia sia politica che amministrativa – sancito da una legge costituzionale nel 1948 – che ha consentito un notevole sviluppo economico e sociale.
Personaggi famosi
Innocent Manzetti
Inventore di talento, realizzò un automa flautista, un’automobile a vapore, un potente cemento idraulico e un depuratore idrico Nel 1844 diede vita al “telegrafo parlante”, primo prototipo del telefono; non avendolo brevettato, venne scavalcato da Meucci e Bell.
Natalino Sapegno
Storico della letteratura, docente presso le Università di Palermo e Roma, noto per le pubblicazioni sulla letteratura italiana medievale e particolarmente su Dante Alighieri. Nell’autunno dell’89, pochi mesi prima di spegnersi, Natalino Sapegno aveva espresso il desiderio che la sua ricca biblioteca fosse donata alla Valle d’Aosta. La Fondazione Sapegno, voluta dalla famiglia e dalla Regione Valle d’Aosta allo scopo di accogliere e utilizzare il suo lascito, è dunque nata nel segno dell’attaccamento del maestro alla sua terra natale.
Alessandro Passerin
Filosofo del diritto e storico delle dottrine politiche, docente presso le Università di Torino e di Oxford. Sono noti i suoi studi di filosofia politica e giuridica, che vertono in particolare sul diritto naturale e sulla dottrina dello Stato.
Emile Chanoux
Giovanissimo prese parte al movimento antifascista, regionalista e federalista “Jeune Vallée d’Aoste”, divenendo in seguito il capo riconosciuto della Resistenza valdostana. Catturato dai fascisti, fu torturato e rinchiuso nella cella in cui morì. Nei suoi scritti, in particolare Federalismo e autonomie, muovendo dalle proprie profonde convinzioni cristiane, sostiene la validità del modello federalista di tipo svizzero, per riorganizzare politicamente l’Italia e l’Europa dopo gli orrori della dittatura.
Temperature medie
Mese | Massima/minima C° |
Gennaio | 6° / -4° |
Febbraio | 9° / -2° |
Marzo | 14° / 2° |
Aprile | 17° / 5° |
Maggio | 21° / 9° |
Giugno | 24° / 13° |
Luglio | 28° / 15° |
Agosto | 27° / 14° |
Settembre | 23° / 11° |
Ottobre | 17° / 7° |
Novembre | 10° / 0° |
Dicembre | 5° / -4° |
Dove alloggiare
La Ferme du Grand Paradis
Frazione Valnontey 32, 11012 Cogne
Situata a Cogne, La Ferme du Grand Paradis offre la connessione WiFi gratuita, un ristorante, un salone in comune e un giardino. Vanta l’accesso diretto alle piste sciistiche e un deposito sci. Nei dintorni potrete praticare lo sci. La struttura dista 31 km da Aosta e 49 km da Pré-Saint-Didier. Inoltre a 50 km si trova l’Aeroporto più vicino, quello di Torino, e fornisce un servizio di navetta aeroportuale a pagamento.
Bellevue Hotel & Spa
Rue Grand Paradis 22, 11012 Cogne
Tradizionale casa di montagna, il Bellevue Hotel & SPA sorge di fronte al ghiacciaio sull’altopiano di Sant’Orso, nel Parco nazionale del Gran Paradiso. La struttura offre camere con WiFi gratis e un centro benessere di 1.200 m² accessibile gratuitamente. Le eleganti sistemazioni del Bellevue dispongono di mobili in legno, pavimenti in parquet/pietra, TV a schermo piatto e bagno privato con asciugacapelli e accappatoio. Alcuni alloggi includono una vasca idromassaggio e una sauna privata.
La Maison Des Vignerons Chambres D’Hotes B&B
Fraz. Grand Vert 224, 11020 Donnas
Circondata da un ampio giardino, questa struttura offre camere rustiche caratterizzate da soffitto con travi a vista o pareti in pietra a vista. Dista 30 minuti di auto da Aosta e 40 km dal comprensorio sciistico di Champoluc. La colazione, che include dolci appena sfornati e prodotti tipici della Valle d’Aosta, come il burro e il miele, viene servita ogni mattina in una stanza con soffitto in mattoni. La Maison Des Vignerons Chambres D’Hotes B&B è raggiungibile in 1 ora di auto da Torino. La città termale di Pré-Saint-Didier si trova a 75 km e il Casino de la Vallée a 25 km.
Agriturismo Plan d’Avie
Arpuiles Aville, 11100 Aosta
Ubicato in Valle d’Aosta, a 15 minuti di auto dal centro di Aosta e a 23 km dall’impianto di risalita più vicino del comprensorio sciistico di Pila, l’Agriturismo Plan d’Avie è interamente coperto dalla connessione WiFi gratuita. Caratterizzati da mobili in legno, gli appartamenti in stile alpino presentano un balcone con vista sulle montagne, una TV, una zona pranzo all’aperto e un bagno privato con doccia.
Courmayeur e la funivia del Monte Bianco si trovano a 42 km dall’Agriturismo Plan d’Avie, mentre Châtillon è raggiungibile in 35 minuti di auto.
Le Moulin des Aravis
raz Savin 55, 11020 Pontboset
Situato a Pontboset, a 11 km dal Forte di Bard e a 56 km da Aosta, il Moulin Des Aravis può accogliere animali domestici e presenta il WiFi gratuito e un ristorante. Ubicato in una zona rinomata per lo sci e l’escursionismo, il Moulin des Aravis dista 21 km da Champorcher, 15 km dal Parco Naturale del Mont Avic e 76 km dall’aeroporto più vicino, quello di Torino-Caselle.
Dove mangiare
Antey-Saint-André
Fraz. Filey 11020 ANTEY-SAINT-ANDRE’
Appena superato il bivio per Torgnon, nella frazione Filey il Bar Méabé, propone una cucina veloce, si possono gustare ottime e giganti crêpes dolci e salate con impasto fresco, panini, piadini, focacce, tagliate e hamburgher freschi, un locale giovane e accogliente .
Ristorante Al dente
Via Croce di Città 34 11100 AOSTA
La trattoria è situata nel centro storico di Aosta, si presenta come una realtà calda ed accogliente, propone un menù tipico della Valle d’Aosta e ricette tradizionali italiane.
Hostaria del Calvino
Via Croce di Città 24 11100 AOSTA
Il locale si sviluppa su tre piani: Ristorante al piano superiore, wine-bar a livello strada e tipica taverna con pietra a vista adibito a locale pizzeria al piano inferiore. Propone cucina tipica e nazionale e 120 etichette di vini.
Trattoria Lo Doil
Loc. Prouve, 29 11020 ARNAD
Il locale offre una cucina valdostana che ricorda le merende valdostane di una volta, con piatti “poveri”. Il ristorante è a gestione famigliare. Effettua servizio di asporto per colazioni e nel week-end anche a pranzo e cena.
Casa Ciuca
Via Vittorio Emanuele II, 24 11020 BARD
A pochi passi dal parcheggio multipiano, la Casa Ciuca, situata nel borgo, vi offre la possibilità di gustare un buon calice di vino valdostano accompagnato da piatti fretti e caldi della tradizione valdostana. Le specialità della casa sono il tagliere valdostano, la fonduta, la zuppa valpellinentze e Carbonada e selvaggina.
Ristorante Rifugio Le Guide del Cervino
Loc Plateau Rosà 11021 BREUIL-CERVINIA
Il locale, aperto tutto l’anno, è ubicato all’arrivo della funivia di Plateau Rosà ma è raggiungibile anche a piedi su ghiacciaio e con gli sci. La qualità del servizio, la cortesia e la professionalità dello staff sono gli ingredienti chiave di questo ristorante a 3480 metri di quota. Piatti della tradizione valdostana ma anche svizzera con proposte innovative, pietanze squisite accompagnate dai migliori vini nazionali ed internazionali . Nelle giornate di bel tempo è possibile pranzare all’aperto con una vista spettacolare sulle Alpi .
Tanpì
Via J. B. Barrel 30 11029 VERRES
In un ambiente moderno si trovano le sale del ristorante che ciclicamente ospitano le opere di artisti perlopiù locali. Un braciere a vista permette di seguire l’intero ciclo di preparazione dei piatti e di gustare carne e pesce alla brace. Lo chef Yves Ballatore propone una cucina innovativa, ma pur sempre legata alla tradizione.
Piatti tipici
Zuppa alla valpellinese
Ingredienti:
- 1 litro e mezzo di brodo di carne
- 1 verza
- 4 etti di fontina
- mezzo kg di pane bianco (casereccio) tagliato a fette
- cannella in polvere
- 150 grammi di burro.
In una pirofila, disponete a strati il pane e la fontina, terminando con lo strato di fontina.
Fate bollire la verza nel brodo di carne. Aggiungete il brodo sul pane e attendete che il tutto si ammorbidisca, aggiungendo poi il burro fuso (molto caldo) sull’ultimo strato. Spolverate con cannella; passate in forno già caldo (200-220°) e lasciate cuocere per circa 40 minuti, fino a quando la fontina non diverrà dorata, iniziando a formare una crosta. Servitela calda
Zuppetta di Cogne
Ingredienti:
- 12 pugni di riso Carnaroli
- 1 kg di pane
- 350g di Fontina
- 200g di burro fuso
- brodo di carne q.b.
- noce moscata
Tagliate il pane a fette e friggetelo nel burro. Mettete poco burro in una casseruola e, quando è rosolato, aggiungete il riso e, a seguire, il brodo, poi lasciate cuocere. Prima che raggiunga la piena cottura, togliete dal fuoco. Disponete in una pirofila pane, riso e fontina, a strati alterni, terminando con la fontina. Aggiungete un po’ di brodo, del burro fuso e un profumo di noce moscata. Mettete in forno a 180°, per 4 minuti, e servite molto caldo. Il vino consigliato per accompagnarla è il Petit Rouge, a 18 C°.
Carbonada
Ingredienti:
- 500g di fesa di manzo
- 300g di cipolla
- 200g di burro
- 100g di pancetta di maiale
- 50g di farina
- mezzo litro di vino bianco secco (ma qualcuno preferisce usare il vino rosso)
- noce moscata
- cannella
- pepe
- sale
- farina
Per preparare la carbonada alla valdostana, mettete a fuoco burro, pancetta e cipolla a fettine. Fate cuocere senza friggere. Aggiungete, nel burro, la carne tagliata a fettine o pezzi molto piccoli. A fuoco vivo, fatela solo divenire bianca (senza friggere) e, nello stesso tempo, condite con sale, pepe, noce moscata, cannella e farina. Aggiungete il vino fino a quando prende bollore e servite subito accanto a polenta fumante. A differenza della ricetta della carne in “civet”, la carbonada non prevede marinatura nè cottura lenta. Il vino consigliato per accompagnarla è il Torrette, a 18 C°.
Tegole valdostane

Ingredienti:
- 200g di zucchero
- 80g di nocciole
- 80g di mandorle bianche
- 60g di burro
- 60g di farina bianca tipo 00
- 1 bustina di vanillina
- 4 albumi d’uovo
Frullate, con un mixer, lo zucchero, le nocciole e le mandorle; aggiungete gli albumi, il burro a temperatura ambiente, la farina e la vanillina. Quando l’impasto è pronto, stendete su una teglia (sulla quale è stata posta la carta-forno) le tegole, dando loro la tipica forma a disco sottile. Fate cuocere al forno a 180° per 7-10 minuti.
Crema di Cogne
Ingredienti:
- ½ litro di panna
- 4 tuorli
- 100g di zucchero
- 25g di cioccolato fondente
- 1 bustina di vanillina
- 1 bicchierino di rhum.
Sbattete insieme i tuorli con lo zucchero, fino ad ottenere una crema omogenea, aggiungete la vanillina. Mettete la panna con il cioccolato tagliato a pezzetti sul fuoco e fate cuocere molto lentamente (la panna non deve bollire), poi, quando il cioccolato si è sciolto, aggiungete la crema e, infine, il ½ bicchierino di rhum. Servite in una coppetta con le tegole valdostane.
Dove fare shopping
Agrival
Corso Lancieri d’Aosta 13/i 11100 AOSTA
Agrival propone un’ampia gamma di prodotti tipici valdostani.
Nasce nel 1981 a Gressan e da subito all’avanguardia per la lavorazione delle rinomate varietà di mele valdostane. Nel 2015 il marchio è rilevato dallo chef Luca Berolatti che continua in maniera accurata e naturale la lavorazione delle mele per la preparazione di confetture per la colazione e salse da abbinare ai formaggi e alle carni, oltre alla selezione dei frutti migliori per la produzione delle mele essiccate a bassa temperatura. Oltre alle mele, degne di nota sono le marmellate, le creme spalmabili e le numerose varietà di miele.
Gal Sport
Via Paravera, 6, 11100 Aosta
Gal Sport è il più grande negozio di articoli sportivi della Valle d’Aosta. Tra le marche trattate ci sono Rossignol, Salomon, Dynastar, Lange, Millet, The North Face, Roxy, Quiksilver, Adidas, All-Star, Hoka, La Sportiva , e tante altre.
Il negozietto- prodotti tipici valdostani
Via L. F. Menabrea, 85, 11024 Châtillon
Qui si possono trovare specialità tipiche della Valle: dai formaggi, tra cui la rinomata fontina, il Bleu d’Aoste, le varie tome provenienti da tutte le vallate, i freschi quali il Reblec e il Salignun e i saporiti formaggi di capra, ai salumi come il prelibato Lardo di Arnad e la saporita Motzetta, i Boudin, i crudi di St Marcel e di Bosses, la Coppa al ginepro. Ed ancora numerose varietà di vini, grappe e dolciumi come le famose tegole valdostane.
Come arrivare
In aereo
Gli aeroporti più vicini sono:
- Torino Caselle
- Milano Malpensa
- Ginevra
In auto
- Torino è collegata direttamente con l’autostrada A5 e dista solo 55 km da Pont-Saint-Martin, porta “Est” della Valle e primo comune che si incontra entrando in Valle d’Aosta; 98 km dal capoluogo regionale Aosta (uscita Aosta Est) e 136 da Courmayeur.
- Provenendo da Milano (164 Km), lungo l’autostrada A4 occorre imboccare il raccordo a Santhià, in direzione Aosta. Limitato anche il tempo di percorrenza per chi proviene da Genova (226 km).
- Si può giungere in Valle anche dal versante francese o svizzero attraverso i due trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, percorrendo rispettivamente le statali n°26 e n°27 e, nel periodo estivo (tra giugno e ottobre), attraverso i valichi del Piccolo e Gran San Bernardo.
In treno
- La stazione ferroviaria di Aosta è ubicata nell’immediata prossimità della stazione di partenza della telecabina che collega la città al comprensorio sciistico di Pila. Aosta è collegata con le stazioni di Torino Porta Nuova e Torino Porta Susa, con un numero frequente di corse.
- Arrivare in treno da Milano è invece possibile in circa 200 minuti, con un cambio treno alle stazioni di Ivrea e di Chivasso.
Distanza dalle principali città
Roma
733 km
Milano
176 km
Napoli
937 km
Venezia
436 km
Bologna
389 km
Firenze
490 km
Libri guide informazioni utili
Portale della regione
Libri
Sullo sfondo ci sono i giganti delle Alpi: il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Gran Paradiso, il Cervino. Ai loro piedi si scoprono ghiacciai, cascate e torrenti, infinite distese di pascoli, fitti boschi di larici. Un mondo dove chi cammina può incontrare marmotte, aquile, camosci, straordinarie fioriture. E naturalmente gli stambecchi, che il Parco del Gran Paradiso ha salvato dall’estinzione.
Un libro per conoscere e visitare 35 meravigliosi borghi della Valle d’Aosta, una regione che è uno scrigno prezioso, protetto dalle montagne più alte e spettacolari d’Europa. Ma oltre alle straordinarie ricchezze naturalistiche e paesaggistiche, che hanno reso la Vallée una meta privilegiata di turismo estivo e invernale, la regione più piccola d’Italia conserva un patrimonio di piccoli centri urbani che ha pochi eguali.